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Cambiamenti climatici: la siccità pone nuove sfide al servizio idrico

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I cambiamenti climatici, nel nostro Paese – lo stiamo già verificando – porteranno alla ribalta problemi legati a fenomeni naturali dirompenti ma anche a lunghi periodi di siccità, sempre più frequenti e dirompenti.

L’arida estate del 2017 potrebbe sembrare solo un ricordo, ma non è così: i cambiamenti climatici, con eventi siccitosi di entità e frequenza mai sperimentate prima, rappresentano ormai un trend consolidato, che utility e pubbliche amministrazioni sono chiamate a fronteggiare per assicurare la tutela della risorsa idrica e garantire qualità, continuità ed efficienza di un servizio essenziale a comunità e territori.

Di questo si è discusso a Bologna, nel corso di un convegno sulle sfide del servizio idrico organizzato dalla multiutility Hera.

Anche attraverso i contributi di istituzioni nazionali e locali, associazioni di categoria e centri di ricerca, enti regolatori e università, si è parlato di strategie e di soluzioni in grado di mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici sulla disponibilità di acqua e sulle infrastrutture acquedottistiche che, con il progressivo inaridimento del suolo, sono sempre più esposte a rotture e perdite di rete.

Il Gruppo Hera, ha portato all’attenzione della platea la propria esperienza, illustrando strategie di contrasto ai fattori di rischio che hanno già dimostrato di poter garantire la continuità del servizio idrico anche a fronte di circostanze particolarmente critiche.

Hera investe ogni anno circa 100 milioni di euro nell’idrico e da tempo affronta il tema delle rotture con un ampio ventaglio di iniziative, dall’analisi geologica dei terreni alla ricerca di perdite condotta anche con tecnologie satellitari.

Il convegno ha rappresentato un’occasione importante per ribadire il ruolo fondamentale degli stessi utenti finali, chiamati a un uso consapevole e responsabile della risorsa.

Il tutto, ovviamente, senza dimenticare le imprescindibili funzioni di indirizzo e controllo che fanno capo alle istituzioni e agli enti regolatori, cui spetta la definizione di cornici chiare entro le quali gli operatori possano pianificare e realizzare gli interventi più adeguati per il medio, lungo e lunghissimo periodo.

Per Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera, quello idrico è “il settore maggiormente colpito dal riscaldamento globale e dalla riduzione delle precipitazioni, come dimostrano la scarsità di acqua in numerose situazioni e il fenomeno delle rotture alle reti acquedottistiche causate dall’aridità dei terreni.

Da questo punto di vista Hera intende proseguire con rinnovato slancio sulla strada dell’efficienza gestionale, continuando a coniugare investimenti, ricerca e innovazione per prevedere, analizzare e fronteggiare con largo anticipo gli scenari che ci attendono e lavorare per un uso efficiente di questa risorsa e la rigenerazione dei sistemi acquiferi“.

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