14 teatri europei hanno dato vita a una collaborazione per testare soluzioni sperimentali che possano combattere le sfide lanciate dal cambiamento climatico. E tra questi c’è anche il Piccolo Teatro di Milano.
Stage, vocabolo inglese che indica il palcoscenico, oggi assume un significato green: 14 teatri europei hanno dato vita a una collaborazione per testare soluzioni sperimentali che possano combattere le sfide lanciate dal cambiamento climatico.
Protagonisti l’impatto delle emissioni di carbonio durante le tournée internazionali, le trasformazioni sociali e finanziarie richieste per gestire i teatri, l’importanza di includere scienziati e comunità locali all’interno del processo artistico.
Stages, acronimo per Sustainable theatre alliance for a green environmental shift, prevede, all’interno della mission di progetto, l’organizzazione di workshop e di eventi che coinvolgono artisti, studiosi e il pubblico per ideare insieme scenari di futuri desiderabili.
Il progetto, che copre un arco temporale di tre anni fino al 2025, è finanziato dall’Unione europea e include, tra i partecipanti in rappresentanza dell’Italia, il Piccolo Teatro di Milano; capofila dell’iniziativa è il Théâtre de Liège.
Ogni teatro partecipante, prendendo spunto dalle lezioni di Doughnut Economics, l’economia della ciambella che ha ispirato il testo di Kate Raworth, ha il compito di identificare i cambiamenti necessari per rendere il mondo del teatro più sostenibile.
Per farlo, ogni teatro ha dovuto dedicare il primo anno del progetto a un’attività di analisi dell’intero ciclo vita delle produzioni teatrali, applicando appunto le metodologie descritte all’interno dell’economia della ciambella.
In questa fase di analisi i teatri partecipanti hanno approfondito le proprie posizioni su questioni quali gli spostamenti del personale del teatro e del pubblico, l’accessibilità fisica e finanziaria alle rappresentazioni, la progettazione degli edifici, l’equilibrio tra lavoro e vita privata.
Una volta terminata questa fase di ricognizione, i risultati vengono condivisi e divulgati; le fasi progettuali successive riguardano il restaging, con focus sul processo produttivo alla base della creazione degli spettacoli e gli incontri multidisciplinari aperti ad artisti, studiosi e pubblico per immaginare un futuro desiderabile.
I risultati del Piccolo Teatro
Il Piccolo Teatro ha appena reso pubblici i risultati della fase di studio, a cui ha collaborato attivamente anche il Politecnico di Milano; la divulgazione è avvenuta all’interno della cornice del Festival dello Sviluppo Sostenibile.
Il Piccolo ha indagato diversi ambiti di intervento: dalla realizzazione delle produzioni artistiche al monitoraggio delle emissioni climalteranti. In questo modo, sono state identificate cinque macro azioni prioritarie per le quali è stato messo a disposizione un finanziamento dedicato di 25.000 euro da parte di Europa Creativa, il programma culturale europeo:
- la costruzione di un pacchetto integrato pensato per la promozione di comportamenti sostenibili all’interno del mondo del teatro sia per gli addetti ai lavori che per il pubblico
- inclusione e accessibilità in teatro per le fasce fragili, sia dal punto di vista macroeconomico che fisico (biglietto sospeso, servizi di welfare in collaborazione con il Comune o con la Regione, attivazione di sponsorizzazioni attraverso istituzioni come la Fondazione Cariplo)
- inserimento, all’interno della programmazione pensata per le scuole, progetti che trattino i temi dell’ambiente e dell’urgenza climatica (drammi didattici a tematica ambientalista, laboratori di scrittura creativa nelle scuole, versione green del tradizionali Benvenuti al Piccolo)
- redazione di un libro verde per la progettazione e la gestione sostenibile delle produzioni, delle tournèe e dell’ospitalità; tale protocollo vuole fornire indicazioni utili sia nella fase di ideazione del progetto teatrale sia nella logistica, nelle trasferte e nello smontaggio degli allestimenti
- elaborazione di un manuale di progettazione e di manutenzione sostenibile integrata della struttura del teatro, in grado di ottimizzare le relazioni esistenti tra le transizioni energetiche, quelle climatiche e infine quelle digitali
A questa iniziativa legata al core business si aggiungono gli interventi di efficientamento energetico previsti dal Pnrr: il rifacimento dell’impianto fotovoltaico per lo Studio Melato e l’installazione di un sistema di gestione e controllo automatizzato degli impianti.
Ma per il Piccolo il progetto Stages non rappresenta l’unica iniziativa sostenibile attualmente in corso. Sono quattro, oltre a Stages, le reti progettuali che vedranno il Piccolo impegnato nei prossimi mesi: Unlock the City!, Future Laboratory, Performing landscape e Fabulamundi playwriting europe – new voices.
Si tratta, complessivamente, di cinque programmi internazionali che utilizzano il teatro come voce per interrogarsi sulla Sostenibilità, la città post pandemica e l’inclusione sociale, sulla formazione di nuovi talenti, il paesaggio e la nuova drammaturgia.
Questi progetti prevedono la creazione di spettacoli, di workshop e di laboratori didattici che sviluppano metodologie di ricerca integrata, capaci di coniugare arte e scienza e un sistema di residenze artistiche.
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