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Make Italy Green: il progetto educativo sulla sostenibilità di E.On

E.On

Sul Lago di Garda E.On lancia il progetto Make Italy Green: l’obiettivo è portare nel futuro l’Italia tra consapevolezza ambientale e risorse energetiche.

Se c’è ancora qualcuno che dubita che il cambiamento climatico non sia reale, oggi siamo pronti a dargli una risposta definitiva. Ma basta guardare cosa è successo in Emilia-Romagna per rendersene conto“.

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Con toni duri e sguardo gentile, Frank Meyer, Ceo di E.On Italia, ha introdotto così lo scorso mercoledì 31 maggio il motivo per cui lo staff della società si è riunito a Manerba del Garda, sulle rive del Lago.

Ribadire l’importanza della sensibilizzazione e dell’educazione di cittadini, istituzioni e aziende su queste tematiche. Coinvolgendo le persone in un movimento attivo e partecipativo. In tre semplici parole: Make Italy Green.

Il progetto Make Italy Green di E.On

In senso pratico, il concetto è tradotto con un’installazione qualche metro a largo dalla costa. Una barca rossa sospesa su due remi bianchi con una scritta: Il livello del lago è sceso di 75 centimetri.

L’inquadratura viene fornita da un pannello di E.On, con uno script che riporta come il cambiamento climatico abbia abbassato il livello dell’acqua negli ultimi quattro anni.

A parole, invece, è Meyer a rivelare gli obiettivi della nuova campagna: “Dopo la presa di coscienza che il cambiamento climatico esiste, puntiamo a creare un movimento attraverso le comunità energetiche. Si deve capire e si deve agire oggi. Insieme possiamo creare un movimento positivo e verde per creare un’Italia più verde e sostenibile e un futuro migliore“.

Le comunità energetiche

Il ceo si focalizza soprattutto sulla comunità energetica, entrando nel dettaglio: “In questo spazio così creato si può condividere energia. Possiamo così avere membri che la producono e membri che la consumano. Prima la transizione energetica era possibile per chi aveva una casa, oggi si può invece rivolgere a tutti gli italiani, anche a chi vive in un condominio.

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Il sistema è molto più verde ed efficiente così, ma soprattutto emozionale perché rende tutti i cittadini protagonisti. Sono convinto che le comunità energetiche possano portare un grande contributo in Italia e in Europa“.

Per il momento, in Italia ci sono poche decine di comunità energetiche. “L’obiettivo è di averne migliaia entro i prossimi cinque anni – conclude Meyerperché è in questo modo che può crescere la rete, attraverso milioni di famiglie. Puntiamo anche a parlare a scuola di questi progetti“.

Educazione ambientale, senso civico e turismo

Caterina Balivo, conduttrice tv e moderatrice dell’evento, ha sottolineato molto quest’ultimo concetto: “Ben venga l’attivismo, seppur con atti non condivisibili come abbiamo visto nelle recenti proteste. Chi ci ha governato e ci governa non sempre ha fatto il suo dovere. È importante da cittadini fare la nostra parte, ma cominciare soprattutto nelle scuole, così che i ragazzi imparino il mondo che li circonda durante il loro percorso di studi“.

Il meteorologo e docente di meteorologia Mario Giuliacci ha invece annunciato che tra vent’anni l’Europa, se non si interviene sull’inquinamento derivato dall’anidride carbonica, si arriverà a un punto di non ritorno.

La mia generazione e quella subito successiva – ha detto – sono responsabili e sarà la terza generazione a pagarne le spese. Il cambiamento climatico c’è perché se un sistema dinamico come la Terra riceve troppa spinta, si sconvolge.

L’alluvione emiliana è stata il risultato di due anni di siccità, con il suolo che ha immagazzinato calore in quantità inimmaginabili. Temo si dovrà ancora assistere a qualche evento disastroso. Ecco perché urge intervenire al più presto“.

Per preservare le risorse che abbiamo, come il Lago di Garda. Gianluca Zanichelli, direttore vicario dell’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo), ha infatti spiegato come il lago sia “importante per i territori agricoli che stanno a valle“.

Anna Zaffaroni, naturalista e divulgatrice scientifica della cooperativa Verdeacqua, ha parlato di specie animali autoctone, come il gambero, ormai quasi estinte a causa del cambiamento climatico. Ma ha rilanciato diverse iniziative.

In molti ambienti – ha dichiarato – l’installazione di un canneto può per esempio portare grande diversità. Può infatti fare da filtro depuratore, contrastare il consumo di suolo, creare un rifugio per la fotosintesi e aumentare la concentrazione di ossigeno nell’aria“.

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Sul piano politico, il vicesindaco di Manerba del Garda, Riccardo Podavini, ha ricordato come dieci anni fa “siamo stati tra i primi a chiedere alla Regione di limitare il consumo di suolo per tutelarlo maggiormente, creando anche una riserva naturale. Che i turisti rispettano molto, soprattutto quelli stranieri“.

Massimo Ghidelli, presidente del Consorzio Lago di Garda Lombardia, è sceso nel particolare del settore turismo: “Accorpando le coste di nostra competenza, pari a 64 chilometri, abbiamo 27 milioni di presenze turistiche annue tra aprile e ottobre, con un’altissima percentuale di stranieri. Perciò è un intero ecosistema a cui badare, e in cui inserire un’ecologia.

Ci si deve quindi muovere su quattro fronti: cambiamento climatico, cambio generazionale, tipologia di servizi e fruizione del Lago. Con questi elementi si può lavorare molto. Penso per esempio alle barche elettriche, ma anche a diversi altri tipi di approcci sostenibili“.

Il flash mob di E.On

Al termine dell’evento alcuni ragazzi e volontari di E.On hanno dato vita a un flash mob lungo la striscia di terra che collega Manerba del Garda all’Isola dei Conigli per sensibilizzare l’opinione pubblica.

Due le scritte su un lunghissimo striscione blu: #MakeItalyGreen e Riportiamo il lago a questo livello. Cioè verso quei 75 centimetri perduti.

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