Tra agli investimenti per costruire una strada ci sono anche i costi sociali, quelli che emergono soprattutto in caso di incidenti. Che, quindi, converrebbe evitare.
Spesso, specie a seguito di incidenti con morti o feriti, quando si chiedono modifiche alla viabilità cittadina per ridurre le velocità di percorrenza, quando si chiedono piste ciclabili, quando si chiede la presenza della Polizia Locale per il rispetto del Codice della Strada e delle regole del vivere civile, ci si sente rispondere che “non ci sono soldi“.
Ma quanto si è investito – male – in una strada costruita senza i criteri adeguati? Stiamo parlando in primis di costi sociali. Vediamoli.
In una strada eccessivamente larga, gli automobilisti eccedono spesso con la velocità e la distrazione alla guida, oppure parcheggiano in doppia fila.
Una strada più larga del necessario (misure stabilite dal Codice della Strada) costa di più per realizzarla pulirla, illuminarla, riasfaltarla. Sottrae spazio ai marciapiedi e alla vita sociale. È persino più difficile da attraversare, anche sulle strisce pedonali.
Il costo sociale degli incidenti
Un episodio recente in un comune lombardo: un semplice incidente (termini non del tutto appropriati) con un ragazzino in bicicletta investito da un automobilista, ha scatenato tutta una serie di interventi: due automobili della Polizia Locale, con la presenza di 4/5 agenti a presidiare l’area e deviare il traffico, un’ambulanza con personale medico, altre 2/4 persone, addirittura un elicottero che si è alzato in volo. Ricovero in Pronto Soccorso con utilizzo della struttura e del personale medico.
Vorrei focalizzarmi solo sulla parte che riguarda strettamente la Polizia Locale perché gli agenti e le vetture della polizia locale che sono stati inviati tempestivamente su quel luogo, se quell’incidente non si fosse verificato – grazie per esempio alla ridotta sezione della strada, oppure alla ridotta velocità di percorrenza – sarebbero potute essere impiegate in maniera più proficua in altre attività di controllo, per esempio i divieti di sosta o le eccessive velocità anche su altre strade.
E gli agenti inviati, le auto impiegate hanno un costo.
Lo studio fatto dagli estensori del Piano Urbano del Traffico di quel comune (Put, documento concettualmente e anagraficamente datato) spiegava che nel quadriennio 2015/2018 gli incidenti sul territorio sono stati 1.363 con 1.825 feriti e 13 morti.
Il costo sociale di quel quadriennio è stato stimato in 111.585.463 euro. Secondo la tabella allegata al Put, ogni incidente è costato alla collettività 10.986 euro. Ogni ferito è costato 42.219 euro. Ogni morto 1.503.990 euro.
Allora bisogna chiedersi se l’effettiva modifica alla viabilità cittadina sia da considerare un costo oppure un investimento lungimirante. Che tenda a salvare vite umane, riducendo in prima battuta le occasioni di incidenti e via via fino al miglioramento della qualità della vita, a cominciare dalla qualità dell’aria.
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