Terminata, con la cerimonia di chiusura di consegna attestati, la prima edizione di Transition Farm, il progetto sostenibile promosso dall’Università di Parma e rivolto a giovani neolaureati.
Conclusosi, con successo, il progetto, in ottica sostenibile, Transition Farm pilotato dall’Università degli Studi di Parma.
La cerimonia di chiusura, organizzata presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, ha visto la consegna, da parte del rettore Paolo Andrei, degli attestati di partecipazione a neolaureate e neolaureati protagonisti dell’iniziativa.
Per l’occasione, è stato annunciato l’avvio a regime di Transition Farm: il progetto verrà inserito, a tutti gli effetti, all’interno della programmazione dell’Ateneo di Parma.
L’iniziativa è stata ideata dall’Associazione Parma, Io ci sto!, in collaborazione con l’Università di Parma e Nativa, il supporto di Cisita Parma, Unione Parmense degli Industriali, Gruppo Imprese Artigiane e Federmanager Parma, all’interno della rassegna #dieci, avviata nel 2021.
Il nuovo corso di Perfezionamento, è stato dichiarato durante la cerimonia, sarà avviato nella primavera 2023 e manterrà il modello dell’edizione appena conclusasi.
Ai partecipanti verrà offerta una formazione sia teorica che pratica presso le piccole e medie imprese del territorio.
Rivolto a neolaureati provenienti da diversi corsi di laurea, obiettivo di Transition Farm è rendere i giovani protagonisti attivi della transizione ecologica, energetica e digitale.
Una formazione che non si limiti alla teoria, ma che, insieme alle Pmi, miri allo sviluppo di competenze pratiche utili per l’ambiente e per il futuro del Pianeta. All’interno del progetto è previsto, infatti, oltre a una fase di 36 ore formative in aula, un tirocinio presso una delle imprese partner.
Un modo affinché le aziende possano avere una prima valutazione comparativa tra le proprie attività e le azioni messe in campo dal territorio grazie al lavoro di giovani talenti.
Alla prima edizione del progetto hanno preso parte 10 neolaureati, cui ha risposto l’adesione di 10 aziende. Tra queste vi sono Colser, Cosmoproject, De Simoni, Disosso San Carlo, Free Edit, GlaxoSmithKline Manufacturing, Koppel, Laumas, Tropical Food Machinery e Gruppo Zatti.
Realtà che operano in settori di business diversi tra loro ma che intendono sviluppare i propri piani aziendali futuri in un’ottica di sostenibilità.
Coinvolgere i giovani e, insieme le aziende, è fondamentale per camminare verso un rinnovo del modello attuale e, soprattutto, per poter creare una sinergia tra il mondo della formazione e quello del lavoro.