Energie rinnovabili ed efficienza energetica, da sole, non basteranno più per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti presenti in atmosfera. Si deve agire sulla loro cattura, come si propone di fare il progetto Eccsellent…
La situazione è seria: secondo l’ultimo rapporto dell’Ipcc – Intergovernmental Panel on Climate Change – nel periodo dal 2010 a 2019 le emissioni nette totali di gas serra di origine antropica sono aumentare costantemente, con medie annuali più alte che in qualsiasi decennio precedente.
Non siamo riusciti a bloccare l’aumento di CO2, bensì soltanto a rallentarne il tasso annuale di crescita… e non va bene perché, invece, avremmo dovuto riuscire a farlo per riportare i livelli delle emissioni climalteranti a livelli che avrebbero permesso di contenere l’aumento della temperatura di 2°C entro il 2100.
Ora, secondo i dati delle principali agenzie energetiche internazionali, agire soltanto sul miglioramento dell’efficienza energetica e sull’utilizzo delle energie rinnovabili non è più sufficiente.
Si deve catturare l’anidride carbonica direttamente dall’tmosfera e il Ccus (CO2 Capture, Transport, Utilisation and Storage – cattura, utilizzo, trasporto e stoccaggio) è stato identificato come una misura strategica in uno scenario a zero emissioni di carbonio.
Proprio le tecnologie legate all’attività di cattura, utilizzo, trasporto e stoccaggio dell’anidride carbonica sono al centro del progetto Eccsellent – Development of ECCSEL – R.I. ItaLian facilities: usEr access, services and loNg-Term sustainability di cui si è svolto il kick off meeting a Trieste.
Progetto Eccsellent, cattura della CO2 atmosferica
Il progetto Eccsellent, proposto dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – Ogs, ha ottenuto un finanziamento di 16.500.000 di euro, vinto su base competitiva, messo a disposizione dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito della Missione 4 Istruzione e Ricerca del Pnrr – Next Generation Eu.
Il progetto Eccsellent ha l’obiettivo di potenziare le principali strutture italiane che già fanno parte, o che saranno inserite nel prossimo futuro, di Eccsel Eric, l’infrastruttura europea di ricerca per la cattura e lo stoccaggio di anidride carbonica.
In questo modo il consorzio di ricerca potrà promuovere lo sviluppo e l’internazionalizzazione della ricerca italiana nella filiera delle Ccus, coinvolgendo anche il settore industriale delle piccole e medie imprese che potrà avvalersi dell’esperienza di personale scientifico di altissimo livello.
Per i prossimi 3 anni il progetto si occuperà di favorire l’accesso, i servizi e la sostenibilità dei laboratori che già operano nella filiera del Ccus, per rafforzare l’eccellenza scientifica, fornendo al sistema nazionale della ricerca gli strumenti necessari per affrontare in modo più efficiente le grandi sfide della società contro il cambiamento climatico.
Partner scientifici del progetto, coordinato dall’Ogs, sono l’Università di Bologna, il Politecnico di Milano (in collaborazione con il Leap), Enea e Cnr.
“Grazie all’acquisto di nuova strumentazione tecnologicamente avanzata le infrastrutture italiane saranno ancora più competitive nello scenario internazionale – spiega il presidente dell’Ogs Nicola Casagli, che continua – questo favorirà, non solo lo sviluppo di ricerche all’avanguardia, ma anche la collaborazione con il sistema della ricerca internazionale, portando un impatto significativo sul progresso scientifico e sul sistema produttivo“.