Home Imprese Sostenibili Bilanci alimentari di sostenibilità: quando il food diventa Green

Bilanci alimentari di sostenibilità: quando il food diventa Green

Bilanci
Immagine da Pixabay

Il settore alimentare rappresenta una grossa fetta economica del panorama nazionale: sono perciò molte le aziende che generano capitoli per bilanci di sostenibilità proiettati in quella direzione.

Un bilancio di sostenibilità si concentra sul settore sociale, economico e soprattutto Green. Un intero capitolo che può racchiudere anche quello alimentare.

Diverse aziende riescono infatti a giostrare nei loro bilanci voci in capitolo relative alla sostenibilità. Bilanci per mostrare le proprie potenzialità, ma anche per organizzare il proprio futuro industriale e indicare un percorso da seguire ad altre imprese.

L’Italia ha una grande fetta di mercato in questo genere, perciò in molti si sono già dedicati a stilare i bilanci alimentari sostenibili.

I bilanci alimentari sostenibili di Icam e Fabbri 1905

Icam Cioccolato giunge al suo quinto bilancio di sostenibilità, partendo da un dato importante: aumenta del 5 percento il numero di persone inserite in organico nella sede italiana.

Così facendo, con 393 collaboratori al 31 dicembre 2022, arriva a un 94 percento di contratti a tempo indeterminato. Sul piano internazionale del lavoro, sono 6.428 gli agricoltori coinvolti nella formazione di pratiche agronomiche sostenibili tra Bundibugyo, Hoima e Mukono (in Uganda).

Sul piano alimentare, invece, l’80% di fave di cacao possiede una o più certificazioni, in particolare biologico (23%), bio/fairtrade (29%), fairtrade (9%) e Rainforest Alliance (18%).

Infine, il fattore sostenibilità: l’88% dell’energia elettrica proviene da auto-produzione, le tavolette di cioccolato sono confezionate con materiale riciclato al 95%, il 97% dei fornitori di cacao e il 100% di quelli dl altre materie prime hanno sottoscritto il Codice Etico di Icam.

Fabbri 1905 arriva invece al suo primo bilancio di sostenibilità dichiarando oltre 1.350 milioni di euro investiti in innovazione tecnologica e di processo, ben 290 marchi registrati, quasi l’80% dei fornitori provenienti dal territorio e oltre il 93% dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato e possibilità di usufruire di flessibilità di lavoro agile.

Il fatturato si attesta sui 100 milioni di euro, con un’esportazione di 1.300 prodotti in oltre 100 nazioni. È inoltre intervenuta su otto obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Nel dettaglio, gli otto punti sono: salute e benessere, istruzione di qualità, uguaglianza di genere, energia pulita e accessibile, lavoro dignitoso e crescita economica, industria e innovazione, consumo e produzione responsabili, cambiamenti climatici.

Il bilancio di Fruttagel dopo l’alluvione

Ottimi risultati in termini di bilanci sostenibili anche per Fruttagel. Il fatturato 2022 è di 146,7 milioni di euro.

A giugno, a causa dell’alluvione in Emilia-Romagna, ha invece presentato una revisione del proprio budget: oltre a una perdita di circa 2mila tonnellate di prodotto surgelato, il nuovo saldo si è piazzato in 157 milioni di euro, ridotto cioè di 8 rispetto al budget originario.

Ridimensionare spese e costi in base agli eventi climatici, così come farlo in virtù di un maggior senso di sostenibilità, rappresentano scelte responsabili e talvolta obbligate. Ma sul piano alimentare, sempre fondamentali.

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