Presentato ieri a Lucca il 18esimo Rapporto di Sostenibilità di Lucart da cui emergono tutti i temi attenzionati da tutto il comparto dell’industria cartaria. Con una trend specifico: ambiente e sociale sono ormai indissolubili.
Già nella denominazione Lucart ricorda la città natia toscana tant’è che una volta si chiamava Cartiera Lucchese. E per festeggiare i 70 anni, l’azienda di proprietà della famiglia Pasquini (14 della famiglia lavorano per l’azienda) ha riunito stakeholder e clienti nella fantastica dependance del Conservatorio Luigi Boccherini che è la chiesa sconsacrata del Suffragio.
Nel Dna di Lucart c’è una forte localizzazione e apertura alla cultura: l’evento prende il via con un’overture di Giacomo Puccini, emerito cittadino di Lucca. Ma Lucart mostra attenzione anche alle tematiche sociali e ambientali, direttive che ormai viaggiano di pari passo.
I trend emergono dal nuovo Bilancio di Sostenibilità volontario – il 18esimo – presentato proprio nella mattinata di ieri.
Industria cartaria alle prese con gli Esg
Buoni i dati: dal rapporto emergono tutti quegli obiettivi Esg attenzionati dalle cartiere – energia, acqua, scarti, impatto ambientale – che come lo stesso ad Massimo Pasquini spiega “non è un’industria facile“.
“Veniamo – aggiunge – da un 2022 dove non sapevamo se riuscivamo a produrre per mancanza di gas e per la forte speculazione energetica. Mancavano i pezzi di ricambio e la materia prima. Per cui i risultati raggiunti sono un grosso risultato“. Fatturato compreso: che lo scorso anno è migliorato comunque del 31% arrivando a 717 milioni di euro.
Energia elettrica ridotta del 7%; uso dell’acqua diminuito di quasi il 6%; la cogenerazione la fa da padrone (evitate così quasi 8mila tonnellate di CO2) e comunque “il gas – lo ammette l’ad Pasquini – sarà la soluzione energetica ancora per i prossimi anni. Anche se non mancano le alternative, come l’impianto a biomasse inaugurato in uno stabilimento in Francia“.
Gli scarti sono per Pasquini una via da praticare intensamente per tutta l’industria cartaria. Riprendendo l’invito di Legambiente, l’ad sottolinea come “siano un valore” e che “non vanno né esportati, tanto meno termovalorizzati, ma valorizzati qui nel nostro Paese“.
Sul tema economia circolare Lucart ci crede da tempo: e ora la novità sono i pallet in plastica riciclata – che hanno chiamato Noè – e che vede una forte collaborazione con il Consorzio Cpr e Coop Italia.
Così, è sempre più forte anche la produzione di carta riciclata che cuba il 56% del totale produzione. Il prodotto di punta è EcoNatural che, tra l’altro, è protetto da un packaging di carta riciclata o plastica riciclata.
Sul trasporto l’Lng (gas naturale liquefatto) copre il 96% dei viaggi e in tema di decarbonizzazione vale anche la collaborazione con Carbonsink (spin-off dell’Università di Firenze e ora parte di South Pole).
Nuove soluzioni in merito logistico? “Le stiamo attenzionando” risponde Francesco Pasquini, chief sales e marketing officer di Lucart, aggiungendo anche possibili nuove installazioni in ambito solare/fotovoltaico e forse anche in formato Cer (Comunità energetiche rinnovabili).
Gli aspetti sociali: il volontariato
Importante sono le attività su territori e sul sociale verificate da Ecovadis che ha assegnato a Lucart la Medaglia di Platino.
L’ad ricorda così il supporto a Save the children (Lucart è attiva in particolare nei progetti per limitare la povertà educativa che questa Ong porta avanti proprio in Italia in quelli che chiama i Punti Luce, centri socio educativi che nascono nelle periferie).
“Siamo un gruppo internazionale con forte interesse locale – prende la parola Carlo Romeo, Hr manager – nelle sedi dei punti luce abbiamo un contatto con i ragazzi meno fortunati. Abbiamo previsto un percorso anche con l’apertura della nostra azienda ai ragazzi. Organizziamo anche dei laboratori nei punti luce e prevediamo volontariato aziendale“.
Prossimi step
2030 e poi 2050 sono i prossimi step di riferimento di Lucart. Marco Frey, docente scuola universitaria superiore del Sant’Anna, ma anche presidente di Fondazione Global Compact Italia (forte di 530 aziende italiane connesse Lucart compresa) consiglia: “c’è bisogno di fare innovazione e ancora di agire su clima, vita sotto l’acqua e ambiente sulla terra“.
Frey non lo dice solo a Lucart, ma a tutte le aziende con un input chiaro: Sostenibilità è un paradigma a lungo periodo (diffidare da chi guarda corto). Di sicuro Lucart non se lo fa dire due volte.
“Produrre carta fa emozione – chiosa l’amministratore delegato di Lucart – anche se è un prodotto difficile, ma io mi auguro il prossimo anno di essere ancora qui a raccontarvi i prossimi risultati“.