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Scuole italiane alla svolta, trainate da un trend Green pervasivo

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qualità aria a scuola
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Riqualificazione energetica e strutturale, ma anche una svolta in temi di bisogni educativi. È quanto si augura avvenga Legambiente che traccia 10 linee guida per il futuro della scuola italiana.

Saranno 216 le scuole nuove previste dal Pnrr, finanziate con 1 miliardo e 189 milioni di euro, il 42,4% destinati al Mezzogiorno, con l’obiettivo di avere plessi più innovativi, sostenibili, sicuri e inclusivi.

L’intento – se lo augura in primis Legambiente che è appena uscita con un dossier in tema – è che si arrivi a dare vita a una nuova generazione di scuole che faranno la differenza qualitativa, se saranno capaci di rispondere anche ai bisogni educativi e sociali, oltre che di sostenibilità strutturale e gestionale.

, di quelle realtà più a rischio povertà educativa, ma che non saranno risolutive delle  a cui devono rispondere i

Oggi, circa 40mila edifici scolastici italiani sono alle prese con esigenze diffuse di sicurezza e sostenibilità; “la riqualificazione degli edifici scolastici è un’esigenza che non può più attendere, alla luce delle crisi energetica e climatica che stiamo vivendo – sottolinea Elena Ferrario, referente Scuola e Formazione di Legambiente Lombardia – La nostra regione si distingue per gli interventi di efficientamento energetico negli istituti scolastici pubblici, ma è ancora una goccia nel mare.

Per questo le risorse destinate dal Pnrr al settore dovranno essere utilizzate in maniera integrata e sistemica, che preveda anche processi di coprogettazione e partecipazione, per dare vita a esperienze di innovazione, come le comunità energetiche.

Non ha senso che si montino pannelli fotovoltaici su scuole colabrodo in classe G o si faccia efficientamento senza occuparsi contemporaneamente della messa in sicurezza“.

Roadmap della riqualificazione

Al momento si è conclusa la prima fase del concorso di progettazione delle stesse: il progetto migliore diventerà di proprietà degli Enti Locali beneficiari che provvederanno ad affidare le fasi successive della progettazione e la realizzazione dei lavori, la cui conclusione è prevista per fine marzo 2026.

L’auspicio è che il percorso che porterà alla realizzazione di tali edifici non incontri gli stessi ostacoli delle 51 scuole innovatine legate al concorso bandito dal Governo Renzi.

Il nodo rimane, dunque, la qualità diffusa delle scuole che, dall’osservatorio privilegiato dei 22 anni dell’indagine di Legambiente, vede dei miglioramenti ma troppo lenti, che rischiano, in assenza di interventi diffusi e rapidi, di non superare mai il cronico stato di emergenza.

Non è così praticabile, per burocrazia e capacità di reperire risorse e fare progettazioni, edificare una scuola nuova, spesso realizzata a seguito della demolizione di un vecchio edificio scolastico: negli ultimi 5 anni, nelle città capoluogo, sono state edificate nuove scuole da 1 amministrazione su 3, per un totale di 45 scuole nel panorama dei 5.616 edifici oggetto dell’indagine, incidendo ancora poco sul reale fabbisogno di riqualificazione e messa in sicurezza, tanto che si rileva una necessità di interventi urgenti per più del 30% degli edifici.

Il fattore tempo è determinante ora più che mai: la crisi energetica ha generato un aumento dei costi dei materiali che rischia di bloccare cantieri già in essere e programmati per sforamento di budget.

Secondo una elaborazione condotta da Legambiente, fatta due anni fa sugli ultimi dati disponibili (fonte Indire), sono molto dilatati i tempi per le riqualificazioni e le nuove edificazioni, sia dal finanziamento al cantiere vero e proprio, sia rispetto la durata dei lavori che mediamente è di quasi un anno, con situazioni estreme come quella campana, in cui arriviamo a oltre 18 mesi.

Purtroppo, non esiste un unico portale consultabile che dia la possibilità di accedere alle informazioni sullo stato dei cantieri legati a tutte le linee di finanziamento per poterne rendere conto all’interno di questa indagine.

Intanto, Legambiente ha lanciato un appello a Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito e al Governo Meloni presentando un pacchetto di 10 proposte. Si tratta di interventi da realizzare in tempi brevi partendo dai territori più fragili e con gap infrastrutturale, per una scuola più sicura, inclusiva, innovativa e meno energivora.

dossier scuola

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