Il venerdì delle occasioni – spesso inutili e non necessarie – è diventato anche in Italia un momento importante per il sostegno all’economia. Ma ci sono diverse implicazioni, anche ambientali, che devono farci pensare, prima di acquistare…
Il Black Friday è ormai un appuntamento importante per il commercio dal vivo e online. Istituito dai grandi magazzini americani nel 1924 proprio dopo il Ringraziamento per dare un impulso agli acquisti natalizi, il giorno nero dello shopping globale è ormai diventata una ricorrenza anche in Italia, con tante offerte speciali e promozioni di cui approfittare.
Ha effetto sulle tasche dei consumatori, ma anche sull’ambiente. A dirlo sono gli esperti della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) che hanno provato a calcolare l’impatto nella settimana di sconti, in termini di inquinamento atmosferico.
L’impatto ambientale del Black Friday
In parole semplici: gli italiani che acquisteranno online e nei negozi fisici durante l’intera settimana contribuiranno all’immissione in atmosfera di circa 400mila di tonnellate di CO2 a livello globale, considerando sia il trasporto merci legato alle consegne dei prodotti ordinati online e provenienti dalle varie parti del mondo, sia la maggiore circolazione di autoveicoli privati, con conseguenze negative sull’inquinamento atmosferico e sul cambiamento climatico.
Proprio per questo conviene chiedersi come poter fare, da consumatori, per contenere il più possibile questa ondata. Tra over-produzione, grandi movimentazioni e trasporti poco sostenibili, il Black Friday è prima di tutto una giornata nera per il nostro Pianeta che, tra un acquisto d’impulso di troppo e infiniti resi, paga il conto di un consumismo sfrenato.
Ma ci sono esempi di promozioni sostenibili
Occorre dunque sapere come e dove acquistare, conoscendo le realtà che stanno cercando di fare il più possibile per contrastare il fenomeno. Cortilia è una di queste: la spesa online smart, locale e sostenibile, con un ampio assortimento di prodotti e specialità̀ tipiche del territorio, ha scelto di incentivare un consumo consapevole e responsabile.
Dalla tutela della biodiversità, alle iniziative sociali, fino alla scelta del biologico e delle formule, in prodotti non alimentari, con ingredienti biodegradabili e naturali.
Nella giornata odierna su Cortilia sarà applicato uno sconto del 10 percento sull’acquisto di tutti i prodotti di valore di queste realtà, contrassegnati dal bollino Green Friday. La vera sfida, quest’anno, è ripensare a questo appuntamento di risparmio in modo consapevole. Per questo motivo, la società ha dei suggerimenti per riempire il carrello in modo sostenibile.
Fare una spesa pianificata, programmando i pasti e riducendo al minimo gli sprechi: Meal Prep è un metodo che permette di pianificare in anticipo i pasti della settimana in maniera equilibrata, organizzata e veloce (e le cassette Cortilia garantiscono ogni settimana il mix perfetto di prodotti di stagione freschi, di qualità e sostenibili).
Comprare dal vicino, cioè optare per le piccole realtà locali che favoriscono coltivazioni e allevamenti autoctoni è sicuramente una scelta consapevole e responsabile (aziende come AMoreTerra, InMare o Prima Bio).
Mangiare frutta e verdura di stagione e riciclare gli avanzi con ricette sfiziose e creative. E infine gli oggetti per la casa, dalle saponette alla cosmetica fino agli shampoo, passando per gli sgrassatori naturali e i sacchetti per gli alimenti.
Riparare i capi vecchi e incentivare il recupero dell’usato
Anche lo store di Patagonia a Milano si fa avanti, inaugurando questo fine settimana il permanente Repair Station: chiunque potrà riparare gratuitamente e in qualsiasi momento i propri capi Patagonia direttamente in negozio.
Il servizio offre a tutti gli amanti degli sport outdoor riparazioni gratuite di cerniere rotte, tessuti bucati o lacerati, bottoni e strappi. Oggi il negozio ospita un party di inaugurazione dalle 18, mentre sabato e domenica la Station sarà aperta.
L’iniziativa si aggiunge alle altre che fanno parte del programma Worn Wear di Patagonia, che nasce nel 2013 con l’obiettivo di incoraggiare i clienti a prendersi cura dei propri capi d’abbigliamento, adottando corrette modalità di lavaggio e riparandoli quando necessario.
Prolungare la durata dei capi, avendone cura e riparandoli quando serve, serve a ridurre il proprio impatto sul Pianeta. Inoltre, consente di non doverne acquistare di nuovi, evitando così di generare le emissioni di CO2, la produzione di scarti e rifiuti e il consumo di acqua associati ai cicli produttivi del settore tessile.
Tenendo in circolazione ciò che indossiamo semplicemente per altri nove mesi, possiamo ridurne di circa il 20-30 percento la relativa impronta ambientale in termini di emissioni, rifiuti, consumo idrico e questo solo in virtù del fatto di produrre e scartare un minor numero di cose.
Chiudere le vendite a sostegno degli artigiani
Anche Gaia Segattini Knotwear (che nel 2021 ha pubblicato il Codice Etico e di Condotta e nel 2022 è diventata una società benefit) entra in azione, in controtendenza rispetto al Black Friday: chiude le vendite per documentare con delle videointerviste il lavoro minuzioso di tanti artigiani con cui esiste un rapporto di fiducia e collaborazione.
La scelta è figlia di un modo di fare impresa responsabile in uno scenario in cui il fast fashion contribuisce pesantemente ad alimentare gli sprechi nel settore moda.
Molti acquisti di prodotti moda infatti, sono il risultato di un desiderio del momento, quasi compulsivo, piuttosto che di una reale necessità. Il dato del movimento Fashion Revolution descrive meglio questo fenomeno: il 29 percento degli acquirenti nel Regno Unito si aspetta di spendere di più in abbigliamento e scarpe durante il Black Friday.
Per mettere un freno a quest’abitudine, in Francia ci è spinti lontano, visto che si è arrivati a discutere la cancellazione della ricorrenza commerciale in Parlamento.
Gaia Segattini ha rivoluzionato il modo di fare impresa nel settore moda, mettendo la trasparenza al centro e dando voce alla catena di approvvigionamento, mostrando volti e voci di chi realizza i capi.
In particolare, di 20 sub-fornitori di dimensioni micro e piccole (tra i 2 e i 10 dipendenti), collocati nel raggio di 70 chilometri dall’azienda. Una filiera cortissima di artigiani che lavorano in tessiture, confezioni, lavanderie e stirerie.
Verranno raccolti momenti di produzione, voci ed esperienze di tanti professionisti che lavorano in piccole ma preziose realtà nel cuore delle Marche.
Dal Black al Blu e al Green Friday
Oggi e domani al motto Blue is the new black la Commissione Oceanografica Intergovernativa (Ioc) dell’Unesco lancia il Blue Friday, iniziativa amica del mare.
A Venezia, Palazzo Zorzi, sede dell’Ufficio Regionale Unesco per la Scienza e la Cultura in Europa verranno presentati progetti e iniziative culturali, per trovare soluzioni concrete alle problematiche che minacciano la salute dell’oceano e allo stesso tempo per sensibilizzare a un consumo critico e consapevole.
L’evento è organizzato nell’ambito del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030): è una grande iniziativa globale che mira a promuovere il ruolo delle scienze del mare nella promozione dello sviluppo sostenibile e nella implementazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dei suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile.
Dieci anni dedicati a costruire un oceano pulito, sano e resiliente, produttivo, predicibile, sicuro e accessibile, ma anche un oceano che ispira e che coinvolge per arrivare a costituire una Generazione Oceano e realizzare un programma comune di ricerca e innovazione tecnologica attorno a cui mobilitare comunità scientifica, governi, settore privato e società civile.
Il programma inizia oggi alle 18 con il panel Blue Friday VS Black Friday e Sustainable fashion ospitato presso l’Hotel Aquarius Venice, nel centro storico cittadino, e moderato dal giornalista e scrittore Giacomo Talignani.
Il dibattito vedrà gli interventi di Francesca Santoro (senior programme officer per Ioc-Unesco), Fabio Murzi (presidente Acqua dell’Elba – Società Benefit), Raffaele Dessì (architetto, esperto di storia del costume), Eva Geraldine Fontanelli (Ceo e founder di Goooders), Giusy Bettoni (Ceo e founder di C.l.a.s.s.), Matteo Ward (Wråd), Gioele Romanelli (owner di Casa Flora e co-founder di Inside Venice), Chiara Pavan (chef di Ristorante Venissa – Stella Verde Michelin 2022), Laura Scarpa e Lorenzo Cinotti (co-Founder di Venezia da Vivere), Karin Friebel e Luciano Marson (Pieces of Venice), Ettore Pellegrini (marketing e sales manager of Asahi Kasei Fibers Italia).
Un dialogo a più voci che consentirà di fare il punto su come agire, anche a livello aziendale, per valorizzare e diffondere i progetti di Educazione all’Oceano (Ocean Literacy) e di ripristino degli ecosistemi e habitat marini portati avanti da Unesco nell’ambito del Decennio del Mare.
Tra i main sponsor Mustela: brand certificato BCorp che si occupa di prodotti per la cura della pelle dei bambini e delle loro famiglie, aderisce all’iniziativa devolvendo l’intero ricavato del loro Future Black Friday a Save the Wave, il progetto di Ioc-Unesco che tutela e ripristina le praterie di Posidonia oceanica nel Mediterraneo e promuove la consapevolezza dei cittadini sulla loro importanza nel mitigare i cambiamenti climatici.
Anche Acqua dell’Elba, manifattura artigianale di profumi, aderisce al Blue Friday e sceglie di donare ai propri clienti una Green Box: il ricavato netto dell’operazione andrà a totale sostegno delle attività della Fondazione Acqua dell’Elba, tra cui i progetti di sensibilizzazione nelle scuole svolti insieme a Marta Musso, giovane biologa marina vincitrice del Premio Donna di Mare 2022 di Ioc-Unesco, che con il suo laboratorio itinerante Possea porterà gli studenti elbani a esplorare il mondo del plancton.
A fianco del Blue Friday anche Bemberg by Asahi Kasei, il marchio della fibra di cellulosa rigenerata Cupro, prodotta esclusivamente da Asahi Kasei.
Bemberg è un materiale di nuova generazione realizzato dalla trasformazione smart-tech dei linter di cotone, materiale pre-consumo convertito attraverso un processo tracciabile e trasparente a ciclo chiuso utilizzando energia rinnovabile.
Prodotto unicamente in Giappone, vanta inoltre eccellenti proprietà di biodegradabilità e compostabilità. È un materiale prezioso utilizzato storicamente nelle fodere premium e oggi è ben presente anche nelle collezioni moda, lingerie e athleisure più contemporanee.
Sabato invece il Blue Friday prosegue presso Palazzo Zorzi con una serie di attività e iniziative aperte al pubblico per raccontare l’anima autentica di Venezia e avvicinare le persone alle tematiche ambientali.
Nel corso della giornata sarà possibile visitare l’Ocean & Climate Village, la mostra interattiva ed educativa dedicata a oceano e clima, seguire il tour degli Atelier Aperti insieme a Venezia da Vivere per entrare in botteghe e laboratori, ammirare creazioni di alto artigianato e incontrare i talenti veneziani, custodi di un saper fare antico 1600 anni.
Ma anche, scoprire in barca la Laguna in compagnia delle Fie a Manetta, le ragazze pilota che insegnano alle donne a navigare tra i canali e partecipare a una visita multisensoriale a Venezia Stampa, uno storico laboratorio tipografico: esperienze local proposte da Inside Venice, per vivere la città in modo autentico.
Alle ore 12, appuntamento a Palazzo Zorzi per la presentazione del libro Come balene in bottiglia. Viaggio nella crisi climatica tra animali smarriti, uomini intrappolati e messaggi inascoltati di Giacomo Talignani (Edizioni Radici Future).
L’autore dialogherà con Francesca Santoro di Ioc-Unesco e la giornalista green Diana de Marsanich per raccontare la crisi climatica che stiamo affrontando, tra inquinamento da plastica, perdita di biodiversità, invasione di specie aliene ed emergenza climatica.
La giornata si concluderà (ore 18-20) presso Palazzo Zorzi, sede Unesco, con lo spettacolo di Alessandro Vanoli, storico e scrittore che presenterà un monologo tratto dal suo ultimo libro Storia del Mare (Edizioni Laterza).
Nell’ambito del Blue Friday, inoltre, sabato svolgerà a Venezia il secondo appuntamento di Young Blue Minds, il progetto itinerante realizzato da Ioc-Unesco in collaborazione con la biologa marina Marta Musso, Donna di Mare 2022.
Uno degli obiettivi che intende raggiungere questa realtà è promuovere maggiore consapevolezza riguardo all’importanza dell’oceano e uno stile di vita più responsabile in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030, nonché programmi di Educazione all’Oceano per tutte le generazioni e i settori della società, promuovendo la richiesta che l’Unesco ha rivolto ai 193 Stati Membri di rendere l’Educazione all’Oceano parte del curriculum scolastico entro il 2025.
Il Blue Friday intende far riflettere sull’effetto che ogni scelta da consumatore può avere sull’ambiente e in particolare sull’oceano. Basti pensare che, secondo le stime, l’80 percento dei capi e oggetti acquistati viene buttato via dopo un solo utilizzo o addirittura zero.
Inoltre il 76 percento desidera acquistare prodotti di qualità superiore che durino nel tempo e il 40 percento afferma di essere disposto a pagare di più per prodotti attenti al clima.
Un numero ancora maggiore (43 percento) si dice più propenso ad acquistare da marchi con pratiche di sostenibilità, come la spedizione a emissioni zero. Segnali importanti, che possono rendere Green il Black Friday.
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