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Strategia clima, al via la Call for Ideas di Fondazione Cariplo

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Immagine da Depositphotos

Cambiamento climatico, tutela dell’ambiente e della biodiversità, definizione di strategie di transizione climatica: sono questi gli obiettivi di Strategia Clima, la call for ideas di Fondazione Cariplo.

Si chiama Strategia Clima il bando di Fondazione Cariplo del valore di oltre 3 milioni di euro, per trovare le migliori strategie per la transizione climatica nei territori della Lombardia e del Piemonte nella provincia di Novara e del Verbano Cusio Ossola (qui tutte le informazioni).

Le amministratori locali, quelle delle aree protette e gli enti non profit avranno tempo fino al 16 maggio per inviare la bozza progettuale e poi ancora, dovranno mettere in agenda la data del 28 settembre per inviare l’idea progettuale definitiva.

Il partenariato costituito ad hoc per il bando, sarà composto da un capofila che avrà una conformazione a ombrello, composto da amministrazioni locali, comunità montane o unioni, consorzi, associazioni di comuni, che dovranno lavorare con un ente gestore di area naturalistica oppure uno o più enti privati non profit con esperienza in iniziative di coinvolgimento della cittadinanza nell’ambito della sostenibilità ambientale e degli stili di vita sostenibili.

Cambiamento climatico, tutela dell’ambiente e della biodiversità, definizione di strategie di transizione climatica, per sperimentare il cambiamento necessario nelle strategie e nelle politiche a livello locale, questi gli obiettivi di un bando, giunto alla sua terza edizione e che rientra nell’ambito del Progetto F2C – Fondazione Cariplo per il clima, Piano di azione Promuovere la sostenibilità ambientale a livello locale.

Occuparsi della mitigazione e dell’adattamento al cambiamento climatico – diminuzione delle emissioni climalteranti, attenuazione degli impatti dei fenomeni meteorologici estremi e incremento del capitale naturale – sensibilizzazione e diffusione tra le amministrazioni pubbliche e i cittadini.

Dalla conoscenza degli impatti climatici agli interventi sul territorio

Un aspetto preoccupante dei cambiamenti climatici è riscontrabile nelle risorse idriche: nel primo semestre 2022, le precipitazioni sono state meno di un terzo delle piogge cumulate nello stesso periodo, calcolate rispetto all’ultimo trentennio.

Sostenere quindi i territori per far fronte a questa grave criticità e per farlo è necessaria anche una nuova boccata d’ossigeno, che può derivare anche da un finanziamento come quello messo a disposizione dalla call for ideas Strategia Clima.

A Milano, il 2022 è stato l’anno più caldo e meno piovoso di sempre. La temperatura media dell’anno appena concluso, si è aggirata intorno ai 17°C, è stata la più alta dal 1897 a oggi.

Le precipitazioni sono state meno della metà del valore di riferimento: a eccezione del mese di dicembre, tutti i mesi hanno chiuso in deficit pluviometrico. Luglio e ottobre sono stati i più caldi di sempre; tra il 25 giugno e il 6 agosto la temperatura massima è sempre stata superiore ai 30°C.

Cento, le notti tropicali a Milano centro, che si conferma la zona più calda insieme a via Paolo Sarpi; San Siro, la più fredda, Bovisa la più piovosa” come ci dice Cristina Lavecchia – direttrice della Fondazione Osservatorio Meteorologico Milano Duomo – durante l’evento di presentazione della call for idea.

Promuovere il risparmio idrico in agricoltura, attraverso l’introduzione di metodi sostenibili di irrigazione. Riciclo e utilizzo delle acque reflue depurate, per impiegare la risorsa idrica per altri scopi, come l’irrigazione di parchi e giardini, il lavaggio stradale e rinforzare le pratiche di circolarità nella gestione circolare idrica integrata” aggiunge Francesca Giordano – responsabile sezione valutazioni ambientali nelle aree urbane, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), parlando degli interventi per la gestione idrica in area urbana.

L’Italia è vulnerabile

Secondo i dati del rapporto Snpa 2021 – Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente – sugli impatti dei cambiamenti climatici, è necessario intervenire con un’intensa attività programmatica per il 2023, per ampliare le conoscenze sui fenomeni in corso in Italia, potenzialmente connessi ai cambiamenti climatici e migliorare l’accesso alle informazioni da parte dei cittadini.

Il piano c’è: aggiornamento e sviluppo del set di indicatori di impatto dei cambiamenti climatici e della sezione sugli indicatori di impatto dei cambiamenti climatici, attualmente inserita nel prototipo della piattaforma nazionale.

I potenziali impatti derivanti dai cambiamenti climatici rappresentano la principale vulnerabilità per l’Italia e lo scenario non è dei migliori, se non si interviene subito: possibile peggioramento delle condizioni già esistenti, con una forte pressione sulle risorse idriche e conseguente riduzione della qualità e della disponibilità di acqua, soprattutto durante l’estate, nelle regioni del sud Italia e nei piccoli arcipelaghi.

Le alterazioni del regime idro-geologico potrebbero aumentare il rischio di frane, colate di fango e detriti. Crolli rocciosi e alluvioni improvvisi sono oramai troppo frequenti.

Degrado del suolo e rischio di erosione e desertificazione, per contrastarle sono state intraprese delle misure di adattamento nel più ampio contesto delle politiche di tutela dell’ambiente: prevenzione dei disastri naturali, gestione sostenibile delle risorse naturali e di tutela della salute.

Ma non sono sufficienti per affrontare fino in fondo le conseguenze degli impatti dei cambiamenti climatici.

È necessario un coerente e chiaro approccio strategico, per l’attuazione di un piano di azione che garantisca che le misure di adattamento siano adottate tempestivamente, siano efficaci e coerenti tra i vari settori e livelli di governo e che coinvolgano sempre più in maniera partecipata i cittadini.

Il valore aggiunto in questa fase emergenziale sta proprio anche nelle “iniziative di informazione e formazione per trasferire ai cittadini, ai tecnici e agli imprenditori le corrette conoscenze da applicare – come ci spiega Francesca Giordano di Ispra, guardando anche alle nuove generazioni – sono sempre più necessarie le attività di sensibilizzazione nelle scuole, sul valore e sul rispetto dell’acqua e dell’importanza delle tecniche di risparmio dell’acqua“.

Crediti immagine: Depositphotos

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