Al via, dal 15 dicembre presso l’Università di Padova, il primo Master in Italia sul tema della morte, un percorso interdisciplinare che intende affrontare il tema da diverse prospettive.
Paura e terrore: i due volti che, nella cultura Occidentale, hanno concorso nel delineare, negli anni, l’immagine della morte, conferendole sentimenti quali negazione e ripudio. Ma, così facendo, a essere rinnegata non è anche la vita stessa?
È tempo di familiarizzare con la morte: così recita l’incipit di Death Studies and End of Life, il primo Master in Italia dedicato al tema.
Un percorso interdisciplinare, in partenza il prossimo 15 di dicembre, nato in seno all’Università di Padova e rivolto non solo a professionisti che lavorano in ambito sanitario, sociale, psicoterapeutico e formativo, ma anche a studenti e cittadini che desiderano fare un cammino personale e ampliare le proprie conoscenze.
Per iscriversi è necessario essere in possesso della laurea di I livello, II livello o di vecchio ordinamento e compilare il modulo online. I posti disponibili sono 50.
Riportare la grande esclusa della società Occidentale al centro dei nostri pensieri, non per continuare a temerla, ma per imparare ad accettarla, a non odiarla e a smettere di censurarla dalle nostre menti.
Il master si propone di sviscerare i temi relativi alla morte in tutti i suoi aspetti culturali, sociali e sanitari e di analizzarli da differenti prospettive, attraverso la guida di psicologi, medici, filosofi e antropologici.
Si parlerà dell’evoluzione culturale e storica del concetto di morte, ai processi psicologici causati dal lutto della perdita, alla death education come strategia educativa e di prevenzione.
E ancora, non mancheranno elementi di bioetica e biodiritto, il rapporto fra tanatologia e scienze mediche, psicologiche, filosofiche, sociologiche, antropologiche e storiche, per poi affrontare la cura del fine vita.
Dalla teoria alla pratica, un percorso culturale in cui a emergere saranno le diverse visioni delle società sul tema dell’eternità, nell’ottica di rispondere alle esigenze che emergono in contesti sempre più multiculturali.
Una formazione dialettica e orientata al confronto si unisce, attraverso l’arteterapia, lo psicodramma e le immagini, a un approccio più esperienziale rivolto all’apprendimento di strumenti e metodologie che confluiranno in un Project Work di gruppo finale.
Durante il master, il corsista acquisisce una conoscenza del modo in cui la morte traumatica e naturale vengono rappresentate individualmente e socialmente, sviluppando capacità di progettazione e realizzazione di percorsi educativi inerenti all’elaborazione del senso di morte.
Lo studente sarà così in grado di condurre gruppi di lavoro con medici, infermieri, formatori e assistenti sociale e di accompagnare il morente verso l’accettazione dell’eternità, gestendo anche le relazioni con i suoi familiari.
Il grande tema della morte torna a bussare alle nostre porte, questa volta non per spaventarci, ma per farsi accettare in quanto parte della vita stessa e non come suo opposto.
Per informazioni è possibile scrivere a endlife.psicologia@unipd.it o consultare il sito.