Raccogliere i dati necessari per raggiungere la sostenibilità del settore immobiliare, accelerando la transizione ambientale e digitale e mettendo nelle condizioni gli investitori di prendere decisioni che semplifichino la gestione del patrimonio immobiliare.
È la missione di Deepki, azienda innovativa che utilizza i dati già in possesso dei clienti proprietari di un immobile per ottimizzare la sostenibilità del settore immobiliare attraverso una piattaforma software scalabile su base SaaS (Software as a Service).
L’azienda intende accelerare l’espansione dei propri servizi in Europa in virtù di un nuovo ciclo di finanziamenti da 8 milioni di euro, guidato dal fondo tedesco Statkraft Ventures con la partecipazione di Citizen Capital e degli investitori preesistenti Demeter e Hi Inov Dentressangle.
In particolare Deepki prevede l’apertura di nuove filiali in Germania, Benelux e Gran Bretagna e un potenziamento di quelle già esistenti in Francia, Italia e Spagna prima di lanciarsi in altri mercati.
Il progetto si basa sulla convinzione che la sostenibilità immobiliare sia realizzabile tramite la valorizzazione dei dati esistenti, attraverso gli asset tecnologici e digitali e le competenze professionali di Deepki.
Per capire meglio questa attività abbiamo rivolto loro alcune domande.
Deepki ottimizza la sostenibilità del settore immobiliare: cosa significa esattamente?
Deepki sfrutta i dati già in possesso del proprio cliente per ottimizzare la gestione del parco immobiliare e dare avvio a una transizione energetica. I dati vengono raccolti automaticamente, centralizzati, puliti e resi affidabili evidenziando, così, i potenziali risparmi derivanti dalla riduzione o eliminazione degli eventuali sprechi.
La piattaforma analizza tutti i contratti relativi alle voci di spesa (fluidi, ascensore, assicurazione, sicurezza…) per determinare quali ottimizzazioni eseguire, aiutando così il cliente a conoscere a fondo il proprio parco immobiliare e individuando se ci sono siti, al suo interno, che consumano più di altri e perché.
Quali dati vengono raccolti e quali report vengono forniti a proprietari e gestori immobiliari?
Vengono raccolti dati energetici e ambientali come bollette, evidenze di consumo, produzione rifiuti e contratti dei fornitori per le varie utenze e griglie tariffarie nazionali.
Elementi tecnici, come superficie, destinazione d’uso, anno di costruzione, tipologie di impianti; dati di attività, KPI strategici e finanziari, propri a ogni settore e azienda.
Si raccolgono anche open data, come meteo, geolocalizzazione, orari di apertura e chiusura e tutto ciò che può essere reperito online, oltre ai dati da IoT o da qualsiasi gestionale o altro sistema ERP.
Infine tutti i dati vengono mappati e inseriti in un’unica piattaforma: grazie ai modelli statistici e all’intelligenza artificiale, tutti i dati vengono incrociati per individuare insight strategici per ottimizzare la gestione del parco immobiliare.
Ottenere attraverso queste analisi risparmi ambientali: in che senso?
Il mercato immobiliare rappresenta il 44% delle emissioni globali di CO2, una transizione ambientale efficace consentirebbe di ridurre notevolmente questa percentuale.
I risparmi possono essere sia diretti (diminuzione consumi energetici) che indiretti, perché l’ottimizzazione di alcune operazioni generano risparmi anche dal punto di vista della sostenibilità.
Quale azione di potenziamento del mercato italiano è prevista?
Il mercato italiano conta già clienti importanti come, per esempio, Generali Real Estate, Axa, BNP Real Estate, Invesco, Klepierre, Ferrero, Maisons du Monde, ma nei prossimi 12 mesi si punta all’acquisizione di nuovi 10 clienti con un investimento di 3 milioni di euro, in particolare incentivando i settori del real estate, banche e retail.