Tra le aziende energivore ci sono sicuramente anche i data center che, ormai, elaborano enormi quantità di dati con previsioni di crescita di tali volumi molto importanti. Anche per loro, quindi, efficientamento energetico e ricerca di soluzioni per la riduzione dei costi legati all’energia sono fattori fondamentali.
Elaborazione di dati, intelligenza artificiale, machine learning, video e audio: tutte attività digitali che passano dai data center e dal cloud e che assorbono energia, tanta.
Una stima, nella sola Emea (Europe, Middle east, Africa) quantifica in 90TWh all’anno i loro consumi energetici, con il conseguente rilascio di emissioni equivalente pari a quello di circa 5,9 milioni di veicoli (27 milioni di tonnellate di CO2e).
Ovvio che si debbano introdurre criteri di efficientamento e di produzione sostenibile dell’energia – molti cloud provider e gestori di data center producono già oggi importanti quantità dell’energia che gli serve attraverso impianti fotovoltaici – valutando interventi che, oltre ad avere impatti positivi sull’ambiente, tengano anche conto della necessità delle aziende di competere efficacemente.
Come saranno i data center sostenibili del prossimo futuro?
Sul tema abbiamo sentito l’opinione di Sammy Zoghlami, senior vice president Emea di Nutanix, azienda che opera nel mercato delle infrastrutture iperconvergenti e del software cloud e che, per analizzare meglio il mercato dei data center, ha fatto realizzare un report che esamina in dettaglio il confronto tra le diverse tecnologie oggi disponibili, offrendo punti di valutazione oggettivi per il raggiungimento dell’obiettivo net zero.
Il report offre suggerimenti e spunti di riflessione per la progettazione di un’infrastruttura efficiente dal punto di vista energetico ma anche rispettosa del clima.
Le analisi contenute nel report sono state condotte dalla società indipendente di ricerca e consulenza Atlantic Ventures, che ha confrontato una serie di modelli tecnologici per la reaòlizzazione dei data center, soffermandosi sui più recenti approcci di infrastruttura iperconvergente.
Quali sono gli aspetti fondamentali per la progettazione di un data center realmente sostenibile?
Nutanix è stata fondata nel 2009 per risolvere alcune delle principali sfide del settore It, come eseguire e gestire l’It in modo più semplice così come utilizzare le risorse It in modo più efficace.
L’obiettivo principale è quello di contribuire alla riprogettazione del data center per renderlo più sostenibile. Si tratta di un aspetto particolarmente importante, considerando che, secondo i dati della ricerca di Atlantic Ventures nel 2022, il data center contribuisce alle emissioni di carbonio più dell’industria aeronautica.
Oltre ad aiutare i nostri clienti a delineare una strategia It più sostenibile, abbiamo una grande storia da raccontare su noi stessi, pubblicata quest’anno nel nostro report Csr 2021 su come creare un data center sostenibile.
Sfruttando tutti i vantaggi dell’infrastruttura iperconvergente (HyperConverged Infrastructure), in collaborazione con il nostro provider di co-location, abbiamo sviluppato un progetto per ridurre i consumi energetici grazie alla combinazione di un basso indicatore Pue (Power Usage Effectiveness) del data center, che ha sfruttato appieno il fattore di forma Hci, con un design del rack HyperDense (incentrato sulla crescita verticale all’interno del rack) e dell’utilizzo delle nostre funzionalità di virtualizzazione e dimensionamento del software per le operazioni Day 1 e Day 2, che riducono al minimo la quantità di risorse fisiche di calcolo e di storage necessarie.
Il design fisico elimina la necessità della tecnologia San, riducendo l’ingombro fisico e il consumo energetico. Tra i principali risultati la riduzione radicale dello spazio: siamo riusciti a inserire nodi che utilizzano 250 kilowatt di potenza in soli 16 rack rispetto ai 50 rack tradizionali.
Anche il consumo energetico è migliorato notevolmente: confrontando i nostri consumi con i dati pubblici, abbiamo scoperto che l’infrastruttura iperconvergente di Nutanix ha il potenziale per consumare fino al 35% di energia in meno rispetto alle soluzioni legacy on-premise.
Abbiamo anche analizzato i consumi di risorse chiave: acqua ed energia. Il design che abbiamo implementato utilizza una frazione dell’acqua rispetto all’approccio tradizionale di condizionamento/raffreddamento.
Utilizziamo anche il 35% di energia in meno e quella che utilizziamo è rinnovabile. Inoltre, abbiamo collocato i data center in Arizona, dove dispongono di energia solare. Localizzare i data center vicino a fonti di energia rinnovabile è un approccio intelligente.
In sintesi, per diventare più sostenibili, dovremmo considerare tutti gli investimenti come se avessero un impatto due per uno: un costo inferiore e un impatto migliore sull’ambiente, con un minor consumo di risorse naturali e un minore inquinamento.
L’approccio Hci di Nutanix, in combinazione con un data center altamente efficiente, offre sia costi sostanzialmente inferiori che emissioni di carbonio/consumo di acqua più bassi.
Se ci concentriamo solo sui costi, escludendo la sostenibilità, rischiamo di danneggiare la nostra capacità di realizzare profitti sul lungo termine.
Con il crescere dei dati, riusciranno le energie rinnovabili a fornire abbastanza energia ai data center green?
Per raggiungere gli obiettivi del 2030 ed evitare quindi che le temperature globali aumentino di oltre 1,5°C, dobbiamo ridurre le emissioni globali del 50%. Allo stesso tempo, se la trasformazione digitale crescerà del 10% all’anno, nei prossimi 7 anni la domanda di risorse informatiche di calcolo e di storage raddoppierà.
Le energie rinnovabili possono aiutarci sul fronte della fornitura. Un nostro cliente in Australia, Nature’s Organics, ha adottato un approccio fai-da-te e ha creato pannelli solari sul tetto del proprio data center.
L’azienda produttrice dei marchi Earth’s Choice e Australian Pure ha implementato l’infrastruttura iperconvergente Nutanix – che riduce le esigenze di infrastrutture duplicate ed esegue anche i carichi di lavoro più grandi con un numero inferiore di apparecchiature fisiche grazie alla virtualizzazione dei server – ed è alimentata dal proprio impianto solare da 1.299KW montato sul tetto del suo stabilimento di produzione.
Trasformando il data center legacy, ha ridotto il consumo energetico legato all’It di circa il 55%. Tuttavia, la transizione delle reti nazionali dai combustibili fossili richiederà tempo ed è necessario concentrarsi maggiormente sulla riduzione della domanda. Dobbiamo semplicemente trovare il modo di ridurre il consumo di energia.
Questi sforzi includeranno la sobrietà, ovvero approcci comportamentali volti a ridurre i consumi. Un esempio semplice è l’eliminazione di email e file duplicati o non necessari. Nutanix sta organizzando una giornata di pulizia digitale e altre aziende potrebbero seguirne l’esempio.
Inoltre è necessario accelerare l’adozione di approcci It innovativi. La tecnologia c’è. Atlantic Ventures ha calcolato che se ogni azienda in Francia adottasse la tecnologia Hci risparmierebbe una quantità di energia equivalente alla creazione di una centrale nucleare.
Pertanto, l’adozione di soluzioni esistenti più efficienti dal punto di vista energetico e l’abbandono di infrastrutture It legacy possono fare una profonda differenza.
In che modo progettare un data center per ridurre al minimo gli impatti delle fonti fossili (generatori di emergenza) e dell’enorme consumo di energia per il raffreddamento?
Visitare un moderno data center è importante per analizzare tutte le principali sfide che comporta. I data center moderni necessitano di importanti investimenti in generatori, batterie, aria condizionata, sicurezza fisica e virtuale e depositi di carburante.
I data center devono inoltre avere accesso all’energia, all’acqua e alle reti in fibra e devono essere costruiti su terreni adatti e non soggetti a rischi climatici come le inondazioni. L’ottimizzazione e l’innovazione per renderli più sostenibili richiedono un know-how specialistico.
Le aziende di data center stanno diventando delle mini-utility che si approvvigionano di energia rinnovabile a lungo termine, accedono a forniture idriche per il raffreddamento e a sistemi a basse emissioni di carbonio per la gestione delle batterie di riserva. Devono anche garantire la sicurezza fisica. Dovranno inoltre diventare esperte di nuovi metodi di raffreddamento, tra cui quello a liquido.
Anche la gestione del carburante per i generatori di riserva è complessa. Il carburante non può rimanere a lungo inutilizzato nei container e se l’interruzione di corrente si prolunga, come si fa a garantire una fornitura supplementare tempestiva?
Inoltre, la complessità del reperimento e del finanziamento di progetti di realizzazione di data center a lungo termine si rivelerà probabilmente impegnativa e comporterà una nuova serie di rischi. Con l’aumento dei tassi di interesse, le sfide legate al finanziamento saranno probabilmente molto impegnative.
L’aumento del rischio di interruzioni di corrente rende fondamentali i sistemi di backup. Le aziende specializzate in data center avranno una priorità maggiore rispetto a un data center fai-da-te quando si tratta di ripristinare o interrompere l’alimentazione.
Tutta questa complessità rende poco interessante possedere e gestire i propri data center. A nostro avviso, i data center di co-location o l’hosting dei carichi di lavoro su servizi bare metal rappresentano un’alternativa più interessante, che lascia nelle mani degli esperti le sfide della gestione di un data center sostenibile.
Ciò che è veramente importante per i nostri clienti sono i loro dati di grande valore e non i data center che li ospitano.
Esg non è solo consumo energetico ma attenzione alle comunità e alle persone: quali orientamenti vedete o quali tendenze credete che emergeranno nel settore?
Sono due i principali impatti. In primo luogo c’è una sfida enorme nell’attrarre e trattenere i talenti in tutta Europa. Uno degli obiettivi principali di Nutanix è quello di migliorare la vita dei suoi clienti grazie a una piattaforma It semplice e facile da gestire e offrire un servizio di assistenza eccellente quando le cose vanno male.
Il risultato è che il team operativo It passa meno tempo a lavorare nei fine settimana e a svolgere attività manuali ripetitive, liberando più tempo per attività di maggior valore per l’azienda. Inoltre, semplifichiamo l’onere delle competenze in modo che l’It possa attrarre una gamma più diversificata di talenti.
Grazie alla dashboard Nutanix è possibile avere un unico team che gestisce tutti i cloud, privati e pubblici, allo stesso modo. Le aziende devono investire nell’automazione dell’It, in un It che possa essere gestito da generalisti e non da specialisti, e collaborare con fornitori di It che offrano un’assistenza migliore, in modo che i loro progettisti possano dedicare più tempo all’attività focus dell’azienda.
La seconda sfida è l’impatto sulle risorse – acqua ed energia. Ora ci sono moratorie sulla costruzione di nuovi data center a Londra, Dublino e Amsterdam. Con la siccità e crisi energetica, c’è una competizione per le risorse limitate tra società e aziende.
Microsoft è balzata agli onori della cronaca per aver prosciugato 33 piscine olimpioniche d’acqua per raffreddare il suo data center nell’Olanda settentrionale, nel bel mezzo della peggiore siccità degli ultimi 500 anni.
Le aziende devono essere consapevoli dell’impatto dei loro data center sulle comunità locali, ora che sappiamo che l’acqua e l’energia sono risorse limitate.
L’ultimo trend è la governance. Con il forte impatto dell’iper-inflazione, la crisi dei talenti e le sfide della supply chain, l’It non ha mai affrontato così tante sfide esterne contemporaneamente.
Essere più agili è ora fondamentale per l’azienda e per questo è essenziale evitare di essere legati a un fornitore. Nutanix ha reso la libertà di scelta fondamentale per la sua strategia di go to market fin dall’inizio.
I nostri clienti possono adottare il nostro approccio basato su software e Api per scegliere 8 diverse piattaforme hardware certificate su cui eseguire il cloud privato, 5 fornitori di servizi bare metal per il cloud pubblico, possibilità di scelta dell’hypervisor, della piattaforma di container, del backup e della piattaforma di database.
Il risultato principale della possibilità di scelta è la possibilità di evitare costi più elevati grazie alla maggiore concorrenza tra i fornitori.
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