È tutto italiano il brevetto Mineraldye (2023), il primo processo di tintura su filati a basso impatto idrico che utilizza la polvere di marmo e di minerali come pigmenti naturali.
Presentato in anteprima a Milano Unica il brevetto Minaraldye è stato sviluppato dalla startup Fashion-Tech Fili Pari, in partnership con l’azienda di tintoria italiana Dyeberg e i materiali saranno portati alla fiera del tessile Filo.
Una nuova sfida verso la sostenibilità per la giovane realtà di Fili Pari (il nome è l’anagramma di Fripi e Ali, le due fondatrici) affermatisi già per aver inventato il primo tessuto al mondo realizzato con la polvere di scarto del marmo, che durante la sua lavorazione produce fino al 60% di scarto e i cui sottoprodotti diventano rifiuti, con un grosso impatto ambientale.
La rivoluzionaria tecnologia innovativa di Mineraldye permette di trasformare un processo altamente inquinante come la tintura del filato in chiave naturale e sostenibile; infatti, nella fase di fissaggio della tintura convenzionale si usano moltissimi prodotti chimici aggressivi, metalli pesanti e sali per creare un legame permanente tra colore e fibra.
Fili Pari usa un macchinario brevettato che consuma tra 1 e 20 litri di acqua, molti meno rispetto alla tecnica comune che ne richiede ben 150 litri. Oltre all’enorme risparmio idrico ci sono i pigmenti naturali usati e se altre startup sostenibili usano le alghe o processi di replicazione di sostanze naturali in laboratorio, qui si usano minerali naturali e polvere di marmo.
Ma non una qualsiasi, solo quella che proviene dallo scarto della lavorazione di questo antico e nobile materiale, per cui l’Italia eccelle da secoli.
Ogni colorazione dipende dalla tipologia di marmo che viene usata e che dona sfumature diverse, come il marmo rosso di Verona che dona i toni del rosa o il marmo nero di Bergamo quelli del grigio. Il risultato è un colore melange unico su filato di cotone, lino, seta, lana o cachemire.
Altra novità di questa startup è l’apertura ai nuovi settori dell’automotive-trasporti, degli accessori, della pelletteria e delle calzature con gli altri due brevetti di MarmMore, il primo tessuto al mondo fatto con polvere di marmo e per cui la startup è diventata famosa.
Una scelta che arriva dopo aver lavorato nel settore tessile in questi anni e che sarà presentata a Lineapelle a settembre.
MarmMore è stato sviluppato per essere usato come alternativa responsabile sia alla pelle prodotta in serie sia ai classici materiali sintetici, offrendo una soluzione con minor impatto ambientale.
Il bello di questi tessuti si tocca con mano, sono morbidi al tatto data la presenza di calcio e se nelle texture ricordano la pelle in altre rimandano al loro materiale di provenienza, con le inclusioni di granuli di marmo, a formare un sottile effetto terrazzo.
I materiali MarmMore sono studiati per avere delle perfomance tecniche elevate ma anche per generare un impatto positivo e responsabile, infatti sono privi di solventi al 100% e hanno diverse basi di tessuto dove si privilegiano i tessuti riciclati (poliestere riciclato al 70% o 100%, con un 30% di cotone).
Al momento la startup Fili Pari sta lavorando con diversi brand per aiutarli nello sviluppo di articoli custom per i loro progetti; il suo prossimo obbiettivo è consolidarsi nei nuovi settori appena aperti e proseguire nella ricerca e sviluppo del mondo nautico, per portare anche lì più sostenibilità nei materiali.