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Laghi lombardi in crisi, non soltanto per la mancanza di acqua

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Mentre da un lato i livelli delle acque dei laghi lombardi è ai minimi storici, dall’altro l’analisi della pulizia delle acque ha evidenziato una forte presenza di batteri fecali nelle acque. I risultati del dossier di Legambiente

Non è solo il livello dell’acqua a mettere in crisi i grandi laghi e i fiumi lombardi: secondo il dossier Laghi di Lombardia 2022, infatti, la mancanza di acqua a causa della siccità perdurante ha determinato una alta presenza di batteri fecali, indice di una mancata depurazione dei reflui urbani, in particolare nei pressi di foci di torrenti o in prossimità di canali scolmatori, come nel caso del lago di Como, bacino in maggior sofferenza in Lombardia.

Dalle analisi dei campioni prelevati dai tecnici di Legambiente, risultano “fortemente inquinati” la foce del torrente Cosia, ; lo stesso vale per il torrente Albano a Cosio, il torrente Esino a Perledo, il Meria a Mandello del Lario, che negli anni scorsi rientravano nei limiti di legge, mentre “inquinato” è risultato il canale Borgo Francone a Colico.

Non è soltanto un problema di inquinamento microbiologico da mancata depurazione: le acque interne soffrono della presenza crescente di microplastiche, come dimostrano le analisi condotte dal 2016 al 2021 dalla campagna Goletta dei Laghi.

Il dossier è stato redatto da Legambiente Lombardia raccogliendo i risultati dei monitoraggi effettuati dalla campagna Goletta dei Laghi e analizzandoli insieme a quelli delle portate d’acqua dei bacini.

La campagna di raccolta dei dati relativi alle acque lombarde è attiva da 17 anni e ha sempre evidenziato e spesso denunciato che le cause principali dell’inquinamento dei bacini lacustri riguardano i servizi di fognatura e depurazione.

La mancanza di infrastrutture o l’inadeguatezza delle tecnologie per la depurazione coinvolge anche i laghi che ricevono le acque contaminate da batteri fecali spesso provenienti dai comuni dell’entroterra.

Fino dal 2009 l‘Unione europea ci contesta un grave deficit del sistema depurativo, con l’apertura di tre diverse procedure di infrazione per il mancato rispetto della direttiva europea 1991/271/Cee sul trattamento delle acque reflue urbane.

La stima di Regione Lombardia delle risorse necessarie per portare in conformità gli agglomerati in procedura di infrazione a oggi è stimata a circa 435 milioni di euro.

I risultati dell’analisi del lago Maggiore

Sulla sponda lombarda del lago Maggiore sono stati cinque i punti oggetto di prelievi e di analisi di tipo microbiologico, di cui quattro risultati “fortemente inquinati”:

  1. il punto campionato a Luino, presso lo scarico terrazza di piazza Garibaldi, già risultato fortemente inquinato nel 2021 e nel 2019
  2. il punto campionato alla foce del torrente Boesio a Laveno Mombello, dal 2010 a oggi emerso sempre come fortemente inquinato
  3. quello campionato alla foce del torrente Bardello a Brebbia, dal 2017 risultato costantemente inquinato o fortemente inquinato
  4. quello campionato alla foce del torrente Acqua Negra a Ispra, risultato entro i limiti nel 2021 e fortemente inquinato negli anni precedenti
  5. entro i limiti di legge, invece, il punto campionato nel canale presso la spiaggia del lido comunale a Germignaga

Ormai le criticità del lago Maggiore sono note a tutti e i risultati di quest’anno ci confermano quanto sia urgente agire lungo i corsi d’acqua che raccolgono scarichi dall’entroterra – dichiara Valentina Minazzi, vicepresidente di Legambiente LombardiaAuspichiamo che i lavori che sono cominciati, per esempio alla fognatura di Luino, possano concludersi senza indugi e ritardi per poter raccogliere miglioramenti già nella prossima edizione di Goletta dei Laghi.

La forte siccità riscontrata quest’anno, che fa concentrare ancora di più gli inquinanti, potrebbe essere però una nuova variabile da considerare, che potrebbe ripresentarsi in futuro: serve perciò spostare l’attenzione ancora più in alto, verso i torrenti e il loro ecosistema. Pensiamo, per esempio, al Bardello che oltre agli scarichi dei paesi accoglie anche le acque del lago di Varese e che quindi è sotto pressione da più parti“.

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