Home Eco Lifestyle Lotta contro le zanzare: i legami con l’ambiente e il cambiamento climatico

Lotta contro le zanzare: i legami con l’ambiente e il cambiamento climatico

Zanzare
Immagine da Pixabay

Da sempre sono considerati gli insetti più fastidiosi per l’uomo, ma il loro contrasto viaggia di pari passo con la situazione ambientale e il cambiamento climatico.

I dati dell’Unione europea parlano chiari: nel 2022 sono stati segnalati 1.133 casi umani e 92 decessi di infezione da virus del Nilo occidentale, di cui 1.112 acquisiti localmente in undici paesi.

Tutta colpa delle zanzare Aedes aegypti, che anche in Italia non passano inosservate: ben 723 infezioni e 51 decessi solo nel 2022.

Ma andando oltre la singola specie, le zanzare sono da sempre il cruccio delle estati umane per la loro sete di sangue e per il fastidio che provocano nelle uscite quotidiane e serali.

Secondo l’Oms, infatti, l’impatto delle malattie trasmesse dalle zanzare è in aumento a livello globale, in modo particolare appunto in Europa.

Le ondate di calore e le inondazioni stanno rendendo il Pianeta un terreno sempre più fertile per loro, a nostro svantaggio in termini di morsi, pruriti e infezioni.

Sia il contrato, sia la presa di coscienza del cambiamento climatico, devono quindi contare su diversi aspetti e fattori da tenere in considerazione.

I dati sulle zanzare

Secondo i dati raccolti da Rentokil, il mercato globale del controllo delle zanzare passerà da 1,6 miliardi di dollari registrati nel 2021 a 2,1 miliardi entro il 2026, con un tasso di crescita annuale stimato del 5,8%.

Statistiche che fanno capo a diversi fattori, come lo sviluppo della zanzara tigre asiatica, oggi presente in oltre 20 nazioni europee, che è uno dei vettori principali della febbre Dengue a livello mondiale.

Nel 2022 il Centro europeo di controllo delle malattie (Ecdc) ha ricevuto 18.526 nuove segnalazioni di zanzare invasive a livello amministrativo regionale, ossia un aumento del 250% rispetto al 2021.

Per fronteggiare la situazione, Rentokil ha sviluppato una Blood Room nel suo centro studi nel Regno Unito per studiare il comportamento di zanzare e altri insetti.

In apposite vaschette d’acqua, le zanzare vengono nutrite con sangue umano proveniente dal servizio sanitario nazionale e sottoposto a controlli per malattie. In questo modo, si studiano nuove trappole e insetticidi.

Inoltre, per ridurre i rischi di morsi e infezioni, è importante tenere a mente diverse cose. Innanzitutto l’odore di una persona: le diverse sostanze chimiche presenti in pelle e sudore attraggono le femmine di zanzara.

Le persone che bevono più alcol risultano inoltre più attraenti per diverse specie di zanzare, così anche la CO2 che espiriamo rappresenta una fonte di attrazione.

Vestirsi con maniche lunghe aiuta, così come avere a disposizione una leggera brezza o un flusso d’aria costante che scoraggi l’arrivo di zanzare.

Nel frattempo, la Fem, partner del progetto europeo BePrep e del progetto finanziato dal Pnrr Bioalpec che investigano sulla biodiversità, prosegue il monitoraggio e la ricerca a lungo termine di zanzare e zecche in Trentino Alto-Adige.

A causa del caldo e dell’elevata umidità, oltre alla formazione di ristagni d’acqua, il periodo estivo appare favorevole alla loro proliferazione. La Fondazione Mach, quindi, monitora la situazione per quanto riguarda le specie invasive come le zanzare tigre, coreane e giapponesi.

Ma si concentra anche sulla specie autoctona Culex pipiens (zanzara comune), ritenuta importante dal punto di vista sanitario perché in grado di trasmettere malattie come la febbre del Nilo Occidentale.

Gli studi per trappole e contrasto di Fem si sono incentrati a partire dell’aprile 2024 in diverse località: nei comuni di Arco e Riva del Garda (6 trappole), nei comuni di Telve, Castel Ivano, Pergine in Valsugana con collina est di Trento e interporto doganale della città (5 trappole).

L’appello del Wwf

Il Wwf lancia invece un appello sull’uso di pesticidi in città per contrastare la presenza delle zanzare: per l’ente non solo non risolve il problema, ma genera un serio rischio per la salute delle persone e per la conservazione di molte specie di insetti impollinatori.

Ed è inoltre importante tutelare e proteggere uomini, donne, bambine, bambini e biodiversità. Un appello anche agli amministratori comunali e ai cittadini, per una maggiore consapevolezza sulle sostanze inquinanti da utilizzare contro le zanzare.

Il Wwf consiglia quindi metodi alternativi ai pesticidi, come interventi preventivi e sensibilizzazione delle istituzioni nei confronti dei cittadini sugli approcci Green, per contrastare gli insetti senza emanare sostanze tossiche per l’atmosfera.

La lotta alle zanzare dipende dunque da diversi fattori, ma è importante fare la nostra parte per sopravvivere a morsi e infezioni senza danneggiare l’ambiente che ci circonda.

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