Il digitale ha la sua impronta di carbonio e inquina, come un’attività fisica: da qui nasce il percorso di misurazione della sostenibilità digitale di Karma Metrix che misura, compara e consente alle aziende di migliorare l’impatto ambientale del proprio sito web.
L’errore più grande che si possa fare è considerare l’attività digitale esente dalla produzione di emissioni e, di conseguenza, fa ignorare il fatto che vada controllata e ottimizzata.
Soprattutto quando si parla di comunicazione digitale e di attività web, inoltre, i parametri solitamente considerati e ottimizzati sono quelli rispondenti alle specifiche legate all’indicizzazione e al rank assegnato dai motori di ricerca ai contenuti, dimenticandosi totalmente delle prestazioni energetiche.
Il ruolo di Internet nel peso delle emissioni globali è invece tutt’altro che trascurabile: è infatti responsabile del 3,7% delle emissioni globali (fonte: The Shift Project) – quasi il doppio delle emissioni rispetto al traffico aereo – e, se fosse una nazione, sarebbe la terza al mondo per consumo di energia (fonte: Climate Impact) e la quarta al mondo per emissioni di CO2 (fonte: The Shift Project).
Valori che in futuro aumenteranno significativamente, visto il trend inarrestabile di digitalizzazione dei processi e l’uso sempre più massiccio di cloud, video e contenuti digitali.
Tuttavia, oltre il 60% degli utenti web ignora completamente che la navigazione su Internet generi emissioni di CO2 (fonte: sharethrough). Molte aziende fanno lo stesso.
Ecco allora l’idea di Karma Metrix, azienda nata in Svizzera nel 2020 da un team di appassionati della sostenibilità, con una esperienza nell’industria del marketing digitale, per rendere il digitale più sostenibile e responsabile.
In che modo? Attraverso la misurazione delle attività digitali, la comparazione e l’indicazione dei punti di miglioramento necessari a rendere un sito web più sostenibile e a ridurre la sua impronta di carbonio.
Karma Metrix ha quindi sviluppato un sistema di misurazione certificato, basato su un algoritmo proprietario innovativo e brevettato, che fa riferimento ai principali standard (Gri 305 Emissioni, Ghg Protocol) e a enti di credibilità internazionale (Sdg Onu, Iea, Eea).
Per saperne di più abbiamo intervistato Ale Agostini, fondatore di AvantGrade.com e di Karma Metrix.
In che modo valutate l’impatto ambientale di un sito web?
Anche il web consuma energia e quindi emette CO2e. Da imprenditore del digital attivo dal 2010, per anni ho visto grandi aziende rilanciare il loro sito web senza tenere in considerazione la sostenibilità digitale a esso connessa, da qui l’idea del Karma Metrix.
Attraverso un innovativo algoritmo brevettato analizziamo molteplici elementi che impattano sull’efficienza energetica sia della pagina web che della infrastruttura che la gestisce.
Il metodo di misurazione da noi sviluppato è l’unico che prende in considerazione sia il consumo a livello di sito, sia a livello di dispositivi finali che lo navigano.
Tengo a ricordare che per quantificare il livello di emissioni di CO2e per pagina teniamo conto sia del tipo di scelte eco-tecnologiche fatte (esempio: cloud o server proprio alimentato a energia rinnovabile), sia del modo di programmare le pagine (per esempio il loro template).
Potete spiegare, in termini semplici, quali parametri tiene in considerazione il vostro algoritmo e se poi c’è anche una valutazione “umana” del sito web analizzato?
Ci abbiamo messo diversi anni per arrivare a un metodo di misurazione multifattoriale con decine di parametri utili che vengono presi in considerazione. L’algoritmo è la nostra ricetta segreta (protetta da brevetto depositato e approvato): a titolo di esempio possiamo dire che ci sono fattori relativi alla sostenibilità digitale di un sito che sono molto sorprendenti.
Pensiamo per esempio alla scelta di Google di rendere disponibile il dark mode a tutti sulla sua homepage, che storicamente era sempre stata bianca. Uno dei parametri di analisi che usa Karma Metrix è il mix di colori utilizzati sulla pagina web: la scelta dei colori incide sul consumo energetico e sulle emissioni sia lato client che lato server.
Ecco svelato il motivo vero del dark mode, se volete approfondire ecco il relativo dark brevetto Google.
Quanti siti avete analizzato finora?
La nostra demo gratuita per la singola pagina, disponibile sul sito Karma Metrix, è usata regolarmente migliaia di persone ogni settimana. Abbiamo scoperto che alcuni fanatici della sostenibilità la usano prima per decidere se navigare un sito.
In termini numerici, Karma Metrix gratuito ha analizzato circa 200.000 pagine web. Come misurazioni complete del percorso completo (servizio offerto alle grandi aziende) abbiamo circa 30 domini che hanno completato la certificazione, tra questi ci sono sia siti internet importanti di brand famosi (per esempio Unipol, Valentino, Verizon connect, Corriere, Gazzetta dello Sport per citarne alcuni), sia di istituzioni importanti come Regione Lombardia, InfoCamere, Trenord.
Sul nostro sito potete trovare l’elenco completo e aggiornato dei siti certificati Karma.
La certificazione che fornite al termine dell’analisi ha omologhi internazionali? Mi spiego meglio, a livello internazionale c’è corrispondenza con eventuali altri sistemi di valutazione?
La sostenibilità digitale e in particolare la misurazione delle emissioni dei siti web è un tema super nuovo, recente e molto innovativo.
Da imprenditore ho già altre aziende e ho sviluppato il Karma perché penso davvero che il web stia consumando in modo silente troppa energia. Occorre aumentare la consapevolezza e risparmiare!
Non sono a conoscenza di altri operatori come Karma, tuttavia spero che in futuro nascano tante Karma Metrix sia in Italia che all’estero, dove tra l’altro stiamo aprendo una nuova filiale Karma Metrix in Polonia.
Se ci sono all’ascolto imprenditori che sposano la filosofia Karma Metrix, sono sempre in ascolto. Ciò che auspico è che le nuove Karma Metrix restino indipendenti da terze parti come siamo noi.
Per esempio, scegliendo il Karma, noi abbiamo deciso di non fare sviluppo web come una classica web agency, vogliamo lavorare con imparzialità e autorevolezza perché non c’è un pianeta di backup.
Qual è il vostro business model? Consulenziale o anche implementativo, ovvero nella soluzione dei problemi rilevati in fase di analisi?
Il nostro business model è costruito sull’essenza della sostenibilità e dell’efficienza energetica. Ogni azienda, grande o piccola, ha il potere di contribuire alla lotta al cambiamento climatico in ambito di digital pollution.
Ecco come: se sei una piccola impresa che non può investire sui temi Esg, ti invitiamo a visitare il nostro sito e usare quanto vuoi la nostra demo gratuita, per avere una visione chiara della sostenibilità digitale a livello di singola pagina a costo zero!
Per le grandi aziende che vogliono il percorso completo, offriamo una misurazione completa della CO2 emessa dal sito, con analisi dettagliate delle singole pagine e supporto al miglioramento dell’impronta carbonica del sito.
All’inizio del percorso forniamo il certificato con le tonnellate di CO2 emessa su base annua, certificato che molte aziende hanno messo nel bilancio di sostenibilità.
Abbiamo avuto l’onore di collaborare con grandi marchi che cercano di ripensare e minimizzare l’impatto ambientale del sito già nella fase di rilancio e redesign dello stesso.
In tali casi la nostra consulenza parte prima di fare il restyling e guida il cliente nel capire alla radice i driver delle emissioni del sito per ottimizzare l’efficienza energetica e minimizzare l’impatto ambientale.
Sottolineo che non ci occupiamo di implementazioni tecniche legate al cloud o al web design. Questo ci ha fatto diventare partner di numerose società di consulenza, system integrator e grandi web agency in diversi Paesi europei.
La nostra imparzialità è un pilastro importante in quanto crediamo che, mantenendo questa neutralità, possiamo offrire consigli genuini e autentici per un web più sostenibile.
Quali sono i costi dell’analisi?
L’investimento dipende dalle caratteristiche strutturali e dalla dimensione del sito, oltre che dal livello di consulenza di cui l’azienda ha bisogno per essere seguita nelle implementazioni tecniche.
Diciamo che se sei un grande sito o ecommerce, probabilmente l’investimento del Karma Metrix lo recuperi facilmente in risparmi lato bolletta del cloud e/o del server.
Karma Metrix oggi è un percorso riservato alle aziende più digitalizzate, che mette al centro la sostenibilità e gli obiettivi 2030 di decarbonizzazione posti dall’Onu, così come anche di adempiere ai nuovi obblighi dell’Ue in tema di bilanci di sostenibilità.
C’è poi però anche una serie di vantaggi collaterali che tutte le aziende che a oggi hanno intrapreso il nostro percorso di sostenibilità digitale stanno riscontrando: per esempio, un miglioramento di immagine e/o una riduzione dei costi cloud nella gestione del sito web.