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Trasparenza sui controlli dei carburanti delle navi

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Immagine da Depositphotos

I fumi delle navi da carico – ogni anno sono oltre 2 milioni quelle che transitano nei porti europei – sono, spesso, visibilmente tossici e verosimilmente fuori legge. Firmate anche voi la lettera aperta che chiede maggiore trasparenza sui controlli dei fumi inquinanti.

Attualmente, le norme che regolamentano i pochi controlli previsti per i fumi di scarico delle navi commerciali non prevedono alcuna trasparenza sui soggetti controllati, sugli esiti delle ispezioni e sulle eventuali sanzioni applicate.

Per questo è difficile che le sanzioni applicate siano davvero “efficaci, proporzionate e dissuasive” rispetto al danno ambientale causato dai navigli mercantili.

Per questo motivo, riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta che l’associazione Cittadini per l’Aria onlus, ha deciso di inviare a Emsa – agenzia europea per la sicurezza marittima – chiedendo maggiore trasparenza per poter comparare i sistemi nazionali di monitoraggio, conoscere i migliori e i peggiori tra i controllati e garantendo il rispetto delle norme in materia ambientale per gli armatori.

Leggi, aderisci e condividi la lettera aperta all’Emsa, l’agenzia europea per la sicurezza marittima

Noi, associazioni e cittadini d’Europa, siamo estremamente preoccupati per l’impatto sulla salute umana e l’ambiente dell’inquinamento atmosferico causato dalle emissioni delle navi e consapevoli dell’importanza di una efficace implementazione al riguardo della normativa vigente.

Le scriviamo, quindi, per chiedere che Emsa contribuisca a rendere accessibili i dati dei controlli effettuati in Europa sul tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo favorendo, in armonia con i principi europei, la massima trasparenza in materia ambientale e rendendo l’implementazione dei controlli più efficace.

In particolare chiediamo che, nell’ambito della pagina online gestita da Emsa, Thetis-Eu, vengano pubblicati i dati relativi ai controlli sul tenore di zolfo dei carburanti non più solo in forma aggregata come oggi accade, bensì caso per caso, come in gran parte già avviene per gli altri tipi di ispezioni navali.

Gli obblighi a carico degli Stati membri in ordine ai controlli sul tenore di zolfo dei carburanti sono già estremamente esigui. Si pensi, per esempio, che nel 2021 negli oltre 30 porti commerciali italiani sono stati effettuati solo 180 controlli sul carburante, quando le navi che hanno fatto scalo almeno una volta in Italia erano oltre 6.000, molte delle quali attraccano ogni anno nei nostri porti centinaia, se non migliaia, di volte.

Per questo è necessario che i dati dei già pochi controlli previsti dalla normativa siano accessibili e trasparenti affinché la loro funzione di monitoraggio ambientale e la loro dissuasività ed efficacia sia potenziata al massimo, consentendo al contempo ai cittadini di essere informati dell’attività volta a proteggere la loro salute e l’ambiente.

I cittadini delle città di porto d’Europa, testimoni e vittime quotidiani dell’inquinamento proveniente dall’industria marittima, hanno il diritto di conoscere ciò che minaccia la loro salute e quali misure vengono – e possono ancora essere – adottate per proteggerla.

Il sito Thetis-Eu rappresenta la sede ideale in cui rendere questo diritto effettivo, contribuendo alla protezione della salute umana e alla riduzione delle emissioni provenienti dall’industria marittima.

Per firmare e condividere la lettera all’Emsa compilate il form online.

Crediti immagine: Depositphotos

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