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La maledizione della noce moscata: un libro sullo sfruttamento della natura da parte dell’uomo

rapporto uomo-ambiente
Immagine da Depositphotos

Amitav Gosh, scrittore e antropologo di origine indiana, ci racconta, con il suo La maledizione della noce moscata. Parabole per un pianeta in crisi, una storia di conquista e sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sull’ambiente.

Prendendo spunto dal pensiero dell’economista inglese Adam Smith, secondo cui “la ricchezza è una cosa che si desidera non per le soddisfazioni materiali che procura, ma perché è desiderata dagli altri“, Amitav Gosh utilizza il modello del romanzo storico per raccontare gli effetti del colonialismo europeo (portoghese e spagnolo prima, olandese in un momento successivo) alla conquista economica, politica e sociale delle isole Banda, un arcipelago di origine vulcanica situato in Indonesia.

La conquista del monopolio della coltivazione e produzione della noce moscata e del macis (il fiore della noce moscata), ritenuta strategica a quei tempi, avvenne infatti con modalità che portarono, grazie alla violenta interruzione della rete di sostentamento dei legami tra le comunità autoctone e degli equilibri degli ecosistemi territoriali, allo sterminio della popolazione locale.

Il passaggio del conquistatore europeo produsse impatti di lunga durata anche sull’ambiente. Nel tentativo di europeizzare i suoli, i coloni europei introdussero animali domestici, come vacche e maiali e importarono le coltivazioni a cui erano abituati da secoli, trasformando le aree boschive in terreni coltivati, con l’idea di rendere fertili e produttive lande e praterie.

In realtà, generarono impatti di lungo corso sui microclimi, alterati dall’effetto di queste pratiche, sull’erosione dei terreni e sulla diffusione delle piante locali, che finirono con lo scomparire, anticipando di secoli il fenomeno della perdita di biodiversità.

Con il vocabolo terraformazione (terraforming), coniato dallo scrittore di testi fantascientifici Williamson, è indicato il processo per il quale le zone conquistate vengono sottoposte a modellazione e a trasformazione per garantire lo sviluppo e la sopravvivenza dell’essere umano.

La concezione mondo-come-risorsa, in cui i paesaggi (o i pianeti) vengono considerati fabbriche e la Natura è vista come soggiogata e a basso costo” secondo le parole utilizzate da Gosh.

La terraformazione porta con sé anche conseguenze linguistico-culturali: nel tentativo di adattare la geografia locale agli stili di vita del conquistatore si arrivò, all’epoca del colonialismo, alla cancellazione delle abitudini e dei modi di vivere di coloro che abitavano quei luoghi nei secoli passati e alla sostituzione dei nomi locali, favorendo così la nascita di una neo-Europa.

La storia della conquista delle isole Banda fornisce una chiave di lettura per comprendere le dinamiche del colonialismo prima e del capitalismo poi nel corso dei secoli, fino ad arrivare alla crisi planetaria attualmente in corso, una crisi che vede intrecciarsi interessi economici, geopolitici ed ecologici.

Il libro di Gosh La maledizione della noce moscata. Parabole per un pianeta in crisi, infatti, continua con la narrazione degli interessi in gioco al momento della rivoluzione industriale e di come le officine alimentate a carbone siano riuscite a prendere il sopravvento sul quelle ad acqua, per questioni e interessi più politici che economici.

amistav gosh

E prosegue con l’analisi di altri fatti storici, in cui lo sfruttamento delle risorse (pensiamo al carbone e al petrolio) ha plasmato (o meglio, terraformato) il mondo come oggi lo conosciamo.

L’ambiente paga sempre, nel breve ma soprattutto nel lungo periodo, le conseguenze di questo intreccio politico, sociale ed economico; a questo intreccio si aggiunge il ruolo, pervasivo ma mai pienamente dichiarato, del settore militare, dal quale spesso nascono modus operandi e tecniche di sfruttamento delle aree geografiche conquistate.

La morale della favola? Secondo Gosh è chiara: “la crisi planetaria ha radici nel passato e, senza il passato, non può essere compresa“.

Crediti immagine: Depositphotos

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Chiara Guizzetti Chiara Guizzetti: laureata in economia, lavora in Adfor come referente per l'area Internal Audit e Compliance (consulenza, formazione aziendale e universitaria). Crede nel valore dell'etica, della sostenibilità e del network tra persone e imprese. Appassionata di pilates e corsa | Linkedin
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