La buona notizia è che la nuova legge contro l’abbandono dei rifiuti nell’ambiente inasprisce le pene e le trasforma in penali; la cattiva è che senza il controllo puntuale l’inasprimento delle pene serve a poco.
La maleducazione e l’inciviltà diffusa hanno creato nel nostro Paese un problema di abbandono dei rifiuti, difficilmente quantificabile in modo esatto.
Per dare alcuni numeri, l’indagine di Legambiente Park litter 2022, relativa all’abbandono di rifiuti nei parchi pubblici lo scorso anno, ha rilevato 31.961 rifiuti raccolti e catalogati da 697 volontari di Legambiente in 56 parchi urbani di 28 città: sono circa 5 rifiuti ogni metro quadrato monitorato.
Mozziconi di sigarette (42,2% dei rifiuti raccolti, 13.483 su 31.961 totali), da tappi di bottiglia o di barattoli e linguette lattine (3.005 pezzi trovati pari al 9,4% del totale), pezzi non identificabili di carta (2.575, l’8,1%), pezzi non identificabili di plastica (1.838, il 5,8%), bottiglia di vetro e pezzi di bottiglie (1.710, il 5,4%), sacchetti di patatine e dolciumi e caramelle (1.009, il 3,2%).
Per non parlare poi di quanto viene raccolto da iniziative volontarie sui litorali italiani o in specifiche zone urbane oggetto di attenzione da parte, sempre, di gruppi di volontari che devono pulire la spazzatura abbandonata da incivili e maleducati.
Ora, con l’entrata in vigore della legge 137/2023, chiunque abbandoni rifiuti è punito con un’ammenda penale da 1.000 a 10.000 euro e non più con una sanzione amministrativa che non superava i 3.000 euro. In caso di rifiuti pericolosi, la pena si raddoppia.
Già, un ottimo passo avanti ma chi controlla e commina la sanzione? Quante volte è capitato di veder sanzionare il “neanderthal” che butta il mozzicone per terra o abbandona lattine e bottiglie di plastica dove capita? Pochissime…
“Accogliamo sempre positivamente qualsiasi iniziativa normativa che contrasti e scoraggi l’inquinamento ambientale – dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus, l’organizzazione di volontariato impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica che ha liberato l’Italia da 3,5 milioni di tonnellate di plastica e rifiuti, grazie al coinvolgimento attivo di 250mila cittadini nelle pulizie ambientali.
Ciò, però, perde di efficacia e rischia di essere completamente vano se non viene seguito da un controllo e un monitoraggio di ciò che accade sul territorio. Invitiamo i Sindaci a far divenire il proprio Comune Plastic Free, iniziando con la sottoscrizione del protocollo d’intesa con cui li accompagneremo in una serie di scelte e attenzioni per la propria comunità – spiega De Gaetano – tra cui quella di installare un sistema di videosorveglianza, anche attraverso telecamere mobili, in grado di stanare realmente coloro che, da veri incivili, rilasciano rifiuti di ogni genere nell’ambiente.
La nostra rete di oltre mille referenti è a disposizione per pianificare assieme il presidio delle aree maggiormente vulnerabili affinché la nuova normativa possa assumere la piena valenza per contrastare chi non ama l’umanità e il nostro Pianeta“.
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