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Giornata mondiale dell’acqua: è tempo di promuovere comportamenti consapevoli

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Acqua
Immagine da Pixabay

Abitudini domestiche, uso corretto dell’acqua, evitare gli sprechi e tutelare ogni risorsa idrica: sono questi gli elementi essenziali su cui conviene interrogarsi in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, che cade oggi. È tempo di promuovere comportamenti consapevoli.

Secondo una ricerca Ipsos, il 94 percento degli italiani ha modificato le proprie abitudini domestiche a causa dell’aumento dei prezzi. Il 38 percento è preoccupato per i consumi, mentre spaventano siccità e desertificazione. Un italiano su due pensa che quest’ultima peggiorerà drasticamente. E che con le risorse d’acqua a nostra disposizione conviene agire in modo responsabile.

L’indagine Ipsos è stata realizzata con un campione di oltre mille persone nel mese di gennaio. E fotografa molto bene la percezione italiana per ciò che concerne l’acqua, il suo utilizzo e la necessità di ripensare a nuovi modi per tutelarla e usarla senza sprechi.

Comportamenti da adottare sull’uso dell’acqua

Entro il 2040, secondo il World Resources Institute, l’Italia vivrà in una condizione di profondo stress idrico. Attenzione e consapevolezza sul tema, dunque, devono essere all’ordine del giorno. A partire dai comportamenti da adottare.

Per provare a ridurre il proprio impatto sull’acqua e contribuire pertanto alla sua tutela, rivela sempre Ipsos, Il 68 percento dichiara di chiudere i rubinetti quando non necessario.

Il 71 percento, invece, di utilizzare la lavastoviglie solo a pieno carico. Il 53 percento si impegna a fare docce più brevi, mentre il 60 percento preferisce la doccia alla vasca.

Le sfide della scienza e l’importanza del clima

Sono diversi i temi che però si possono sviscerare sull’argomento. Nei giorni scorsi si è provato a farlo in alcune sedi, come l’Università degli Studi di Milano con l’evento Abbiamo l’acqua alla gola.

Con i molti esperti intervenuti si è parlato di come le analisi metereologiche della storia permettono di valutare gli effetti dei cambiamenti climatici, in particolare per il contesto italiano. Un impatto che agisce in maniera diretta sulle risorse idriche, specie per l’agricoltura.

Si sono infatti sviluppati metodi e tecnologie nell’ambito del machine learning, che hanno consentito di affrontare problemi complessi con approcci basati sui dati. Risolvere per esempio la questione della disponibilità dell’acqua per l’irrigazione con sistemi di approvvigionamento utili a contrastare la siccità.

L’inchiesta sulla contaminazione delle acque in Europa

A queste abitudini più che sostenibili, va di pari passo la tutela dell’acqua. Anche alla luce anche di un’inchiesta giornalistica denominata The Forever Pollution Project che parla di contaminazione di sostanze Pfas, cioè inquinanti eterni.

L’inchiesta ha rivelato l’esistenza di più di 17mila siti contaminati in Europa, a cui si aggiungono altri 21mila siti in cui è possibile la presenza di sostanze a causa di attività industriali in corso o passate e 2.100 luoghi in cui la contaminazione raggiunge livelli considerati pericolosi per la salute.

La mappa italiana rivela elevati livelli di inquinamento in alcune aree del Veneto e anche in diverse zone del Piemonte, limitrofe allo stabilimento della Solvay specializzato proprio nella produzione di Pfas, della Lombardia e della Toscana.

All’inizio di marzo, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) ha pubblicato la bozza di proposta per vietare a livello comunitario la produzione e l’uso di migliaia di Pfas, avviando un processo necessario per fermare la contaminazione di questi inquinanti eterni.

Tra le nazioni promotrici del divieto figurano Germania, Paesi Bassi, Svezia, Danimarca e Norvegia, ma non l’Italia. Greenpeace, insieme a oltre cento organizzazioni della società civile europee, chiede la messa al bando di queste pericolose sostanze.

Ma oltre a questo, l’Italia deve anche impegnarsi maggiormente a tutelare le risorse idriche e promuovere comportamenti consapevoli e sostenibili sull’utilizzo dell’acqua, dai singoli cittadini alle grandi aziende.

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