La situazione dei servizi ferroviari che da Torino portano pendolari e turisti nelle valli del Piemonte non è rosea: Uncem sollecita maggiore coinvolgimento della politica per sanare questa situazione.
Torino è una città alpina e, sostiene Uncem – l’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani – dovrebbe mobilitarsi insieme alle associazioni per mettere a disposizione di cittadini e turisti treni efficaci che colleghino le valli con il capoluogo e i territori della regione.
Mobilitazione necessaria per una città di Torino aperta ai territori
Così, attraverso il suo presidente nazionale, Marco Bussone, scrive questa lettera aperta, che GreenPlanner pubblica.
“Nel bel dibattito aperto in questa fine di agosto sul ruolo di Torino, dove guarda e dove va, chi è e a chi si rivolge, mi stupisce l’assenza dei rappresentanti delle Istituzioni.
La prima cosa che potrebbero dire e fare, sulla quale c’è un silenzio grave e pesante, è che i treni da e verso il capoluogo per le Valli, a partire da quello per Saluzzo, per Torre Pellice, per Ceres, per il Canavese verso Aosta, se restano come sono, non sono.
Non ci sono più, tagliati dieci anni fa da politiche stupide centraliste e metropolitane e mai riattivati. Solo la Torino-Ceres ha parzialmente funzionato. Oggi è chiusa e Trenitalia non dice quando veramente torneranno i convogli da Lanzo in su.
Tutte le altre linee ferroviarie sono state ritenute superflue. Pensiamo a Saluzzo, attraverso Savigliano. Tagliata senza senso. Ma non sono solo i treni a farci dire che la Politica deve mobilitarsi insieme con i Sindaci.
La situazione dell’autostrada Torino-Frejus è gravissima. Chiude il Tunnel del Bianco e quell’autostrada alpina è un colabrodo. Dov’è il Comune di Torino su questo? Non pensa siano suoi problema perché non li ha per diretta competenza?
Se la si pensa così, i servizi di mobilità da e per i territori, non solo montani, continueranno a entrare nella sciatta disattenzione che legge solo numeri e mancanza di ritorni. Investire sui trasporti in città è più semplice. O sui treni per Milano, che in 50 minuti fanno tutto.
Mentre verso le Valli ci si perde in auto nelle code. Lunghe, verso le valli. È un problema di flussi e politico. Non basta che lo dica Uncem, e manco solo la Città Metropolitana o Palazzo Lascarsi. Dove comunque la mobilitazione deve essere totale e oltre ogni colore politico.
Che servono reti ferroviarie vere da e verso le Valli partendo da Torino deve essere una battaglia della Sala Rossa. Più sveglia e più veloce nel definire Torino capoluogo alpino“.
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