L’Italia negli ultimi anni ha saputo investire al massimo sulle fonti di energia rinnovabile, puntando soprattutto sul fotovoltaico. Un cambio passo decisivo per svincolarsi dal mercato del combustibile fossile e dalla dipendenza da altri Paesi per l’approvvigionamento di energia.
In Italia, nel 2022, si è registrata capacità elettrica pari a 3,2 gigawatt di energia rinnovabile. Guardando solo al fotovoltaico, al 31 dicembre erano presenti 1.225.000 impianti, cioè il 21 percento in più rispetto al 2021.
È aumentata anche la produzione annuale di 28,2 terawattora (+12,5 percento). La potenza cumulata, invece, è di oltre 25 gigawatt (in crescita dell’11 per ento). Significa una sola cosa: l’Italia sta investendo sempre più negli impianti di energia rinnovabile e in particolare nel fotovoltaico.
Si tratta di una mossa decisiva negli anni a venire, per due motivi. Primo: svincolarsi dal mercato del combustibile fossile, sostituendolo con le fonti rinnovabili. Secondo: ottenere l’indipendenza dagli altri Paesi, a cui ora ci appoggiamo per l’approvvigionamento di energia.
Un trend che si fa già sentire in diversi contesti. Il 50 percento della potenza fotovoltaica attiva in Italia si concentra nel settore industriale e nelle utility. Segue il settore residenziale con il 20 percento, il terziario con il 19 percento e l’agricolo con l’11 percento.
Questi dati sono frutto di un interesse al fotovoltaico da parte delle imprese e delle aziende. In Italia c’è già chi prova a spingere per aumentare il carico e accelerare la transizione ecologica.
Fotovoltaico: la spinta delle aziende italiane
Tra le aziende italiane che si occupano di fotovoltaico c’è il gruppo Elmec, che ha installato in collaborazione con Campari Group un impianto sul tetto delle sedi produttive a Novi Ligure e Canale d’Alba.
Nel complesso, a Novi Ligure sono stati posizionati 2.370 moduli fotovoltaici. L’impianto produrrà 1,040 gigawattora annui di energia pulita, equivalente a un risparmio di CO2 pari a 551 tonnellate l’anno.
Quello di Canale d’Alba, invece, sarò completato entro il mese di aprile: sarà composto da 1.149 moduli fotovoltaici per una produzione di 0,497 gigawattora l’anno di energia pulita, con risparmio di 263 tonnellate di CO2.
Eos investment management, invece, ha sottoscritto un contratto d’acquisto di progetti di impianti per la produzione di energia rinnovabile da fonte solare, situati in Sardegna, Puglia e Sicilia. La potenza complessiva prevista è fino a 380 megawatt e in parte sarà già disponibile nel corso dell’anno.
La presenza delle donne nel settore fotovoltaico
Oltre all’accelerazione Green, al fotovoltaico si accompagna quella Pink. Circa una persona su tre che lavora in questo settore in Italia è donna. In prevalenza in ruoli amministrativi, finanziari e tecnici.
L’indagine è stata fatta da Italia solare con Solare B2B su 213 aziende. Il risultato vede solo il 36 percento del personale femminile impiegato nel settore. La proporzione sale al 48 quando parliamo di aziende in settori di consulenza legale, fiscale e finanziaria e al 44 con i distributori/grossisti di materiale.
Il 50 percento delle aziende interpellate afferma di non avere donne ai vertici. Soltanto 17 hanno una donna come amministratrice delegata, mentre otto ne hanno una presidente. Le amministratrici uniche sono 22.
Su 90 aziende con un Cda, infine, soltanto 47 hanno almeno una donna al loro interno. Dal lato dei ruoli, il 53 percento delle aziende conta almeno una donna top manager, ma in molti casi si trova a essere l’unica con una funzione simile.
Si evidenzia dunque il bisogno di un’accelerazione su un doppio fronte: dal lato occupazionale per le donne nel settore delle risorse rinnovabili e dal lato Green per il fotovoltaico in Italia.
Scommettere su questi impianti è un trend in continua crescita, come visto. Continuare in questa direzione e coinvolgere altre aziende sarà la sfida per quest’anno e quelli a venire. Le aziende che già avanzano in questo settore potranno fare da apripista e da modello.