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Mercato dell’energia: facciamo chiarezza sui termini

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offerte per l'energia elettrica

Che cos’è il system marginal pricing? Cosa si intende per Ppa? Perchè ricorrere, o meno, ai contratti per differenza? Ce lo spiegano gli esperti di Althesys.

Mercato elettrico, la riforma Ue è alle porte e porta con sé tutta una serie di meccanismi e di terminologie che, con l’aiuto di Alessandro Marangoni, Ceo di Althesys e del collega Fabio Roccon, proviamo ad andare a spiegare.

Tra i punti chiave della proposta Ue c’è la conferma del meccanismo di system marginal pricing, con una serie di variazioni che saranno introdotte dal 2028 – spiega Marangoni, precisando – È questo sicuramente uno strumento che aveva funzionato bene, ma l’attuale configurazione di mercato non è in grado di assicurare un prezzo dell’energia elettrica in linea con i costi più bassi delle rinnovabili e di fornire i segnali necessari per gli investimenti in nuova capacità per la sicurezza degli approvvigionamenti e per la decarbonizzazione“.

System marginal pricing: cosa si tratta?

Il system marginal pricing – precisa Roccon – allinea il prezzo dell’energia a quello dell’ultimo impianto (in ordine crescente di costo) necessario a soddisfare la domanda.

Per tecnologia e combustibile (e nello specifico caso italiano anche per disponibilità), l’impianto più costoso è generalmente a gas, determinando quindi il prezzo dell’energia elettrica.

Lo strumento dei Ppa, cos’è?

I Ppa – spiega Marangoni – sono uno strumento chiave per lo sviluppo delle rinnovabili nonostante le difficoltà di incontro tra domanda e offerta e quelle di previsione del fabbisogno energetico nel lungo periodo.

Per questo è necessario favorire l’aggregazione della domanda e una standardizzazione dei contratti.

Da notare che per i Ppa è stata prevista la possibilità di ridurre i rischi finanziari attraverso garanzie pubbliche.

E i contratti per differenza?

Sono previsti per lo sviluppo di nuova capacità con CfD a due vie per eolico, solare, geotermico, idroelettrico e nucleare.

I contratti per differenza sono efficienti se disaccoppiati dalla decisione di dispacciamento e addirittura distorsivi in caso contrario – osserva Marangoni. I possibili rischi sono legati alla riduzione della liquidità nei mercati a termine e all’effetto negativo su investimenti nelle tecnologie flessibili.

Per concludere, cos’è il mercato a termine?

I mercati a termine sono, in linea di principio, gli strumenti più efficienti per promuovere lo sviluppo delle rinnovabili, ma incontrano diverse barriere: asimmetrie nella disponibilità a coprirsi dal rischio tra domanda e offerta, scarsa trasparenza del mercato, disallineamento domanda-offerta nelle zone, requisiti di garanzia per operare nel mercato, difficoltà a individuare il corretto livello di prezzo.

Bisogna aumentare la liquidità di questi mercati – spiega ancora Marangoni – sviluppando strumenti di copertura per la gestione dei profili di produzione e accelerando l’introduzione di tecnologie per la gestione della rete come gli accumuli“.

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