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Anche una lente a contatto ha il suo impatto ambientale: ecco come evitare di inquinare

lenti a contatto
Immagine da Depositphotos

Ogni giorno si usano milioni di lenti a contatto (il 70% sono usa e getta). Piccoli “petali” di plastica che non sono ne compostabili ne biodegradabili: hanno quindi un impatto ambientale non indifferente. Per questo bisogna seguire le giuste regole di smaltimento

Non è ancora ben chiaro a chi si deve l’aforisma “Il battito d’ali di una farfalla può provocare cambiamenti climatici dall’altra parte“, ma lo prendiamo in prestito perché oggi vogliamo parlare dell’impatto ambientale delle lenti a contatto molto simili alle ali di farfalle o ai petali dei fiori, sicuramente per il peso. Ma non per la Sostenbilità, perché sono di plastica.

Non si possono fare lenti a contatto compostabili o biodegradabili: di mezzo ci andrebbe la nostra salute.

Almeno fino a che un centro di ricerca dirà “eureka si può fare” bisognerà solo avere l’accortezza di conferirle adeguatamente nei contenitori della plastica.

E non come spesso avviene lasciarle scorrere con l’acqua nel lavandino o buttarle nel water.

Questi sono comportamenti quotidiani che sommati in tutto il mondo hanno un bell’impatto. In Italia si parla di 9 milioni di lenti a contatto che rischiano di fare una cattiva fine.

Ne è conscia una realtà che produce proprio lenti a contatto come CooperVision.

Ne abbiamo parlato con Roberto Pantaleoni, head of marketing and professional affair di CooperVision Italia che parte da un dato spettacolare: “nel 2022 abbiamo raccolto grazie alla collaborazione con Plastic Bank oltre 6 milioni di bottiglie di plastica. Un valore che va a compensare la vendita delle nostre lenti a contatto“.

L’operazione è stata battezzata Plastic Neutral. L’operazione è portata avanti con Plastic Bank, no profit che opera per il recupero della plastica dispersa nell’ambiente, che completa il prezioso impegno degli ottici – un migliaio quelli italiani sui 4mila punti vendita di CooperVision – che hanno di buon grado aderito al progetto.

Una certificazione conferma l’impegno di questi ottici nel voler contrastare l’inquinamento negli oceani.

Plastic Bank, dunque, è scesa in campo impegnandosi a raccogliere bottiglie di plastica disperse nell’ambiente simbolo delle lenti a contatto vendute in Italia.

Il tutto attestato da un calcolatore che permette di valutare il numero di bottiglie di plastica recuperate dal singolo centro ottico grazie ai suoi ordini di lenti a contatto giornaliere.

Agli ottici è stato anche consegnato – ci racconta Pantaleoniun piccolo contenitore per raccogliere le lenti usate nei negozi per abituare così alla raccolta differenziata anche del packaging“.

Le buone abitudini, quindi, sono veramente trasversali a tutte le merceologie.

Crediti immagine: Depositphotos

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