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Naste Beauty: bellezza circolare dagli scarti di mela

naste beauty - pasta di mele

Dagli scarti della produzione dei succhi di mele nasce una linea skincare viso e corpo attraverso un processo di upcycling che evita i costi dello smaltimento in discarica e fornisce, in più, fertilizzanti per l’agricoltura.

Vortex è una giovane startup innovativa a vocazione sociale dedicata alla cosmesi circolare, naturale e biologica, che ha creato in Piemonte il marchio Naste Beauty.

Il curioso nome deriva dall’unione delle parole naturale e taste (gusto), perché si occupano di trasformare delle materie prime che arrivano dal mondo del food.

Lorenzo Picco e Simone Piccolo, i due giovani fondatori di questa società benefit e in fase di certificazione BCorp, hanno scelto di creare un’azienda sostenibile non solo a livello economico, ma anche ambientale e sociale: tutto a partire dagli scarti di mele.

Dopo aver vinto un bando dell’Unione europea, grazie al supporto tecnologico dell’Environment Park di Torino e dell’acceleratore sociale di Torino Socialfare tutto questo è diventato realtà.

La materia prima di Naste Beauty sono gli scarti della produzione dei succhi di mele, che sono a sua volta uno scarto della produzione agricola pari al 60%, destinata a una lavorazione secondaria perché non è conforme agli standard commerciali, a volte per dimensione, per colore o addirittura per profumo.

naste beauty

Quello che avanza dalla produzione dei succhi è una sansa di buccia, parte della polpa e di semi, considerati rifiuto da smaltire ma che in realtà sono ricchi di nutrienti integri e importanti.

Da qui l’idea di recuperarli e farli rinascere a materia prima seconda (Mps) trasformandoli in una linea skincare viso e corpo con un processo di upcycling, nato durante la pandemia, che evita non solo i costi dello smaltimento in discarica ma anche che vengano riutilizzati come concime per i campi, impedendo la decomposizione che causerebbe ulteriori emissioni di CO2.

Da scarto a crema

L’ingrediente base è in pratica una pasta di mele che si ottiene dal recupero delle bucce e dei semi delle mele presidio Slow Food usate per produrre succhi di frutta biologici.

La cosa interessante oltre al processo circolare è anche che si tratta di una varietà di mele antiche biologiche presidio Slow Food, la Renetta Grigia di Torriana, coltivata in questo territorio dall’azienda di famiglia di uno dei due fondatori.

Nasce proprio da qui per Naste Beauty il concetto di impresa sostenibile che vuole creare impatto positivo sul territorio a partire dalla sua supply chain: salvaguardare la biodiversità e avere fornitori che a oggi sono al 60% locali, distanti a soli 30 km di raggio dall’azienda.

Come prima cosa la materia prima viene disidratata e macinata per creare una polvere, che poi sarà reidratata, omogeneizzata e sterilizzata, fino a ottenere la pasta di mele.

L’ingrediente funzionale ottenuto è naturalmente antiossidante per la presenza certificata di nutrienti naturali (come polifenoli, fibre, catechine e zuccheri) ma soprattutto sostanze idratanti, antinfiammatorie e antiossidanti, flavonoidi e nutrienti (per esempio il fruttosio e gli alfa-idrossi-acidi).

linea naste beauty

Da qui si inserisce nella lavorazione il partner di Naste Beauty, l’azienda Reynaldi, che da quarant’anni si occupa di cosmesi naturale, che segue la parte tecnica delle formulazioni  e della messa in produzione.

Quest’ultima è alimentata da energie rinnovabili e l’acqua di lavorazione viene recuperata, portando le emissioni di CO2 a essere inferiori del 64% rispetto alle produzioni simili.

Nel rapporto di Sostenibilità pubblicato, riferito al 2022, dichiarano che hanno recuperato oltre 500 kg di scarto di mele, evitando così oltre 140 kg di emissioni di CO2 equivalente.

Gli impatti e le sfide sui sottoprodotti agricoli

Generare impatto sociale significa aver cura anche del territorio e del tessuto sociale, per questo Naste Beauty ha scelto di collaborare con delle cooperative sociali del posto per la parte logistica.

Oggi un imballaggio sostenibile è concepito in modo da creare il minor impatto ambientale possibile e allo stesso tempo svolgere al meglio le sue funzioni di protezione e informazione.

Naste Beauty ha deciso di usare carta riciclata e vasetti in vetro riciclato per i suoi prodotti certificati Aiab (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica).

I prossimi obiettivi di Naste Beauty sono di usare altri sottoprodotti della filiera agricola dell’azienda di famiglia di uno dei fondatori, come le nocciole, da cui sono partiti quest’anno con un estratto per la nuova linea dedicata all’hair care.

È in previsione a fine 2023 il lancio di una linea corpo con prodotti a base di spirulina con pasta di mele, mentre per il 2024 stanno lavorando a una nuova linea viso e a degli integratori a base di scarti di uva.

Questa filiera virtuosa piemontese, che parte dalla ricchezza dei frutti del territorio, mira a internazionalizzare in futuro il loro processo di upcycling, perché è replicabile su tutte le cultivar morbide, ampliando così la possibilità di utilizzare come materia prima tantissimi sottoprodotti di frutta e verdura, di origine locale nel territorio di provenienza.

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Luisa Prina CeraiLuisa Prina Cerai: piemontese trapiantata a Milano, storica dell'arte, lavora come freelance nella comunicazione tra uffici stampa e digital. Si occupa di circular storytelling come consulente e nel suo progetto instagram @Pensierocircolare | Linkedin
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