Come sta cambiando il modo di lavorare? Se ne discute a Milano nella quattro giorni di Future of Work Week mettendo in luce gli aspetti tecnologici, immobiliari e sociali dello scenario lavorativo del futuro.
Tecnologia, persone e spazi fisici: sono i tre pilastri che compongono lo scenario lavorativo del futuro. In questa fase post pandemica le carte sono ancora mischiate e la maggior parte delle aziende non ha ancora definito chiaramente quale siano le dosi corrette per una ricetta lavorativa perfetta.
Sicuramente, soprattutto per i più giovani, elementi fondamentale per la scelta di un posto di lavoro – che beninteso deve innanzitutto piacere – sono la location – moderna, progettata a misura d’uomo – gli obiettivi aziendali, o se preferite il purpose – che devono essere aderenti agli Esg delle Nazioni Unite – e la flessibilità – che permetta alle persone di vivere bene pur lavorando.
Sono queste alcune delle indicazioni emerse nella presentazione della prima edizione di Future of Work Week, iniziativa con cui Cisco, insieme ad alcuni suoi partner, affronta gli aspetti legati al futuro del lavoro.
Future of Work: quali indicazioni
Persone, in primo luogo, perché lo scenario attuale richiede che le persone possano lavorare al meglio in contesti ibridi, che necessitano di un’evoluzione verso modelli collaborativi e sociali delle organizzazioni che non penalizzino chi, in quel momento, lavora da remoto e metta tutti nelle condizioni di non sacrificare la propria vita sociale per il lavoro.
Ecco allora che bisogna trovare il nodo di sviluppare modalità di lavoro che generino senso di appartenenza, engagement e percorsi di apprendimento non convenzionali.
Ma deve svilupparsi anche – sottolinea l’amministratore delegato di Cisco Italia Gianmatteo Manghi – una leadership in grado di coinvolgere le persone e di farne crescere le capacità professionali. Serve maggiore proattività e tempo da dedicare alle persone, altrimenti diventa difficile far crescere le competenze.
Poi tecnologia, elemento fondamentale per riuscire a rendere il lavoro ibrido interattivo, collaborativo e inclusivo, attraverso soluzioni avanzate di connettività, piattaforme di collaboration, sistemi IoT applicati agli uffici, cybersicurezza.
Anche per lavorare meglio e in contesti più piacevoli, come dimostrano le sperimentazioni quali Venywhere che ha mostrato come il lavoro possa essere molto più produttivo se svolto da località piacevoli, ma attrezzate tecnologicamente nel modo giusto.
Risultati che hanno spinto Cisco a replicare il progetto anche a Cipro e presto in alcune località italiane del Sud e in altri continenti (Usa, Africa).
In questa ottica il nostro Sud può davvero vedersi aprire grandi possibilità di attrarre lavoratori remoti, anche dall’estero, laddove le condizioni tecnologiche siano adeguate, portando benefici locali e opportunità di crescita economica.
A patto anche di progettare bene gli spazi di lavoro, trasformandoli dal vecchio modello di luogo dove si svolgono dei compiti per un determinato numero di ore, a luoghi di aggregazione aperti anche agli stakeholder esterni.
Facendo stare bene anche l’ambiente, grazie a costruzioni green, meno energivore e concepite per il benessere fisico e mentale di chi le vive.
Sfruttando le nuove tecnologie e le neuroscienze – che ci consentono di comprendere il legame tra gli esseri umani e l’ambiente circostante – si possono oggi trovare gli strumenti adatti per ridisegnare gli spazi lavorativi.
Che non solo siano piacevoli da vivere, ma che aiutino le persone a lavorare meglio, commettendo meno errori grazie a una progettazione a misura d’uomo, ha spiegato Andrea Bariselli, neuroscienziato e Ceo di Strobilo.
Spazi lavorativi innovativi, interattivi, belli, green, inclusivi e aperti. Oggi, conclude Manghi, i clienti Cisco passano circa il 60% del loro tempo fuori ufficio; questo significa che per le aziende B2B si restringe il tempo di contatto commerciale.
Ecco perché è fondamentale aprire gli spazi lavorativi aziendali anche a clienti e partner, creando luoghi di interazione e di collaborazione moderni e intelligenti.
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