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Il bilancio di sostenibilità misura l’impatto aziendale sulla comunità

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bilancio di sostenibilità 2018

Il bilancio di sostenibilità viene redatto dalle aziende annualmente per mostrare a tutti i suoi portatori di interesse – clienti, dipendenti, fornitori, azionisti – le azioni concrete sulla strada della sostenibilità attuate: le emissioni di gas serra, l’impronta idrica, il consumo di energia, le politiche lavorative

Il bilancio di sostenibilità delle aziende viene scritto, insieme al bilancio ordinario, seguendo linee guida condivise a livello internazionale; da quando è in vigore la direttiva europea 2014/95/UE, recepita formalmente alla fine del 2016, tutte le imprese sono infatti obbligate a rendere pubbliche le proprie politiche di sostenibilità, oppure dovranno spiegare il motivo del loro rifiuto a divulgarle.

Tuttavia i consumatori non si fidano troppo dei bilanci di sostenibilità delle imprese – almeno stando alla ricerca dello scorso anno Alla scoperta della Sostenibilità – Consumatori protagonisti realizzata dalla società di ricerche Markonet e promossa dal Centro Studi Codacons-Comitas.

Tra le lacune lamentate ed evidenziate dalla ricerca il bilancio di sostenibilità è carente nella confrontabilità, nella promozione e nella condivisione; insomma ha un’efficacia irrilevante per stilare un corretto rapporto di trasparenza con i cittadini e una utilità marginale per l’affermazione della cultura della sostenibilità diffusa.

Purtuttavia, la maggior parte delle aziende correttamente pubblica annualmente questi dati… qui di seguito vi proponiamo il bilancio di sostenibilità di EP Produzione,
CIRFOOD, Gruppo UNA e PanariaGroup.

Il bilancio di sostenibilità 2018 di EP Produzione

Dopo il suo primo bilancio di sostenibilità lo scorso anno, EP Produzione pubblica l’edizione 2018, suddivisa in cinque sezioni corrispondenti agli ambiti di attività e ai valori dell’azienda: Energia per il paese; Rispetto dell’ambiente e della salute cittadini; Persone al centro; Vicini alle comunità locali; Integrità degli asset.

Considerando la produzione di energia elettrica, nel 2018 EP Produzione si è confermata il 5° produttore di energia a livello nazionale con il 4,6% di quota di mercato.

Insieme all’Energia, le Persone sono al centro dei progetti e delle attività di EP Produzione: tra le numerose iniziative realizzate per i 505 dipendenti, il 99,2% dei quali è assunto con un contratto a tempo indeterminato, lo scorso anno sono state effettuate oltre 15.500 ore di formazione, pari a 6,6 giorni all’anno per persona.

Per quanto riguarda l’impegno per la salute e la sicurezza delle persone, nel corso del 2018 l’azienda ha registrato un incremento del 75% delle segnalazioni preventive di sicurezza.

Il valore economico generato dall’azienda, calcolato riclassificando le voci del bilancio di esercizio in accordo ai criteri del Global Reporting Initiative, è stato pari a circa 1,3 miliardi di euro (+1,8% rispetto al 2017).

Tale valore mostra la capacità di EP Produzione di generare ricchezza e distribuirla ai suoi stakeholder: fornitori, pubblica amministrazione e comunità locale. Nel 2018 i fornitori sono stati 862 e la spesa per contratti di fornitura è stata pari a 65 milioni di euro, di cui circa il 38% (quasi 25 milioni di euro) è rimasto sul territorio.

Nell’edizione 2018 EP Produzione ha iniziato ad allineare i programmi e le iniziative di sostenibilità ai Sustainable Development Goals 2030.

CIRFOOD accellera sui progetti di innovazione sostenibile

L’impresa nel 2018 (qui il bilancio completo) ha promosso iniziative per la diminuzione del proprio impatto ambientale, prevenire gli sprechi e ridurre l’inquinamento.

Nello specifico CIRFOOD ha realizzato investimenti finalizzati all’uso di fonti rinnovabili (+71,7% di energia rinnovabile acquistata rispetto al 2017) e messo in atto azioni di efficientamento che hanno permesso di evitare il 7,4% in più di emissioni di CO2.

L’impresa inoltre è intervenuta sui consumi di acqua ottenendo un contenimento dei consumi idrici (-3,4%).

CIRFOOD inoltre nel 2018 ha realizzato un progetto di quantificazione dei rifiuti prodotti, identificando in umido, plastica, cartone le frazioni più rilevanti su cui avviare studi di modelli di economia circolare, con l’obiettivo di verificare la possibilità di impiego in progetti di riuso o riciclo.

Sul tema del contrasto agli sprechi alimentari, nel 2018 sono state donate 39.000 porzioni e circa 4700 kg di alimenti (pane e frutta).

Grande attenzione viene riposta anche alla sostenibilità della supply-chain: nel 2018 sono aumentati del 64,6% i fornitori selezionati sulla base di criteri di sostenibilità e del 69,5% quelli che presentano requisiti di carattere sociale.

L’impresa si pone l’obiettivo di centralizzare quanto più possibile gli acquisti attraverso una piattaforma dedicata, con l’obiettivo di rendere la propria logistica sostenibile.

L’impresa privilegia prodotti BIO, DOP, IGP, STG, equosolidali, a filiera corta e a km zero, che oggi rappresentano il 23,4% delle materie prime alimentari totali impiegate. In crescita del 26,6% i volumi di acquisto da Libera Terra, che si impegna a valorizzare le terre confiscate alla criminalità organizzata.

In aumento del 6% anche i prodotti ittici provenienti da pesca sostenibile.

Inoltre nel 2018, CIRFOOD ha dato il via a importanti progetti dedicati alla sensibilizzazione sulla sana e corretta alimentazione dedicati agli utenti della ristorazione scolastica e aziendale.

70 dipendenti di CIRFOOD hanno partecipato alla fase pilota di MovEat!, programma di welfare pensato per promuovere una corretta alimentazione e sani stili di vita in azienda. Già a un mese dall’introduzione del programma, i piatti MovEat! selezionati dagli utenti sono stati 3.284.

In tutto, sono stati percorsi 17 milioni di passi, pari a 13.000 km, e bruciate oltre 2 milioni di kcal.

Infine, CIRFOOD conferma il proprio impegno per l’occupazione: la larga maggioranza dei dipendenti lavora con un contratto a tempo indeterminato (oltre il 92%), inoltre la quota femminile in azienda è pari all’89%.

Nel corso del 2018 l’impresa ha inoltre valorizzato l’occupazione giovanile, attraverso l’attivazione di contratti di apprendistato, che hanno registrato un aumento del 112% rispetto all’anno precedente.

L’impresa inoltre ha erogato nel 2018 100.585 ore di formazione, in crescita del 3,5%, con una media di 13,8 ore a dipendente e investito 6,5 milioni di euro in welfare attraverso il programma NoixNoi.

Infine, per CIRFOOD la responsabilità nei confronti dei dipendenti è legata anche agli investimenti e formazione per una maggiore sicurezza sul lavoro, che si sono tradotti nel 2018 in una diminuzione del 17,5% degli infortuni.

Gruppo UNA, sulla strada della responsabilità ambientale

Anche quest’anno Gruppo UNA è stata certificata come società 100% green in termini di consumo energetico, grazie all’acquisto esclusivo di energia proveniente da impianti rinnovabili (idroelettrica, eolica e solare) con una conseguente importante diminuzione di emissione di CO2.

Novità introdotta di recente, inoltre, è l’utilizzo di sola carta riciclata per lo svolgimento di tutte le attività operative, nella sede milanese e presso gli hotel.

Sono allo studio, e in alcuni casi sono già state realizzate, soluzioni di investimento che garantiranno un utilizzo più rispettoso e consapevole delle energie e delle risorse idriche.

Tali progetti riguarderanno sia gli involucri edilizi (isolamenti termici, serramenti) sia le centrali tecnologiche con sistemi ad alta efficienza che miglioreranno il comfort ambientale nel pieno rispetto dei consumi energetici e con una particolare attenzione alle emissioni di CO2.

Gruppo UNA ha intrapreso un percorso verde e un’attività di formazione rivolta al suo personale per creare una maggiore consapevolezza sulla sostenibilità e sul rispetto per l’ambiente.

PanariaGroup presenta il suo terzo bilancio di sostenibilità

Proseguito anche nel 2018 il programma di investimenti, con circa 20 milioni di euro destinati all’innovazione e all’upgrade industriale dei siti produttivi italiani ed esteri del Gruppo.

I principali fronti di responsabilità ambientale hanno riguardato:

  • la riduzione nel consumo di nuove materie prime naturali, grazie al completo riciclo degli scarti di produzione
  • il recupero pressoché totale dei rifiuti (94,5%) lungo la catena produttiva
  • l’aumento degli imballaggi ecocompatibili: acquistati in Italia oltre il 70% di plastica, carta e cartone riciclati
  • il basso impatto idrico. Riutilizzo totale dell’acqua impiegata nei processi produttivi e intensità limitatissima sulla produzione del materiale: 0,018 m3 per m2 di piastrelle, con 399.406 m3 di acqua riciclata e riutilizzata, corrispondente a circa 160 piscine olimpioniche
  • la riduzione delle emissioni. Solo 9tCO2 per 1000 m2 di piastrelle prodotte e risparmio energetico grazie agli impianti fotovoltaici che hanno evitato nel corso dell’anno l’emissione di 192 tCO2 (pari alla capacità di assorbimento di 5.000 alberi)

L’azienda ha posto molta attenzione alle persone, con il 95% dei dipendenti assunto a tempo indeterminato e il 72% coperto da contrattazione collettiva. Specifiche iniziative sono state attivate in campo formativo e per le comunità locali.

Rimane centrale l’impegno sulla responsabilità di prodotto, su cui l’azienda prosegue negli investimenti e nell’ampliamento dell’offerta commerciale sulle grandi lastre sottili, prodotto ad alto contenuto di innovazione e sostenibilità, nella tecnologia antibatterica Protect e nelle certificazioni green a cui, nel 2018, si è aggiunta la prestigiosa dichiarazione EPD.

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