Annunciato un bando che mette a disposizione fino a 15 milioni di euro per aiutare le imprese di gestione degli impianti di risalita e le startup al femminile che ripopolano la montagna.
Energia in vetta, questo il nome del bando annunciato dal Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie (Dara) della Presidenza del Consiglio dei Ministri e gestito da Invitalia, che con un budget di quasi 11 milioni di euro del Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica (Fnee), sostiene il funzionamento delle infrastrutture sportive per l’incremento dei costi sostenuti nella stagione invernale 2022-2023, mettendola a confronto con la stagione invernale precedente.
I gestori degli impianti di risalita e delle piste da sci (imprese, associazioni sportive dilettantistiche, società sportive dilettantistiche senza scopo di lucro), potranno presentare le domande di candidatura dalle ore 12 del 30 giugno 2023.
Per candidarsi è necessario esercitare l’attività al momento della presentazione della domanda, attività identificata dal codice camerale Ateco 49.39.01 (gestioni di funicolari, ski-lift e seggiovie se non facenti parte dei sistemi di transito urbano o sub-urbano), anche non come attività prevalente e avere sede operativa attiva nelle stagioni invernali 2021/2022 e 2022/2023.
Nel rispetto dei criteri previsti dal bando, si può ricevere un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 70mila euro, per una percentuale massima di spese ammissibili pari all’80%, riconducibili all’energia elettrica e all’approvvigionamento idrico per la produzione di neve artificiale.
Un tema, questo della neve programmata, detta appunto, artificiale, correlato a quello dei cambiamenti climatici, sul quale si stanno curando diverse ricerche e recuperando dati, come quelli messi a disposizione da Legambiente con il dossier Nevediversa 2023. Il turismo invernale nell’era della crisi climatica, che mette in evidenza come l’Italia sia tra i Paesi alpini più dipendenti dalla neve artificiale, con il 90% di piste innevate artificialmente.
Seguita poi dall’Austria che si posiziona al 70% di innevamento programmato, la Svizzera al 50%, la Francia al 39% e la Germania, al 25%.
L’iniziativa si inserisce, quindi, nell’insieme di misure a favore dell’ambiente e dei cittadini che abitano le montagne e incentiva le imprese a riconquistare in maniera sostenibile la montagna.
Incentivi per startup femminili innovative montane
Nel frattempo, il Dara ha pensato di lanciare un altro bando, che guarda alla montagna e alla sua riconquista dal punto di vista ambientale e socio-economico.
Donne e tecnologia per la sostenibilità: secondo i recenti dati dell’Istat, l’occupazione femminile è in ripresa dopo il Covid anche se, in Italia, persistono dei divari tra Nord, Centro, Sud e le Isole.
Per recuperare il passo sono in arrivo, dalle ore 12 del 30 maggio, nuovi finanziamenti del valore di quasi 4 milioni di euro, relativi alla misura Imprese femminili innovative montane – Ifim.
Promuovere gli investimenti ad alto contenuto tecnologico e innovativo sostenuti da startup innovative costituite prevalentemente da donne nei Comuni montani italiani: questo l’obiettivo del bando gestito da Invitalia.
Incentivi a fondo perduto fino a 70mila euro, per le startup al femminile che salgono in vetta. Valorizzazione economica della ricerca applicata ai territori di montagna. Iniziative produttive e di tutela del territorio sfruttando al meglio l’innovazione tecnologica che guarda alla transizione ambientale.
L’attenzione di questo bando è rivolta allo sviluppo di nuovi prodotti, servizi o soluzioni ad alto contenuto tecnologico e innovativo e per questo vengono finanziate anche le consulenze specialistiche tecnologiche nella misura massima del 20% del totale delle spese.
Questa azione, risulta sicuramente un aspetto interessante del bando, che lascia spazio alla possibile collaborazione progettuale di giovani donne con competenze anche accademiche nell’ambito delle Stem: il contributo delle scienze applicato alla montagna e alla sostenibilità ambientale è così incentivato.
Ridare vita al sistema montagna, si può fare. Progetti e nuovi strumenti per il suo sviluppo ci sono, bisogna però metterli a sistema.
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