Legno: stato dell’arte e prospettive future di questa materia, bio per eccellenza, con dati alla mano e la coscienza, in tutta la filiera, che debba essere valorizzato al meglio. Il punto con Conlegno e FederlegnoArredo.
Ci sarà abbastanza legno in futuro? La domanda riecheggia tra gli addetti ai lavori, ma è bene che anche i cittadini italiani capiscano il futuro di questa materia naturale, sicuramente da usare, come si è sempre fatto, ma anche da preservare.
Greenplanner.it ha avuto modo di approfondirlo incontrando a Ecomondo due tra le principali associazioni: Conlegno e FederlegnoArredo.
In base alla strategia europea per la bioeconomia e lo sviluppo sostenibile, oggi è chiaro come il legno debba essere valorizzato ancora di più, sia come sostituto di materiali non rinnovabili, sia vista la sua capacità di fornire energia rinnovabile al posto dei combustibili fossili.
Il legno è una risorsa fondamentale per dirigersi verso una transizione energetica sostenibile ma, se la domanda del mercato aumenterà come indicano gli studi Fao, che stima un aumento dai circa 2,2 miliardi attuali ai 3,2 miliardi nel 2050, è lecito chiedersi: come potrà esserci abbastanza legno?
Tagliare il legno in maniera Sostenibile si può
Il consorzio Servizi legno e sughero, Conlegno, che da 25 anni tutela e promuove la biodiversità e il patrimonio forestale, delinea una strategia chiara, come ha spiegato il suo segretario generale, Sebastiano Cerullo: “è necessario diffondere la cultura della selvicoltura sostenibile“.
Come si attua in pratica? Tagliare in modo sostenibile vuol dire gestire la foresta come un complesso ecosistema, usando alcune risorse ma garantendo insieme la continuità funzionale sul lungo periodo, creando un equilibrio degli ecosistemi forestali, che così sono in grado di produrre aria pulita, acqua e habitat ottimali per la fauna e la flora, oltre che assicurare l’assorbimento del carbonio atmosferico.
Conlegno incentiva le aziende tramite Conlegno Trust, per certificarsi sia per Pefc (Programme for endorsement of forest certification schemes) sia per Fsc (Forest stewardship council) e i dati riguardanti i pallet industriali diffusi sono uno specchio importante dello stato attuale delle aziende italiane di questa filiera.
Nel 2022 sono stati certificati in modo sostenibile da Fitok, il marchio del consorzio che controlla la filiera produttiva relativa agli imballaggi in legno, per garantire il corretto trattamento fitosanitario, circa 60 milioni di pallet.
Il legno usato per questi imballaggi contiene circa 2,4 milioni di tonnellate di CO2 sottratti all’atmosfera, un numero significativo.
Anche il marchio Epal (European pallet association), il marchio internazionale del sistema di interscambio di pallet riutilizzabili più diffuso d’Europa e che in Italia è collegato a Conlegno, rappresenta un esempio di economia circolare per il settore legno: riutilizzo, interscambio, riparazione e riciclo dei pallet.
Arredare con il legno
Per il quadro del settore legno-arredo a Ecomondo è stato anche presentata la survey realizzata da FederlegnoArredo in collaborazione con Fondazione Symbola, che fornisce lo stato dell’arte sulle strategie che oggi le imprese stanno mettendo in campo a proposito di economia circolare.
I dati dell’indagine, realizzata su un campione di aziende associate a Federlegno, mostrano che il 96% delle aziende della filiera legno-arredo adotta materiali sostenibili nei processi, oltre il 60% ha una certificazione di sistema, il 70% sta investendo per l’efficientamento energetico, mentre il 47,5% delle aziende dell’area arredo si approvvigiona di materie prime o semilavorati locali (entro 100 km) e nell’area legno tre imprese su quattro acquistano legno certificato (Fsc, Pefc).
Se si entra nel dettaglio è interessante scoprire quali sono i temi più seguiti dalle imprese e su cui si sono concentrate maggiormente: riciclabilità (58,2%), disassemblabilità (37,5%), riuso del prodotto (29,3%), riduzione degli imballaggi (44%) e dei consumi energetici (54,9%).
È evidente la registrazione di una implementazione di misure e soluzioni di sostenibilità e circolarità di processi e prodotti, ma bisogna ancora fare sistema, come spiega Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo: “i risultati della survey ci confortano e dimostrano come la nostra sia una filiera green per vocazione, ma il percorso è ancora lungo e complesso e nessuno può pensare di intraprenderlo da solo“.
Crediti immagine: Depositphotos
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Luisa Prina Cerai: piemontese trapiantata a Milano, storica dell'arte, lavora come freelance nella comunicazione tra uffici stampa e digital. Si occupa di circular storytelling come consulente e nel suo progetto instagram @Pensierocircolare | Linkedin