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Migliorare la competitività delle Pmi con la finanza alternativa

finanza alternativa
Immagine da Depositphotos

La finanza alternativa e complementare, per le Pmi è un’importante strumento per superare le criticità del momento storico che stiamo vivendo: pur essendo ancora in fase di sviluppo, ha tuttavia grandi potenzialità di crescita.

Essere competitivi, innovativi e sostenibili in un momento in cui il sistema economico assiste alle crisi geopolitiche, alla tensione sulla domanda di materie prime e di energia e all’aumento dei prezzi.

È questa la sfida delle piccole e medie imprese, che per affrontare al meglio il momento attuale hanno bisogno di raccogliere fonti di finanziamento per i propri progetti e di mantenere, al tempo stesso, un sano equilibrio nel rapporto tra capitale proprio e capitale di debito.

Come si finanziano oggi le Pmi? E quali sono i possibili sviluppi di strumenti e servizi nell’immediato futuro?

Nel corso dell’edizione 2022 dell’Alt-Finance Day, la giornata della Finanza Alternativa, organizzata da Innexta, azienda che opera nel sistema camerale in ambito finanziario e creditizio per le Pmi italiane, specializzato in strumenti, servizi e modelli di finanza complementare, è stato presentato il Report sulla Finanza Alternativa per le Pmi.

L’iniziativa ha visto anche la collaborazione della School of Management del Politecnico di Milano, della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e di Unioncamere Nazionale.

La ricerca, redatta per analizzare il mercato della finanza alternativa (o complementare) al credito bancario per le Pmi mostra come, nel corso del primo semestre del 2022, questo settore abbia mobilitato 2,6 miliardi di euro, registrando così una crescita del 32% rispetto allo stesso periodo ma nell’anno precedente.

Questo dato diventa ancora più interessante se confrontato con il 2021 (4,5 miliardi di euro mobilitati) e con il 2020 (3,2 miliardi di euro).

I minibond, strumento di debito pensato per le aziende che non sono quotate sul mercato borsistico, rappresentano una delle fonti di finanziamento maggiormente utilizzate: le imprese che hanno emesso titoli di debito nel 2022 sono state 614, per un controvalore collocato di 836,5 milioni di euro.

Con queste cifre e con l’introduzione dei basket bond, pensati per raccogliere liquidità per un insieme selezionato di imprese, il mercato dei titoli di debito per le Pmi presenta interessanti prospettive di crescita.

L’invoice trading è lo strumento attualmente più utilizzato dalle Pmi con una cessione delle fatture per un importo di 688,4 milioni di euro nell’ultimo anno e, grazie all’arrivo di nuove risorse da fondi specializzati nell’investimento in crediti commerciali, le aspettative di crescita di questo settore nei prossimi mesi sono elevate.

Anche il crowdfunding rappresenta una fonte di finanziamento da tenere d’occhio nei prossimi mesi; essa è principalmente utilizzata per la raccolta di fondi per progetti circoscritti o per fornire risorse a startup e imprese innovative.

Può però essere declinata in raccolta di capitali a titolo di debito (crowdfunding lending, con una raccolta di 95,9 milioni di euro nel primo semestre dell’anno) oppure nell’acquisto di vere e proprie quote di capitale proprio dell’impresa, diventando a tutti gli effetti soci dell’impresa (crowdfunding equity).

Quest’ultima modalità ha invece registrato un calo, dovuto sostanzialmente all’incertezza del momento che vede, nell’investimento in capitale proprio dell’aziende, una più elevata componente di rischio da cui tutelarsi.

Il settore del crowdfunding vivrà una trasformazione, dovuta all’adeguamento alle nuove regole europee entro novembre 2023.

In questa giornata dedicata alla finanza alternativa per le Pmi, il presidente di Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, Carlo Sangalli, ha affermato che “in una lunga fase di crisi economica come quella che stiamo attraversando, il sistema delle micro, piccole e medie imprese è particolarmente penalizzato dall’incertezza del quadro generale e dalla stretta creditizia. La finanza complementare rappresenta, invece, per le Pmi un’importante alternativa per superare le criticità. È uno strumento in fase di sviluppo ma con grandi potenzialità di crescita“.

Il mercato degli strumenti finanziari per le Pmi deve ancora trovare la sua dimensione ottimale. Se si considerano, per esempio, private equity e venture capital, essi risultano ancora sottodimensionati rispetto quanto avviene in altri Paesi europei;  l’attuale situazione congiunturale non ne incoraggia lo sviluppo.

La giornata di presentazione del report sulla finanza complementare è stata accompagnata da una serie di dibattiti e approfondimenti dedicati, nello specifico, ai minibond, alla finanza sostenibile, all’equity crowdfunding come passaggio per una eventuale quotazione in borsa e alle piattaforme fintech.

Crediti immagine: Depositphotos

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Chiara Guizzetti Chiara Guizzetti: laureata in economia, lavora in Adfor come referente per l'area Internal Audit e Compliance (consulenza, formazione aziendale e universitaria). Crede nel valore dell'etica, della sostenibilità e del network tra persone e imprese. Appassionata di pilates e corsa | Linkedin
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