L’inverno non è stato così rigido come si temeva e, anche grazie alle scorte, i costi del gas hanno inciso meno sui conti degli italiani; tuttavia, la responsabilità individuale ha fatto sì che le famiglie abbiano abbassato i termostati di casa, contribuendo a minori consumi.
L’incertezza economica e la crisi ucraina hanno creato nei mesi scorsi ombre preoccupanti per iconti di famiglie e imprese italiane. Tuttavia la responsabilità individuale e il buon senso, unitamente al rispetto del decreto ministeriale sul risparmio energetico, hanno fatto sì che 7 famiglie su 10 abbiano abbassato i termostati di almeno 0,5°C.
Il peggio sembra essere alle spalle visto che, dopo l’aumento a dicembre dei prezzi energetici del 23%, a febbraio ci si aspetta una riduzione della tariffa del gas del 33% rispetto all’ultimo mese del 2022 (prezzi in calo di circa il 27% rispetto alla tariffa del febbraio 2022).
Le famiglie italiane hanno abbassato le temperature di casa
Importante il contributo dato dalle famiglie italiane, che hanno osservato la richiesta di abbassare le temperature tenute in casa. Un comportamento virtuoso che ci accomuna a quanto fatto in tutta Europa.
Infatti, secondo uno studio realizzata da tado° – azienda che produce termostati intelligenti e sistemi di monitoraggio casalingo – su un campione di 340.000 abitazioni europee, quasi 8 famiglie su 10 hanno deciso di limitare i costi del gas, abbassando la temperatura della propria abitazione.
A livello continentale, l’Olanda, con quasi l’84% delle case che hanno deciso di ridurre la temperatura del riscaldamento, è stata la nazione più virtiuosa, seguita dal Lussemburgo (82,9%) e dall’Irlanda (80,5%).
Agli ultimi tre posti troviamo invece la Finlandia (45%), la Norvegia (47%) e la Romania (47,7%).
E il nostro Paese? Il posizionamento a livello nazionale ci pone nel gruppo di mezzo; in generale, le famiglie italiane hanno ridotto in media di 0,5°C il proprio riscaldamento (il campione italiano è composto di oltre 34.000 famiglie italiane nel periodo da ottobre a dicembre 2022), passando da 19,95°C a 19,38°C.
Da nord a sud, le regioni italiane hanno affrontato in modo diverso questa decisione del governo: la più meritevole è stata l’Emilia-Romagna, regione che vede il 73,3% delle case che hanno seguito le misure consigliate, riducendo la temperatura domestica di 0,7°C.
A seguire, Piemonte e Trentino-Alto Adige con il 73% delle famiglie che hanno diminuito il riscaldamento rispettivamente di 0,6°C e 0,7°C, quindi la Lombardia, che vede il 72,3% degli abitanti abbassare di 0,6°C.
Analizzando gli ultimi posti della classifica, si può notare che in Calabria solo 5 famiglie su 10 hanno deciso di abbassare il proprio termostato (53,8%). A seguire, la Campania con il 55,6% e, ultima, la Basilicata con il 57,4%.
Crediti immagine: Depositphotos