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Digitalizzazione e Sostenibilità impongono una gestione green delle infrastrutture It

datacenter - infrastrutture it
Immagine da Depositphotos

Da un lato la digitalizzazione porta all’ottimizzazione dei processi e al risparmio operativo delle aziende; dall’altro l’esplosione inarrestabile dei dati, che aumentano la richiesta di nuovi datacenter e, di conseguenza, la produzione di CO2. Ecco perché le infrastrutture It devono essere progettate e gestite in modo sostenibile e responsabile.

Tutto diventa digitale, sia per i processi aziendali sia per la vita quotidiana: questo porta con sé un’esplosione di dati, generati ormai da qualunque device collegato alla rete e, di conseguenza, la richiesta di “fabbriche digitali” in cui tutte queste informazioni vengono memorizzate e gestite.

In modo altamente inefficiente: pensiamo soltanto a un’immagine che viene diffusa attraverso i social e che si moltiplica esponenzialmente. Il dato digitale non è privo di impronta di carbonio; anche lui contribuisce – seppure in modo minore a prodotti fisici – all’aumento di CO2 sul Pianeta

Il problema però non è il singolo dato digitale, ma i miliardi di singoli dati in tutto il mondo… Solo nel nostro Paese, si stima ci siano circa 3.000 datacenter per la gestione di questi dati, che consumano annualmente 1 Gigawatt (circa il 2% del consumo nazionale totale).

Se pensiamo poi, ci fa notare Fabio Pascali di Cloudera, società che si occupa di analisi e gestione dei dati, alla tecnologia blockchain e all’intelligenza artificiale, le previsioni di aumento dei consumi dei datacenter sono tutte in crescita (fonte The Shift Project).

Secondo The Shift, il consumo energetico delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione aumenta del 9% ogni anno. È possibile limitare questa crescita all’1,5% annuo passando a pratiche digitali attente e rispettose dell’ambiente. La transizione digitale, così come è attualmente attuata, partecipa al riscaldamento globale più di quanto contribuisca a prevenirlo. La necessità di agire è quindi urgente” conclude Pascali.

Il problema è noto, ma mancano iniziative e cultura aziendale che scatenino azioni decise per la riduzione dei consumi nelle infrastrutture It.

Seguendo quanto è stato concordato alla recente Cop27 per la riduzione delle emissioni di CO2 al fine di contrastare gli effetti del cambiamento climatico anche le infrastrutture di rete devono, quindi, essere costruite e gestite responsabilmente.

Non è un problema tecnico, è soprattutto una mancanza di conoscenza e di sensibilità. La riprova è che l’It Green si mostra ancora marginale nelle aziende, spiega Fabio Pascali citando una ricerca di Cap Gemini secondo la quale “per il 53% degli intervistati la causa è la mancanza di competenze. Inoltre, solo il 43% dei dirigenti è a conoscenza della quantità di emissioni di CO2 causate dalla loro infrastruttura It, solo il 18% dispone di una strategia completa con scadenze e obiettivi concretamente definiti e solo il 6% sta già implementando un’It sostenibile“.

Alle medesime conclusioni arriva anche la ricerca Future of Networking, sviluppata da Juniper Networks, azienda specializzata nelle reti sicure basate su Ai, insieme all’azienda di ricerche di mercato Vanson Bourne, che rivela come nell’area Emea (Europe, Middle East, Africa) ci sia un gap di conoscenze quando si tratta di comprendere i veri imperativi, problemi e opportunità delle reti It sostenibili.

L’Italia si è mostrata in linea con questi risultati; secondo la ricerca l’85% dei decisori It italiani intervistati lavora per organizzazioni che hanno implementato o stanno implementando policy a favore di infrastrutture di rete sostenibili e che, nei prossimi 2-5 anni, prevedono di vedere azioni più decise da parte delle proprie organizzazioni sul tema dell’It e del networking sostenibili.

Se l’orizzonte è chiaro, più confusa è invece la strada da seguire per raggiungerlo… il 16% degli impiegati italiani ritiene infatti che la propria organizzazione abbia una conoscenza modesta o nulla del problema.

Inoltre, il 40% degli intervistati pensa che la propria organizzazione non stia selezionando e assumendo per i ruoli tecnici pensando al futuro, inclusi i ruoli e le competenze legate all’intelligenza artificiale, alla sostenibilità o alle policy Esg (environmental, social and governance).

Invece, per fare business in modo sostenibile è necessario che le persone siano convinte della direzione da prendere e sentano che anche l’intera organizzazione – vertici compresi – sponsorizza fortemente gli obiettivi di riduzione delle emissioni.

In definitiva, per rendere l’It più green e sostenibile, permettendo alle aziende di raggiungere gli obiettivi di trasformazione digitale e di crescita sostenibile del loro business serve un giusto mix di persone e di infrastrutture di rete.

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