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Approvate le misure dell’iniziativa RePowerEu da inserire nel Pnrr per accelerare la transizione Green

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Immagine da Depositphotos

Sostegno al risparmio energetico, alla produzione di energia pulita, all’indipendenza energetica e al sostegno per le famiglie; ma anche importanti indicazioni per la decarbonizzazione dei trasporti. Approvate le misure di RePowerEu per il Pnrr.

Con 535 voti favorevoli, 63 contrari e 53 astensioni il Consiglio europeo ha approvato l’inclusione delle misure di RePowerEu nei Pnrr – il piano nazionale di ripresa e resilienza – con l’obiettivo di accelerare la transizione ecologica ed energetica, ottenere l’indipendenza energetica per i Paesi dell’Unione e di combattere la povertà energetica.

Con questo accordo i Paesi membri che necessitano di ulteriori risorse mediante una modifica del dispositivo per la ripresa e la resilienza dovranno includere le misure per il risparmio energetico, la produzione di energia pulita e la diversificazione dell’approvvigionamento energetico.

Misure transfrontaliere, trasparenza e clima

Durante i negoziati, i Paesi dell’Ue hanno infine concordato di destinare almeno il 30% della loro spesa nell’ambito di RePowerEu a misure multinazionali per eliminare le carenze strutturali esistenti in termini di trasmissione, distribuzione e stoccaggio dell’energia, nonché per aumentare i flussi transfrontalieri.

Sono state inoltre concordate nuove regole di trasparenza per i 100 destinatari finali che ricevono i finanziamenti di importo più elevato e che dovranno essere applicate all’insieme dei piani di ripresa.

Alle misure RePowerEu si applicherà quindi il principio “non arrecare un danno significativo”, che permette la concessione di esenzioni temporanee per i progetti che salvaguardano la sicurezza energetica immediata dell’Unione europea, riducono al minimo il potenziale danno ambientale e non mettono a rischio gli obiettivi climatici.

Per quanto riguarda il finanziamento delle misure approvate – ulteriori 20 miliardi di euro – 8 miliardi arriveranno da una precedente messa all’asta di quote di emissione nazionali nell’ambito del sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’Ue (Ets) e 12 miliardi siano prelevati dal Fondo per l’innovazione.

Nessun gettito derivante dall’Ets potrà essere utilizzato per investimenti in combustibili fossili.

Le nuove norme relative alle misure si applicheranno retroattivamente a partire dal 1° febbraio 2022, con qualche eccezione ed entreranno in vigore dopo l’approvazione formale del Consiglio Ue e il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue.

Taglio alle emissioni per il settore dei trasporti

Per quanto riguarda la decarbonizzazione del settore dei trasporti, la Commissione europea ha proposto nuovi obiettivi per le emissioni di CO2 dei veicoli pesanti nuovi a partire dal 2030.

Dal momento che camion, autobus urbani e pullman a lunga percorrenza generano oltre il 6% delle emissioni totali di gas serra dell’Ue e più del 25% delle emissioni di gas serra del trasporto su strada, la Commissione propone di introdurre gradualmente livelli di emissioni di CO2 più rigorosi:

  • emissioni ridotte del 45% a partire dal 2030
  • emissioni ridotte del 65% a partire dal 2035
  • emissioni ridotte del 90% a partire dal 2040

In linea con gli obiettivi del Green Deal europeo e del piano RePowerEu, questa proposta avrà un impatto positivo sulla transizione energetica, riducendo la domanda di combustibili fossili importati e migliorando il risparmio energetico e l’efficienza nel settore dei trasporti europeo.

Il commento dell’organizzazione no-profit Transport&Environment è però piuttosto duro a questo riguardo, nonostante l’obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni al 2040.

Questo perché non è stato imposto un limite alla vendita dei mezzi pesanti inquinanti, alimentati da combustibili fossili: la norma, per T&E consentirebbe infatti la circolazione dei camion diesel sulle strade europee ben oltre il 2050, rendendo così irraggiungibili gli obiettivi di neutralità climatica.

T&E ha esortato gli eurodeputati e i governi a fissare una scadenza più ambiziosa, stabilendo cioè la vendita esclusiva di nuovi mezzi pesanti a zero emissioni a partire dal 2035.

Le politiche Ue sul clima che stanno sostenendo l’elettrificazione delle auto sono assolutamente necessarie anche per i mezzi pesanti – spiega Andrea Boraschi, responsabile Veicoli Puliti di T&E Italia – Ma senza obiettivi più ambiziosi già a partire dal 2030, i camion diesel continueranno a circolare numerosi sulle nostre strade nei decenni a venire.

Con un percorso di transizione troppo lento, inoltre, l’Europa rischia di non sostenere adeguatamente gli investimenti nella produzione di batterie e nella lavorazione delle materie prime come i metalli, spingendo le aziende a delocalizzare la produzione negli Stati Uniti per trarre vantaggio dai benefici dell’Inflaction Reduction Act approvato dall’amministrazione Biden“.

Crediti immagine: Depositphotos

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