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Geotermia, gli operatori si stanno organizzando, ora tocca al Sistema Italia

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Immagine da Depositphotos

Le aziende del settore si stanno muovendo, confrontano l’esperienza italiana con quella di altri Paesi europei e chiedono al Governo italiano di fare passi avanti anche nei confronti della geotermia.

In Germania di recente il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato che l’obiettivo del Paese è ottenere quanta più energia geotermica possibile entro il 2030, in particolare per il riscaldamento degli edifici.

Il progetto dell’esecutivo prevede di iniziare i lavori per i nuovi impianti nel 2025, anche al fine di ridurre la dipendenza dal gas russo. Si stima che la geotermia potrebbe fornire più di un quarto del fabbisogno di riscaldamento dell’intera Germania.

Il governo tedesco ci vuole arrivare decarbonizzando le reti di teleriscaldamento e introducendo un apposito fondo federale, oltre all’individuazione di aree idonee per l’estrazione di energia geotermica, su siti dismessi alla periferia delle grandi città, come per esempio un ex aeroporto berlinese.

Ne parliamo con Andrea Ferrara, chief of development officer della Fri-El Geo, società specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti geotermici a media entalpia: “L’Italia ha una dipendenza energetica dall’estero elevatissima, con un sottosuolo tra i migliori al mondo per la geotermia e non può permettersi di restare a guardare.

In due anni sarebbe possibile avviare un impianto geotermico a media entalpia, in grado di produrre abbastanza energia termica da riscaldare, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, circa 120.000 abitazioni e che potrebbe far risparmiare 40.000 tonnellate di CO2/anno, ma a oggi siamo frenati da un contesto normativo che, a differenza di altre fonti rinnovabili, non prevede sistemi di incentivazione adeguati né tutele per gli investitori“.

La geotermia è una tra le fonti energetiche a minor impatto ambientale, è inesauribile e non dipende da fattori esterni come il sole o il vento perché si crea dall’interno della Terra.

Con il progetto Pangea Fri-El Geo ha già identificato 100 siti di possibile installazione geotermica, con lo scopo di utilizzare il calore proveniente dal sottosuolo da distribuire in centri abitati e zone industriali sul territorio nazionale e in particolare in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Campania, collegandosi alla rete del teleriscaldamento.

Di recente con l’attuale Governo questa fonte energetica lasciata un po’ in subordine, viste anche le molte richieste degli operatori e dei geologi, è stata finalmente riportata al centro del dibattito.

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È però evidente che serve ancora una svolta normativa che tuteli il rischio degli investitori ed è necessario un Decreto Fer, Fonti Energetiche Rinnovabili (è il Decreto del Ministero dello Sviluppo che ha l’obiettivo di sostenere la produzione di energia elettrica dagli impianti alimentati da fonti rinnovabili di vario genere, vedi fotovoltaico, eolico, idroelettrico e gas, in coerenza con gli obiettivi europei 2020 e 2030), che renda competitivo l’utilizzo della geotermia, con tariffe incentivanti per chi produce energia termica per il teleriscaldamento con energie rinnovabili e un percorso legislativo condiviso con gli operatori.

Crediti immagine: Depositphotos

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