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La caccia alle emissioni di metano si affiderà al satellite MethaneSAT

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Attraverso il satellite MethaneSAT si potranno studiare e individuare in modo più accurato le emissioni di metano sul nostro Pianeta, operazione fondamentale per ridurre la presenza di questo gas serra e tutelare l’ambiente

Il metano (CH4) è un gas serra molto potente – è fino a 25 volte più efficiente nell’intrappolare il calore di altri gas – che ha notevoli effetti sulla nostra atmosfera e  influisce molto sui cambiamenti climatici. Contrastare e ridurre queste emissioni nocive è pertanto fondamentale.

Secondo una stima recente circa il 25% del riscaldamento globale osservato dall’inizio della rivoluzione industriale è dovuto all’aumento della concentrazione di metano nell’atmosfera.

Questo nonostante le attuali emissioni di metano – poco meno del 15% delle emissioni nocive registrate – siano inferiori alle emissioni di CO2; le emissioni di CH4 in atmosfera sono per la maggior parte di natura antropioca e sono dovute principalmente all’allevamento, alla risicoltura e alla produzione e trasporto di petrolio, carbone e gas naturale.

In particolare, la riduzione del 45% delle emissioni di metano dell’industria oil&gas entro il 2025 produrrebbe lo stesso beneficio climatico della chiusura di un terzo delle centrali elettriche a carbone del Mondo.

Da qui la necessità di individuare, quantificare e tracciare le emissioni di metano sulla superficie terrestre per poter mettere in atto azioni coordinate per la loro riduzione. Come? Attraverso il satellite MethaneSAT, il più recente di un gruppo sempre più numeroso di satelliti per l’individuazione del metano.

La sua progettazione permetterà di avere una maggiore sensibilità e una migliore risoluzione spaziale rispetto agli strumenti di mappatura attuali come Tropomi, ma anche un campo visivo molto più ampio rispetto a sorgenti puntiformi come GHGSat.

L’organizzazione no profit MethaneSAT – controllata dell’Environmental Defense Fund (Edf) – sta inoltre sviluppando una piattaforma dati avanzata per automatizzare le analisi necessarie per determinare la quantità di metano che viene rilasciata in un territorio, trasformando un processo che oggi richiede settimane o mesi in uno che fornisce agli utenti dati fruibili in pochi giorni.

I dati sulle emissioni di metano saranno infatti liberamente fruibili e permetteranno di disporre di un’importante finestra sul progresso degli obiettivi di riduzione delle emissioni.

Il satellite MethaneSAT è attualmente in fase di costruzione e la sua fase di lancio è prevista a partire dal 1° ottobre 2022 a bordo del razzo Falcon 9 dell’azienda aerospaziale statunitense SpaceX, fondata da Elon Musk.

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