Per posizionare le colonnine di ricarica auto elettrica in maniera intelligente bisogna tenere conto di diversi fattori.
La densità di popolazione, ma anche la localizzazione della rete elettrica, così da utilizzare tracciati già esistenti minimizzando i costi, e dei parcheggi più estesi dove sarebbe più semplice installare nuovi punti di ricarica.
Altri fattori da tenere in conto sono la presenza di stazioni già esistenti e di attività commerciali molto popolate: centri commerciali, aree con ristoranti e divertimenti, luoghi pubblici come musei e università.
Tutte queste informazioni convergono in un’unica mappa della città divisa in tre colori a seconda dei punteggi ricevuti, spiega Alyona Zubaryeva, ricercatrice dell’EURAC e tra gli autori dello studio che ha analizzato Bolzano e l’Alto Adige per supportare una mobilità sostenibile, all’interno delle aree con punteggi più alti, gli amministratori locali possono decidere dove posizionare le nuove colonnine di ricarica auto elettrica.
Lo studio ha analizzato anche il livello provinciale e ha creato una mappa su dove posizionare le colonnine lungo le strade extra-urbane e i tratti autostradali. Per farlo ha tenuto conto delle infrastrutture già esistenti dove poter posizionare i punti di rifornimento e di una distanza di massimo 60km (per le autostrade) e 30km (per le strade extra-urbane) tra i punti di ricarica auto elettrica.
“Per l’Alto Adige e altre regioni alpine è inoltre interessante posizionare le colonnine di ricarica nei pressi di funivie, impianti sciistici, punti di partenza per le escursioni: sono infatti luoghi in cui il veicolo è parcheggiato per svariate ore durante la giornata e dove è utile poter ricaricare la propria auto elettrica dopo salite che causano alti consumi di energia” spiega Wolfram Sparber, esperto di energia dell’EURAC.
“I metodi e le tecniche utilizzate nella creazione delle cartine è versatile e di facile utilizzo: per questo potrà essere facilmente implementata da autorità locali o regionali” spiega la ricercatrice Alyona Zubaryeva “ma per realizzare le mappe è fondamentale che autorità locali garantiscano l’accesso ai dati utili: parcheggi, rete elettrica, stazioni esistenti”.
Anche per questo, nello studio dell’EURAC si indica per ogni parametro quale autorità cittadina si consiglia di consultare per il reperimento dei dati.
In Europa i trasporti su gomma contribuiscono a circa a un quinto delle emissioni totali di CO2. Di questo il 15% sono causate da veicoli leggeri, auto e furgoncini.
“Se teniamo in conto che il 94% di questi è dipendente dal petrolio, immaginiamo quanto sia importante garantire alternative più sostenibili alle auto alimentate dai combustibili fossili” conclude la Zubaryeva.
Lo studio Optimal allocation of electric vehicle charging infrastructure in cities and regions è stato sviluppato in collaborazione con i ricercatori di Joint Research Centre, il centro di ricerca comune dell’Unione Europea, ed è liberamente accessibile online.