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Energie rinnovabili: crescono i progetti di storage e avanzano le tecnologie

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Immagine da Pixabay

L’Italia ha un potenziale di mercato enorme sulle energie rinnovabili in vista del 2030: dal fotovoltaico all’agrivoltaico, passando per l’eolico.

Le energie rinnovabili come fonte alternativa al fossile sono una realtà in grande espansione sul territorio italiano. Solo l’anno scorso sono stati calcolati quasi 41 miliardi di euro come potenziale di mercato e si è parlato di investimenti sulla scia del Pnrr.

Nel 2023 quel trend di crescita si è consolidato: nei primi sei mesi (gennaio-giugno) si è registrato un aumento del 37 percento dei progetti in MW e del 72 percento per quelli di storage.

Le statistiche provengono dall’Italian Renewables Investment Forum, svoltosi al Maxxi di Roma nei giorni scorsi e organizzato da Althesys e Green Horse Advisory.

Al centro del dibattito sono state le grandi potenzialità delle diverse tecnologie, nonché l’analisi del mercato elettrico per ponderare sui prezzi nel mercato italiano a medio e lungo termine.

Centrali saranno anche le infrastrutture energetiche (reti e storage appunto) e la necessità di assicurare una supply chain quanto più indipendente e in grado di assicurare costi e tempi di approvvigionamento certi.

Le statistiche legate alle rinnovabili

Stando al rapporto annuale Irex di Althesys, nel 2022 ci sono stati 958 grandi investimenti: sono più del doppio rispetto ai 437 della precedente edizione. L’incremento, dovuto anche al Pnrr, si attesta quindi a 40,9 miliardi.

La potenza in termini di energie rinnovabili si aggira sui 38,9GW: gli impianti di generazione includono circa 1,4GW di sistemi di accumulo stand-alone, cui se ne aggiungono altri 36MW abbinati a nuovi progetti.

I ricavi unitari rimangono superiori ai costi livellati, sostenuti anche dai prezzi elevati dei combustibili fossili, ancora in aumento sebbene sotto i target del 2022.

Il mercato delle energie rinnovabili

Tra le varie previsioni, il fotovoltaico ha un grande futuro in Italia per diversi fattori: ha livelli di maturità elevati, è più conveniente da installare, può essere usato sia per l’autoconsumo, le installazioni su scala utility o accoppato alo storage.

Tra le energie rinnovabili spicca anche l’agrivoltaico, in forte espansione nel mondo ma che in Italia, tra quadro normativo e processi di autorizzazione, fatica a decollare.

Gli interventi previsti sono quasi 400 finora, con una capacità di 15,8GW e un investimento per circa 12 miliardi di euro. Ma i progetti autorizzati ammontano finora a soli 800MW.

L’eolico è in forte crescita rispetto al 2022: in Italia sono stati installati 5.946 impianti, per una capacità totale di circa 11,9GW. L’aumento di questa risorsa nell’elenco delle energie rinnovabili è coerente con lo scenario ipotizzato nel Pniec, che prevede una potenza di circa 18,4GW entro il 2030.

La produzione stimata per il 2022 è intanto di 20,6TWh, inferiore di quasi due punti percentuali rispetto al 2021. Sull’eolico, secondo il Global Wind Energy Council, l’Italia è il terzo mercato al mondo per potenzialità di sviluppo di progetti offshore galleggianti.

Le risorse di energia

In rapida crescita anche il mercato degli storage: con capacità totale di 2,3GW e una massima di 3,9GWh, la tecnologia Bess (Battery energy storage systems) più diffusa in Italia è quella agli ioni di litio, che copre il 99 percento del mercato.

Quasi tutti, in Italia, sono abbinati a un impianto fotovoltaico, di cui il 99,6 percento è di tipo residenziale. Una crescita dovuta soprattutto al Superbonus 110 percento.

Nel 2023, però, gli accumuli utility hanno avuto una crescita modesta a causa di incertezza normativa, difficoltà di catena di fornitura e aumento dei costi.

Tra gli obiettivi chiave della società di rete Terna, invece, ci sono l’incremento delle capacità di scambio tra aree di mercato e potenziamento di sinergie infrastrutturali con collegamenti come il Passante Tirrenico e Adriatico.

I collegamenti tra le due isole maggiori e la terraferma sono fondamentali per la transizione e il trasporto di energie rinnovabili dal Sud ai centri di consumi del Nord.

Per fare invece il punto sul biometano, alla fine del 2022 c’erano in funzione in Italia 45 impianti, dodici dei quali alimentati sono da Forsu (rifiuti organici alimentari e urbani differenziati).

Nello stesso anno altri 130 impianti di biometano sono stati qualificati per l’approvazione del progetto, ma non sono ancora in funzione. Di questi, 24 saranno alimentati esclusivamente da Forsu e altri 34 utilizzeranno un mix con altre materie prime avanzate.

Infine, l’idrogeno verde sta attirando l’attenzione di investitori e legislatori nazionali ed europei. In Italia è in corso una catena del valore con un fiorire di iniziative. Attualmente ce ne sono 115 che coinvolgono oltre 150 realtà. Ma tutto è ancora in fase embrionale.

La disamina sulle energie rinnovabili in Italia fa ben sperare per gli obiettivi posti nel 2030, con una crescita esponenziale in ogni principale settore.

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