Pubblicato il Bilancio di Sostenibilità 2022 da cui spiccano le azioni intraprese per risolvere i problemi ambientali calati sui territori di competenza del Gruppo Hera.
Il settore delle multiutility è da tempo oggetto di analisi e di studi per i continui sforzi, messi in piedi dai principali player, per trasformare le logiche con cui le aziende del settore creano, distribuiscono e raccolgono il valore in un’ottica maggiormente rispettosa dei criteri Esg.
Tra le realtà impegnate attivamente in questo percorso, il Gruppo Hera sta portando a casa risultati interessanti, messi in luce dal Bilancio di Sostenibilità 2022. Secondo il Dow Jones Sustainability Index, infatti, il Gruppo Hera ha ottenuto, per il terzo anno consecutivo, la Gold Class di S&P.
Questo risultato è il frutto di scelte di lungo periodo che favoriscono gli investimenti in impianti intelligenti e reti sensibili. Secondo quanto emerge dai dati di bilancio, la multiutility ha investito 102,8 milioni di euro in innovazione, realizzando nuovi pozzi e serbatoi, interconnessioni acquedottistiche e il potenziamento dei punti di prelievo, tra cui l’adeguamento delle pompe di prelievo dal fiume Po a Ferrara.
Queste scelte hanno permesso di mantenere i livelli di servizio di distribuzione di acqua alla comunità senza ricorrere a interventi di razionamento nei periodi di maggior carenza idrica.
La comunità locale è un altro elemento fondamentale all’interno della strategia di Sostenibilità del Gruppo: nel 2022 gli acquisti effettuati presso i fornitori locali sono stati pari a 881 milioni di euro (il 65% del totale).
Tra i fornitori, una parte dell’acquistato (82 milioni di euro) proviene da cooperative sociali; questa scelta ha generato ricadute positive nel mercato del lavoro, consentendo l’inserimento di 899 persone svantaggiate in percorsi lavorativi.
A questa attenzione verso la comunità si aggiunge la decisione di permettere la rateizzazione delle bollette per sostenere le famiglie nel picco della crisi energetica (272mila bollette per 354 milioni di euro).
Certo, l’attenzione agli aspetti sociali fanno parte di una strategia Esg equilibrata. Il core business della multiutility resta però la gestione e la distribuzione di servizi ad alto consumo di risorse e di impatto nei confronti dell’ambiente.
In questa logica, la combinazione di innovazione di processo e di coinvolgimento della comunità ha permesso di mettere in piedi i meccanismi di raccolte territoriali, domiciliari e le stazioni ecologiche per poter gestire la raccolta dei rifiuti in un’ottica di recupero di materia; nei territori coperti da questa attività nel 2022 è stato già raggiunto il 57% di riciclo dei rifiuti.
La logica del riuso, cara al pensiero dell’economia circolare, viene applicata anche all’acqua: sono stati siglati dei protocolli con la Regione Emilia-Romagna, ai quali si aggiunge il progetto sperimentale presso l’impianto di Cesena per il riutilizzo delle acque depurate in agricoltura.
Questa strategia ha permesso al Gruppo Hera di creare, negli anni, un vantaggio competitivo che si riflette nei numeri di bilancio: il margine operativo lordo (Mol) a valore condiviso, ovvero riferito alle attività di business che generano benefici ambientali e sociali nei tre ambiti della neutralità di carbonio, dell’economia circolare e della resilienza e innovazione, è salito a 670,6 milioni di euro, con una crescita pari al 17% rispetto ai valori espressi nel bilancio del 2021; questo indicatore è pari al 52% del margine operativo lordo totale.
Nel suo Piano Industriale, la multiutility si è posta come obiettivo il raggiungimento del Mol a valore condiviso pari al 70% del Mol complessivo entro il 2030.
Dal punto di vista della rendicontazione, la strategia del Gruppo Hera si concretizza nell’attenzione alla trasparenza comunicativa e nel rispetto dei requisiti espressi dalla tassonomia europea per le attività ecosostenibili, con particolare attenzione agli obiettivi di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico.
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