Sostenibilità aziendale: il tema scotta e in molti sono convinti che possa diventare una leva di business importante. Se, ovviamente, sarà ben cavalcata dalle aziende, ma anche dagli stakeholder. Il processo comunque è avviato e anche piuttosto bene.
Secondo Stefano Pogutz, professore di Corporate Sustainability, Master MAGER, Università Bocconi “in alcuni settori industriali l’Italia – e le imprese italiane – hanno avuto la capacità di realizzare una rapida trasformazione con riferimento alla sostenibilità. Parlo, per esempio, di rinnovabili, efficienza energetica, o agro-alimentare (non solo il biologico).
Oggi siamo leader internazionali in questi ambiti, e imprese come Barilla, Ferrero, Enel Green Power, Pirelli sono best practice riconosciute. Estendendo l’analisi ad altri settori, il recente rapporto CDP (Carbon Disclosure Project, presentato lo scorso 5 novembre alla Borsa Italiana) evidenzia come Carbon Performance Leader imprese come Italcementi, YOOX Group, Intesa Sanpaolo, FCA group, e CNH Industrial”.
“Tuttavia” conclude Pogutz “dobbiamo ancora imparare a trasformare queste eccellenze in una leva per il posizionamento del Paese”.
Il termine imparare in materia Green in Bocconi lo declinano con il MAGER (Master in Green Management, Energy and CSR) da qui si esce con una prospettiva estesa cha va dal mondo dell’energia e dei servizi ambientali ai ruoli manageriali che affrontano la gestione ambientale e sociale in impresa (per esempio, nei dipartimenti aziendali di corporate sustainability e di corporate social responsibility), e al sistema di servizi complementari forniti sia dal mondo della consulenza che dalla comunità finanziaria (per esempio, auditing, reporting, rating agencies, comunicazione, socially responsible investing).
Considerando la portata globale che caratterizza queste sfide, l’Università Bocconi cerca di preparare i nostri studenti alla sostenibilità aziendale e a un mercato internazionale (nell’edizione 2014 oltre il 40% di studenti sono stranieri, e vengono da noi per costruire le proprie competenze specialistiche in questo ambito, e il 45% realizza uno stage fuori dai confini nazionali).