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Startup greentech in Italia: crescita forte e costante

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Immagine da Depositphotos

Il mondo delle startup greentech in Italia è particolarmente frizzante: due ricerche mostrano lo stato di innovazione e di salute del comparto che ha grandi potenzialità di crescita ma anche ampi margini di miglioramento, soprattutto in termini di investimenti Esg.

All’Italia non mancano creatività e innovazione: lo si vede anche nella crescita del mercato delle startup testimoniato da due ricerche sul tema, quella di Italian Proptech Network e quella di B-PlanNow.

La prima ricerca, realizzata dallo spin-off del Politecnico di Milano, traccia il quadro della tecnologia in ambito real estate, prendendo la forma di PropTech (property and technology) che attiene a scaleup e startup nonché a corporate del settore edilizio, che realizzano servizi innovativi e rendono disponibili soluzioni data driven, adottando tecnologie digitali evolute.

Si tratta di un fenomeno in rapida crescita, prevalentemente localizzato a Milano (città che conta più della metà delle proptech italiane) che ha visto il numero delle aziende sestuplicato dal 2018 a oggi.

Nel momento in cui è stato presentato il report – durante i lavori di Rebuild a Riva del Garda – le proptech italiane erano 273, cresciute del 31% rispetto al 2021. Nel 2023 ci si aspetta che il settore cresca ancora e in maniera costante (nel mese di maggio 2023 si registra una nuova startup alla settimana).

Sono cinque le aree che contraddistinguono il mercato: crowdfunding e nuovi sistemi di finanziamento delle cotruzioni, smart real estate, construction technology (contech), shared ecomomy (nuovi format di tipologia edilizia) e professional service.

Perché il mondo dell’edilizia tradizionale guarda al proptech? Innanzitutto perché con l’intelligenza artificiale e la crescente automazione le aziende del settore immobiliare devono far fronte alla necessità di assicurarsi il giusto mix di competenze e di strumenti per restare sul mercato.

In seconda battura perché c’è sempre più attenzione per il mondo della sostenibilità e degli obiettivi Esg – verifica degli indicatori e misurazione dei kpi – ma anche dell’ecological footprint – efficientamento dei cantieri e della gestione degli immobili – e dell’economia circolare, con il recupero dei materiali e la gestione degli scarti in modo virtuoso.

Anche le aziende già consolidatate, mostra il reporti di Italian Proptech Network stanno spostando parte delle loro attività verso questo settore riorganizzandosi e facendo crescere le collaborazioni con queste giovani realtà.

Startup greentech in Italia: solo il 3% del totale ma crescita a doppia cifra

Secondo i dati di Infocamere, alla fine dello scorso anno erano 14.262 le startup innovative italiane, con una forte prevalenza di quelle con sede in Lombardia (27,5%) e fortemente focalizzate sul mondo dei servizi alle imprese (76,7%).

Innovative sì, ma sono anche attente a sostenibilità e agli obiettivi Esg? secondo i dati raccolti da B-PlanNow sono soltanto 370 quelle a vocazione totalmente green e operano, prevalentemente nell’Agritech and Food (20%), nell’Energia (19%), quindi nell’Industria (15%), nella Mobilità Sostenibile (12%) e nel Riciclo (11%).

In tutto contano soltanto per un 3% del totale delle startup, ma la nota positiva è che la loro crescita è in forte accelerazione (+42% rispetto al 2022), grazie anche alla spinta generale verso il tema del Green, che ha visto investimenti nelle startup per oltre 700 milioni di euro (il 29% in ambito Agritech, il 23% per rinnovabili e affini, il 15% per la mobilità sostenibile).

Investimenti che per l’87% provengono da fonti nazionali, mentre stentiamo ancora ad attirare investimenti stranieri tanto che come Paese siamo al penultimo posto in Europa dietro la Grecia.

Crediti immagine: Depositphotos

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