Home Agricoltura 4.0 Come ridurre i rifiuti dell’agroalimentare a partire dall’ecodesign

Come ridurre i rifiuti dell’agroalimentare a partire dall’ecodesign

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micro plastiche
Immagine Wikimedia Commons

Problema: l’industria agroalimentare produce enormi quantità di rifiuti in ogni passaggio della catena del valore. Soluzione: adottare nuove logica in pura economia circolare. Lo spiega il progetto Reinwaste cofinanziato dall’Unione europea che ha creato sinergie e condiviso conoscenze per ridurre le quantità di rifiuti prodotte, sia durante le fasi di lavorazione sul campo sia in quelle legate alla distribuzione dei prodotti

Quella della plastica è una delle emergenze ambientali più gravi. Se è vero che non ci sono ancora abbastanza dati per avere un quadro preciso degli impatti sulla salute umana delle micro e nanoplastiche, è certo che non c’è praticamente ecosistema che non sia stato contaminato da questi materiali.

Dalle fosse oceaniche più profonde alle cime più alte, dai suoli fino alle foreste (e persino nelle nubi), i frammenti di plastica sono dispersi praticamente ovunque: ogni volta che sono stati cercati, sono stati sempre trovati.

Secondo le stime più accreditate, al 2015 erano stati prodotti circa 8,3 miliardi di tonnellate di plastiche. 6,3 miliardi sono diventati rifiuti: di questi, il 79% sono finiti nelle discariche e in tutti gli ambienti naturali, il 12% è stato incenerito e solo il 9% riciclato.

Oltre a quella già dispersa, dobbiamo anche fare i conti con quella che potrebbe finire negli ecosistemi in futuro: le stime sulla produzione di materie plastiche vedono infatti una crescita marcata nei prossimi decenni, rendendo quindi urgente la ricerca di soluzioni con cui prevenire a monte l’utilizzo della plastica.

Affidarsi solo al riciclo, per quanto necessario, non è infatti sufficiente: troppa è la plastica che sfugge ai sistemi di raccolta, persino nei paesi più virtuosi.

Cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, il progetto Reinwaste è stato pensato per sviluppare pratiche di economia circolare per la riduzione dei rifiuti, con riferimento in particolare alle fasi di produzione e di distribuzione dell’industria alimentare.

Il progetto Reinwaste siduce i rifiuti dell’agroalimentare

Reinwaste si è così focalizzato sul settore orticolo in Andalusia, su quello della carne in Provenza-Alpi-Costa Azzurra e su quello lattiero caseario in Emilia Romagna.

Le aziende coinvolte nei vari step del progetto hanno sviluppato e testato progetti sia per ridurre i rifiuti organici e inorganici alla fonte, sia per condividere le conoscenze sulle migliori tecnologie disponibili e superare la frammentazione delle procedure di prevenzione dei rifiuti.

Il progetto ha infatti puntato a rafforzare gli scambi tra i cluster delle regioni mediterranee, storicamente legati ai territori e poco propensi alla cooperazione internazionale.

I risultati sono stati incoraggianti: le aziende coinvolte si sono concentrate sull’alleggerimento e la semplificazione degli imballaggi, ottenute riducendo gli spessori e le quantità dei materiali usati e ottimizzando forme e dimensioni.

Inoltre, sono stati impiegati biomateriali ricavati da materie prime rigenerabili e biodegradabili, ambito questo particolarmente promettente per sostituire le plastiche utilizzate nei teli di copertura delle colture agricole, nelle recinzioni e nelle etichette.

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