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Business e obiettivi Esg: come si muovono le aziende

obiettivi esg - rapporto asvis
Immagine da Depositphotos

Un nuovo studio, pubblicato da 9fin, mostra come si stanno muovendo le aziende in ambito di obiettivi Esg e di riduzione delle loro emissioni climalteranti.

9fin, tra le principali piattaforme di intelligence finanziaria, specializzata in prodotti di analisi quantitativa mirati alle operazioni finanziare che utilizzano in modo massiccio forme di indebitamento (leveraged finance o LevFin), ha pubblicato, all’interno della sua offerta di prodotti dedicata al mondo Esg, uno studio approfondito sul business e i fattori Esg in Europa.

Il documento mostra come le aziende non siano concentrate sugli obiettivi climatici di tipo Sbti – modalità di approccio al mondo Esg nata nel 2015 su scala internazionale per definire obiettivi di riduzioni della CO2 allineati con criteri di misurazione scientifica.

Secondo questa iniziativa, a cui partecipano Un Global Compact, World Resource Insititute, Carbon Disclosure Project e Wwf, le aziende svolgono un ruolo importante nella produzione, diretta e indiretta, di emissioni di gas serra in atmosfera; per questo motivo vanno aiutate nella transizione verso un’economia a bassa emissione di carbonio.

In questo contesto, gli obiettivi Sbti definiscono e promuovono best practice riguardanti l’identificazione e la quantificazione di obiettivi di breve, di lungo termine e di neutralità, purché fondati su parametri scientifici, più oggettivi da misurare e valutare nel corso del tempo.

Secondo il report pubblicato da 9fin, l’89% delle imprese non ha formalizzato nessun impegno di neutralità climatica secondo i criteri Sbti; dal punto di vista dell’orizzonte temporale di riferimento, il 68% non ha definito nessun obiettivo di breve periodo, mentre, nel caso di orizzonte di lungo periodo, questa percentuale arriva addirittura al 96%.

Inoltre, anche a livello di divulgazione e di reporting dei dati e delle informazioni Esg, le aziende LevFin mostrano di essere ancora immature.

La neutralità climatica entro il 2050 è un obiettivo comune ma è tutt’altro che semplice da raggiungere; a titolo di esempio, al governo britannico è stato richiesto espressamente di definire un nuovo piano di azione per raggiungere questo obiettivo.

Di sicuro, la tematica non è semplice da affrontare e, come ha anche sottolineato 9fin nel suo studio, la terminologia utilizzata è spesso impropria o poco accurata.

Sarebbe infatti preferibile, a fini di trasparenza e chiarezza informativa verso gli stakeholder, usare espressioni più puntuali e precise, come per esempio il concetto di neutralità ai fini delle emissioni di carbonio, per quelle realtà che utilizzano meccanismi di compensazione o che limitano a una parte delle proprie attività l’applicazione degli obiettivi climatici.

Il report anticipa le novità legislative che interesseranno i mercati finanziari, compresi i gestori patrimoniali, le banche e gli intermediari di fondi. A partire da dicembre 2022, infatti, il Sustainable Finance Disclosure Regulation (Sfdr) prevede di rendere obbligatoria la divulgazione di 14 data point – noti come Principal Adverse Impact Indicator (Pai).

Oggi, lo studio di 9fin dimostra come solo 5 su 11 data point considerati chiave sono effettivamente resi noti dalle aziende. Una bella rivoluzione, insomma.

Il messaggio è chiaro anche nelle parole di Steve Hunter, cofondatore e Ceo di 9Fin, “le società che fanno un forte uso dell’indebitamento nelle loro operazioni finanziarie sono indietro sulla curva degli obiettivi di emissione zero e il nostro rapporto dimostra che c’è ancora molta strada da fare per allinearsi a un futuro sostenibile.

Sappiamo che c’è un’enorme richiesta di maggiore trasparenza e informazioni in quest’area in crescita e siamo lieti di lavorare con i nostri stakeholder della comunità LevFin per affrontare questo problema con i nostri prodotti Esg“.

Crediti immagine: Depositphotos

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Chiara Guizzetti Chiara Guizzetti: laureata in economia, lavora in Adfor come referente per l'area Internal Audit e Compliance (consulenza, formazione aziendale e universitaria). Crede nel valore dell'etica, della sostenibilità e del network tra persone e imprese. Appassionata di pilates e corsa | Linkedin
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