Tra innovazioni, ricerche e nuovi prodotti è tempo che il fotovoltaico in Italia faccia passi avanti e scopra nuovi orizzonti di sviluppo.
Da un lato c’è stata una forte espansione di installazioni in tutto il Paese, con oltre un milione di impianti. Dall’altro, la quota rinnovabile è rimasta quasi invariata dal 2020 (+5%) mentre è aumentato il consumo di combustibili fossili (+9%).
Statistiche che dimostrano una cosa sola: l’Italia ha bisogno di investire nel fotovoltaico. E per farlo ha bisogno di progetti che portino concretezza, innovazione e numeri positivi.
Il pacchetto sul cambiamento climatico della Ue Fit for 55 parla chiaro: l’Italia deve raggiungere 64 gigawatt di potenza fotovoltaica installata entro il 2030, rispetto ai 25 gigawatt del 2022, generando una quantità di energia elettrica annua pari a 88 terawattora, contro i 27,5 terawattora del 2022.
È dunque necessario dare una scossa al mercato, mostrando quanto può essere versatile il settore del fotovoltaico. Nuove idee e tecnologie per nuovi orizzonti da raggiungere.
Le celle solari di Enea
Enea ci prova per esempio con il programma Ricerca di Sistema elettrico – Progetto integrato Fotovoltaico ad alta efficienza, in collaborazione con il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), la Ricerca sul sistema energetico (Rse) e varie università.
In particolare, Enea lavora con i centri ricerche di Portici e Casaccia, insieme all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, allo sviluppo di celle solari di nuova generazione con tecnologia tandem, perovskite e silicio.
Strumenti del genere sono in grado di raggiungere efficienze maggiori del 28 percento nella conversione dell’irraggiamento solare in energia elettrica. Si tratta di celle solari ad alta resa con materiali, architetture e processi innovativi per moduli fotovoltaici sostenibili. Con l’obiettivo di ridurre il costo dell’energia elettrica e il consumo di suolo.
Il team di ricerca lavora per sviluppare soluzioni che integrino l’uso della luce solare per fotovoltaico e fotosintesi, in grado di trasmettere la radiazione solare necessaria alla crescita delle piante e generare al tempo stesso energia elettrica.
I nuovi orizzonti del fotovoltaico
I ricercatori di Coesa hanno nel frattempo ideato un pannello fotovoltaico ibrido che abbina le tradizionali celle al silicio a nuovi materiali termoelettrici a base di grafite, per aumentare fino al 15 percento l’energia elettrica prodotta.
In questo modo, si compensa il calo di potenza che si verifica nei mesi estivi a causa delle elevate temperature raggiunte dai moduli solari. I Thermoelectric generator (Teg) trasformano poi in energia la differenza di temperatura tra i due materiali.
Il risultato ottenuto è la combinazione di due tecnologie con cui si hanno pannelli fotovoltaici che continuano a produrre anche di notte, quando le superfici che hanno accumulato calorie durante il giorno si raffreddano.
Si tratta di una ricerca realizzata con R2M Solution e con il team solar della Norwegian University of Science and Technology e che si svolge nell’ambito di un bando Ue per l’efficienza delle energie rinnovabili.
Un altro slancio al fotovoltaico lo dà la partnership tra Otovo, marketplace dedicato alle vendite online e installazione di impianti fotovoltaici per il mercato domestico e l’e-commerce del fai-da-te, giardinaggio e home improvement ManoMano.
Le due realtà, con il nuovo accordo, potranno far accedere i clienti di ManoMano facilmente ai servizi di Otovo dedicati specialmente al fotovoltaico, nonché ai prodotti per l’installazione di pannelli solari.
Forethinking, società di consulenza per innovazione e sostenibilità, ha invece avviato uno studio sull’impatto ambientale dei pannelli solari flessibili per conto dell’azienda Solbian, specializzata nel settore del fotovoltaico.
Il progetto è nato dall’incontro tra il Ceo di Forethinking, Gennaro Durante, e il co-fondatore di Solbian e celebre skipper italiano, Giovanni Soldini.
Si parte dall’analisi dell’impatto dei pannelli solari in ogni fase del loro ciclo di vita (uso, riutilizzo, scelta dei materiali) per poi arrivare a risultati che contribuiscono ad accelelare la ricerca nel campo dell’economia circolare.
Una rivoluzione del fotovoltaico in Italia, dunque, che parte dall’esterno con l’impiantistica e ha ripercussioni anche dentro le mura domestiche. Con tutti i benefici del caso.