In Italia l’idrogeno ha il potenziale per soddisfare il 25% dei consumi energetici nazionali entro il 2050, ma serve una strategia nazionale che promuova il principio della neutralità tecnologica e ne incentivi l’uso laddove è già presente (petrolchimico) e dove l’elettrificazione non è praticabile (trasporti pesanti e industria). Il caso del Molise…
Un’analisi realizzata dalla Community Idrogeno di The European House – Ambrosetti mostra i grandi potenziali che l’idrogeno ha nel nostro Paese, che se esplicitati attraverso una strategia nazionale, potrebbero aiutarci a ridurre le emissioni di CO2 del 28% entro il 2050, generando nello stesso tempo un valore cumulato della produzione compreso tra 890 e 1.500 miliardi di euro.
Forti anche le ricadute sui nuovi posti di lavoro creati dalla filiera dell’idrogeno: tra le 320.000 e le 540.000 unità, nello stesso periodo. Il rovescio della medaglia sono le poche iniziative per la produzione nazionale e soli 13 progetti avviati, troppo pochi.
Il report di Ambrosetti denuncia inoltre, a fronte delle ingenti risorse del Pnrr allocate per la filiera – 3,19 miliardi, che potrebbero colmare il ritardo in cui ci troviamo – varie “criticità del piano nazionale di produzione dell’idrogeno legate alle tempistiche a allo sbilanciamento verso gli investimenti Capex, non in grado di favorire la nascita di un equilibrio tra consumo e produzione“.
Quello che serve al nostro Paese nell’immediato futuro, spiega Valerio De Molli, managing partner e Ceo di The European House – Ambrosetti, “è definire una visione di policy a lungo termine che coniughi la visione industriale con gli obiettivi di sostenibilità secondo un principio di neutralità tecnologica. Il ruolo guida deve essere affidato a un apparato di governance che collabori con le istituzioni italiane del settore per la realizzazione, il monitoraggio e l’aggiornamento della strategia nazionale dell’idrogeno“.
Necessario, anzi indispensabilie, un cambio di passo per sviluppare una strategia a lungo termine chiara e ben definita. Nel frattempo, i progetti per la produzione di idrogeno verde cominciano a nascere anche in zone dell’Italia “insospettabili”, come il Molise.
La Regione Molise finanzia un progetto da 6 milioni di euro per la produzione di idrogeno verde
Sono inziate in Molise le attività propedeutiche all’autorizzazione per la costruzione e l’esercizio di un impianto fotovoltaico da 1,95 megawatt che dovrà alimentare un impianto per la produzione di idrogeno verde.
Accanto all’impianto fotovoltaico nasceranno inoltre un impianto di produzione di energia mediante gassificazione delle frazioni biologiche di trattamento e un elettrolizzatore della potenza di 1 megawatt.
Il progetto – sviluppato da R.e.s. – porterà alla realizzazione di un impianto produttivo – nella sede dell’ex Ittierre di Pettoranello del Molise – in grado di produrre 150 tonnellate di idrogeno l’anno, a partire dal 2025.
A supporto del progetto un finanziamento di circa 6 milioni di euro della Regione Molise, nell’ambito del piano Next Generation Eu – Pnrr missione 2 Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica.
L’intervento ricade inoltre nella Zona Economica Speciale (Zes) Adriatica interregionale Puglia-Molise beneficiando anche di una fiscalità di vantaggio e di un articolato sistema di semplificazioni amministrative.
L’insediamento industriale porterà inoltre a un impianto di recupero delle plastiche per la produzione di polimeri destinati ai prodotti tessili già autorizzato, all’installazione di un sistema di recupero delle poliolefine per la produzione di olio pirolitico, già valutato e finanziato dal Pnrr e, nell’arco di 5 anni, al rinnovo del parco veicoli per la raccolta dei rifiuti, con l’integrazione di veicoli a idrogeno.
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