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Agli italiani piacciono i servizi turistici sostenibili, anche pagando di più

turismo sostenibile
Immagine da Depositphotos

Turismo sostenibile: una ricerca fa emergere la richiesta da parte dei viaggiatori di servizi turistici sempre più Green e sostenibili, anche pagando un sovrapprezzo. Soprattutto quando la vacanza riguarda i più giovani, la cosiddetta Generazione Z

Ora che il Covid consente di fare le valigie e partire per tutte le mete finora cancellate, è importante evidenziare quanto importi all’ambiente che i viaggi siano ecosostenibili.

Fare escursioni, passeggiare, muoversi a piedi per il bene della natura e per il corpo. Lo studio di Deloitte, in collaborazione con Aiceo (Associazione italiana Ceo), analizza proprio l’impatto della sostenibilità sulla filiera del turismo italiano.

Dalla ricerca emerge che la maggioranza dei viaggiatori oggi riconosce il valore e la necessità di pratiche di gestione sostenibili da parte degli operatori del turismo.

Ma non solo: più di uno su due dice di essere disposto a pagare un sovrapprezzo, a patto che tali pratiche siano effettivamente riconoscibili ed efficaci.

La consapevolezza di tale orientamento deve indurre gli operatori del turismo italiano a consolidare gli interventi fatti finora e ad avviarne dei nuovi, anche facendo leva sulle agevolazioni e sui fondi disponibili legati alla transizione ecologica.

Il 64 percento degli intervistati dai ricercatori dichiara che sono gli effetti del cambiamento climatico ad aver influito sulla considerazione di viaggiare in maniera più sostenibile: la percentuale si alza poi al 71 quando ci si interfaccia con la Generazione Z.

C’è il desiderio di tutela del territorio (60 percento), ridurre l’impatto ambientale con mezzi di trasporto ecologici (52 percento) e il 63 percento dichiara di prediligere mete turistiche locali per incentivare il turismo di prossimità e rivalutare i borghi del proprio Paese.

Il 45 percento sceglie ristoranti che offrono prodotti a chilometro zero e il 41 percento si affida a tour operator del posto per escursioni.

Per i comportamenti sostenibili in vacanza, sette su dieci dichiarano di adottare misure pratiche per ridurre il proprio impatto nella località in cui soggiornano: riutilizzo di bottiglie di plastica (46 percento), riduzione del consumo d’acqua (40), elettricità (39), scegliere mezzi di trasporto poco inquinanti (44) oppure biciclette o mezzi pubblici per spostarsi (37).

Ancora poco praticata invece è la compensazione delle proprie emissioni di carbonio tramite l’acquisto di carbon credit (13).

I turisti segnalano però una mancanza di chiarezza nella comunicazione per vacane sostenibili. Solo il 30 percento ritiene che strutture ricettive e operatori di trasporto comunichino in maniera chiara le proprie politiche sostenibili.

Solo il 38 percento pensa che le strutture sostenibili siano facilmente riconoscibili e ben segnalate su siti di booking online, in agenzia o sul sito della struttura.

Il 47 percento dei turisti dichiara che la disponibilità di informazioni in merito alle politiche Esg di una struttura impatta sulla scelta finale dell’alloggio, così come avviene per il 48 percento dei consumatori quando deve scegliere il trasporto.

Inoltre, secondo il 69 percento degli intervistati la presenza di una certificazione di sostenibilità è sinonimo di responsabilità e il 52 percento ritiene che questi strumenti contribuiscano positivamente nella formazione del giudizio nei confronti dell’attività stessa.

La presenza di una certificazione di sostenibilità è inoltre un importante driver di scelta della struttura per il 61 percento degli intervistati. Secondo il 77 percento degli italiani, per migliorare l’offerta legata al turismo sostenibile, i siti di booking online e più in generale le agenzie di viaggio devono migliorare la segnalazione delle strutture con certificazioni sostenibili per facilitare il turista.

Salute e benessere: camminare aiuta a stare bene

Un turismo sostenibile porta anche benefici alla salute. L’Oms ha recentemente allertato le autorità pubbliche sull’aumento dell’obesità e della sedentarietà in Europa in tutte le fasce della popolazione.

Significa, in buona sostanza, che gli europei camminano poco. Raccomandando di camminare 10mila passi al giorno, l’Oms sottolinea come gli italiani siano al primo posto in termini di camminata quotidiana con 7.213 passi di media al giorno: sono seguiti solo dagli spagnoli e dai francesi, mentre i fanalini di coda sono la Germania e il Belgio.

Nel dettaglio, risulta che durante la settimana lavorativa in Europa si fanno dai 6mila ai 7.500 passi, mentre nel fine settimana si dedica pochissimo tempo alla passeggiata. Per l’Italia è un traguardo importante, indice di grande attenzione al tema del turismo sostenibile.

Lo dimostra anche Ecobnb, piattaforma nata otto anni fa come punto d’incontro tra viaggiatori responsabili e strutture ricettive che investono in energia pulita, cibo biologico e chilometro zero: di recente ha acquistato la principale piattaforma tedesca dedicata al turismo sostenibile, Bookitgreen.

In questo modo, il sito italiano diventa la prima e principale community del turismo sostenibile in Europa. L’azienda ha sede a Trento e conta 4mila strutture ricettive in tutto il mondo e due milioni di utenti unici ogni anno.

Accedendo al portale, si può selezionare le ospitalità sulla base delle loro attenzioni all’ecologia. Oltre a promuovere destinazioni green, Ecobnb si occupa anche di formazione e progetti ambientali, come la creazione di foreste secolari in Italia.

Dove magari passeggiare per continuare l’alto trend del turismo sostenibile in Italia.

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