La tecnologia, negli ultimi anni, ha certamente fatto passi da gigante, portando piccole e grandi rivoluzioni nel modo di concepire e approcciarsi alle attività quotidiane della popolazione.
Dal lavoro al tempo libero, dalla gestione della casa fino agli acquisti, dalla fruizione dei servizi fino alle relazioni sociali, ogni cosa ormai passa attraverso dispositivi elettrici più o meno sofisticati, in grado di ottimizzare tempi e costi.
Ma qual è il prezzo dell’impiego di tutta questa tecnologia e, soprattutto, che impatto ha sull’ambiente? La questione legata alla transizione ecologica va di pari passo e, allo stesso tempo, in direzione opposta rispetto alla transizione digitale.
Se da una parte, infatti, il progresso tecnologico e l’impiego di strumenti elettrici sempre più sofisticati sembra l’unica via da perseguire per agevolare la vita, d’altra parte il loro impatto sull’ambiente è evidente agli occhi di tutti.
Si pensi banalmente a produzione, funzionamento, riscaldamento e raffreddamento dei dispositivi elettrici e digitali, ma soprattutto alla loro alimentazione e al loro smaltimento. Non sempre tutto questo si adatta a quei valori di sostenibilità ambientale ormai al primo posto dell’agenda politica e del dibattito pubblico.
Vale la pena, quindi, approfondire meglio le ragioni e le modalità con cui un utilizzo massiccio di dispositivi elettronici, specie se alimentati a batteria, impatta sull’ambiente e quali misure concrete, ognuno, nel suo piccolo, può adottare per ridurlo.
I tre grandi nemici dell’ambiente
Come evidenziato nell’articolo di ExpressVpn sulle abitudini più inquinanti adottate in casa, un utilizzo eccessivo di dispositivi digitali, anche non necessariamente utili a svolgere le funzioni della giornata, o un impiego superfluo degli elettrodomestici impatta per diverse ragioni sull’ecosistema e il suo equilibrio.
Basti pensare, per esempio, al fatto che Pc portatili, smartphone, ma anche torce, tablet, smartwatch e sveglie fanno uso di batterie al litio.
Queste hanno prestazione molto elevate, permettendo un’elevata capacità energetica a fronte di una scarica lenta e una prospettiva di vita prolungata. I dispositivi che montano batterie al litio sono più efficienti nella misura in cui comportano un dispendio di energia elettrica minore, per la ricarica, e minori spese, date le maggiori prestazioni.
Allo stesso tempo, l’estrazione massiccia del litio, necessaria a produrre tutte le batterie che servono, può causare impatti ambientali significativi.
Deforestazione, erosione del suolo, modalità di estrazione più sicure con un conseguente utilizzo di acqua e influsso sulla qualità delle acque sotterranee, sono solo alcuni esempi di conseguenze ambientali legati a questa pratica.
A questo si aggiunge poi lo smaltimento, che se non eseguito nel modo corretto, come per qualunque altro materiale non compostabile, può causare effetti negativi sull’ambiente, in termini di inquinamento di acqua e suolo.
Ma non si può dire meglio riguardo all’impiego di grandi elettrodomestici. Si pensi solo al fatto che questi, spesso, per essere costruiti impiegano materiali sempre estratti dal sottosuolo, come metalli pesanti tipo piombo, mercurio e cadmio, e sostanze chimiche nocive, come clorofluorocarburi, policlorobifenili e ritardanti di fiamma bromurati.
Se non smaltiti correttamente, questi materiali possono inquinare l’ambiente, sia aria che suolo, che acqua.
Allo stesso tempo, al loro interno, montano anche metalli preziosi come oro, argento e rame, la cui estrazione massiccia implica le stesse conseguenze per suolo, flora e fauna, tipiche di una qualunque estrazione naturale.
Non ultime, le emissioni di gas serra sono quelle che maggiormente impattano sull’ambiente. Gli elettrodomestici utilizzano energia per funzionare, che spesso viene prodotta tramite l’utilizzo di combustibili fossili, nella cui estrazione si verificano emissioni di gas serra, come la CO2. Va da sé che, più spesso e maggiore è l’impiego di dispositivi elettronici, maggiori saranno le quantità di gas serra rilasciate nell’aria.
Quali misure adottare?
Il progresso e la tecnologia di uso quotidiano sono senza dubbio innovazioni importanti, utili alla vita di tutti e irrinunciabili, a patto che se ne faccia un impiego consapevole.
Limitare il loro utilizzo alla frequenza e alle modalità sufficienti ad agevolare le attività quotidiane, riducendo al massimo gli sprechi, senza dubbio, può favorire un minore impatto di questi sull’ambiente e, allo stesso tempo, limitare anche consumi e costi.
Alcune buone pratiche consistono nel limitare l’impiego dei dispositivi digitali ai soli momenti di necessità, per esempio, o spegnere i dispositivi quando non sono utilizzati, così come limitare la ricarica al tempo necessario e non più di questo.
In aggiunta a queste c’è un utilizzo responsabile, sfruttando al massimo le capacità degli apparecchi e la preoccupazione di riciclare o smaltire correttamente quelli non più funzionanti.
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