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Caldaia a condensazione per ridurre le emissioni

pubblicato il: - ultima modifica: 27 Marzo 2019
caldaia a condensazione

Utilizzare una caldaia a condensazione fa bene all’ambiente e al portafoglio: dal rinnovamento del parco caldaie installate in Italia infatti potrebbe arrivare una significativa riduzione delle emissioni di Co2 e consistenti risparmi per le famiglie.

Così, giusto per fare un esempio, una famiglia del nord Italia che vive in una casa di 120m2, passando dalla tradizionale caldaia a camera aperta a una moderna caldaia a condensazione, potrebbe tagliare i consumi del 20%, risparmiando fino a 759 euro in un anno, e ridurre le emissioni di Co2 di 2.170 kg/anno, una quantità sufficiente a compensare le emissione annuali di un’automobile di media cilindrata.

Lo afferma Vaillant dopo una poderosa indagine sulla situazione italiana.

Le indagini si sono concentrate sui gas serra, e sulla Co2 in particolare, che vedono il settore residenziale non solo responsabile del 20% delle emissioni totali in Italia, ma registrano anche un aumento delle emissioni stesse del 9,4% negli ultimi 15 anni, in controtendenza con una generale contrazione in tutti gli altri settori.

Se tra i responsabili dell’incremento delle emissioni residenziali si può facilmente individuare l’aumento delle unità abitative e dei relativi sistemi di riscaldamento, l’indagine ha portato alla luce un ulteriore dato molto significativo.

Delle oltre 19 milioni di caldaie operanti nel nostro Paese, circa il 70% sono di tipo tradizionale, a bassa efficienza, mentre addirittura 7 milioni sono ormai obsolete, quindi a bassissima efficienza e con emissioni significative di Co2.

Grazie alla sostituzione di solo queste ultime con una moderna caldaia a condensazione, si potrebbero ridurre le emissioni di Co2 di 5.908 kt/anno, pari al 7% delle emissioni di gas serra del settore residenziale, mentre ogni famiglia potrebbe godere di un risparmio in bolletta tra il 20 e il 25%.

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