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Effetti del cambiamento climatico: quanto importa alle pmi italiane?

pmi e cambiamenti climatici
Immagine da Depositphotos

Uno studio di fine anno, effettuato da Capterra, mostra che gli imprenditori italiani sono preoccupati per gli effetti del cambiamento climatico, soprattutto per quanto riguarda il loro business…

Se dovessimo oggi identificare l’anno nero nella storia dell’umanità, per quanto riguarda i fenomeni meteorologici, quello sarebbe l’anno appena trascorso, il 2022.

Infatti, lo scorso anno l’Italia ha registrato un aumento del 55% di fenomeni estremi rispetto al 2021, ben 310 eventi in totale che hanno provocato notevoli danni e causato la morte di 29 persone.

In particolare, si sono verificati 104 casi di allagamenti e alluvioni da piogge intense, 81 casi di danni da trombe d’aria e raffiche di vento, 29 da grandinate, 28 da siccità prolungata, 18 da mareggiate, 14 eventi con l’interessamento di infrastrutture, 13 esondazioni fluviali, 11 casi di frane causate da piogge intense, 8 casi di temperature estreme in città e 4 eventi con impatti sul patrimonio storico.

I cambiamenti climatici ormai ci ricordano, ogni giorno, le nostre colpe mettendoci di fronte gli effetti devastanti che le modificazioni antropiche – ancora non corrette o mitigate – causano in Italia e nel mondo.

Ovvio che le imprese, soprattutto quelle medie e piccole che nel nostro Paese rappresentano la maggioranza, siano fortemente preoccupate dagli impatti dei cambiamenti climatici sul loro futuro.

Le pmi sono preoccupate per gli effetti del cambiamento climatico

A fornire una fotografia di questa preoccupazione ci ha pensato uno studio effettuato dalla società tecnologica Capterra a fine 2022, intervistanto i Ceo e i dirigenti di 266 pmi italiane.

Il risultato registrato è che il 79% del campione è preoccupato per l’impatto del cambiamento climatico sulla propria attività con il 64% di loro sta già adottando pratiche a favore dell’ecosistema.

Potrebbero essere di più visto che il 28% degli intervistati afferma di non avere le risorse finanziarie necessarie per intraprendere dei piani adeguati; tuttavia ben il 30% non vede questa lotta come una priorità per il proprio business.

La maggioranza delle aziende che si sta già dando da fare per l’ambiente – il 55% – ammette di farlo perché crede fermamente che sia un preciso dovere. Per le restanti, invece, i motivi di questo impegno di sostenibilità è fortemente interessato solo al lato finanziario ed economico.

Il 33% di loro vuole infatti aumentare la propria brand reputation, il 31% soddisfare le aspettative dei fornitori, dei collaboratori e dei clienti e un 11% lo fa per la pressione dei media.

Tra coloro che lo fanno per convinzione, le pratiche sostenibili dichiarate sono state le seguenti:

  • utilizzo di risorse che richiedono una minore quantità di energia (lampade a Led, controllo degli impianti di riscaldamento o raffreddamento)
  • riduzione della produzione di materiale in eccesso e controllo degli sprechi
  • separazione e riciclo dei materiali sia durante la produzione che in ufficio
  • aumento di meeting online per diminuire gli spostamenti
  • riduzione dei viaggi di lavoro

Sono azioni utili a contrastare gli effetti del cambiamento climatico? Per il 66% delle aziende intervistate attive ecologicamente sì e si stanno raggiungendo risultati, anche se si potrebbe fare di più.

Per il 31% invece le azioni che stanno svolgendo sono estremamente soddisfacenti.

La ricerca online condotta da Capterra ha seguito la seguente metodologia: aziende da 2-10 a 101-250 dipendenti, con un livello di responsabilità pari a Ceo o manager esecutivo, con luogo di lavoro fisico in cui un numero significativo di dipendenti si reca regolarmente, a conoscenza del proprio modello di business, vendita di prodotti o servizi.

Crediti immagine: Depositphotos

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